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Bollé EXO Mips e C-Shifter, combo sicura

di - 26/05/2022

La francese Bollé è un’azienda che si distingue sia per la qualità dei suoi prodotti, sia per il design sempre all’avanguardia. Discorso che vale anche per il suo casco strada EXO, qui nella versione dotata del prezioso (per la sicurezza) sistema Mips, ossia quella tecnologia che riduce il movimento rotazionale trasmesso al cervello, in caso di impatti obliqui alla testa.

Attenzione ai dettagli

Il casco è molto ben rifinito, verniciato con cura (molto bella la grafica sfumata) ed è dotato di un corto frontino, che può essere fissato e rimosso con facilità grazie a due agganci laterali sulla calotta. I volumi sono compatti e il design è aggressivo, caratterizzato dalla parte posteriore con profilo aerodinamico tail Kamm, lo stesso utilizzato per i tubi delle bici aero. La calzata è confortevole e salda, grazie al peso contenuto in 332 g (nonostante la presenza del Mips), alla qualità dell’imbottitura e al sistema di ritenzione posteriore, che può essere alzato e abbassato per adattarsi alle differenti conformazioni della testa.

La regolazione della calzata avviene tramite il classico rotore micrometrico, rivestito in gomma grippante, che può essere azionato con facilità anche indossando i guanti. L’aerazione è buona, garantita sia dalle ampie prese d’aria, sia dal sistema di canalizzazione interna che ottimizza i flussi d’aria intorno alla testa. Un casco dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, merito soprattutto del numeratore della frazione.

Anche l’occhio vuole la sua parte

L’occhiale C-Shifter è il degno complemento dell’EXO Mips, sia per design sia per contenuti tecnici di livello. La struttura a lente unica, sferica, favorisce l’ampiezza del campo visivo e le due piccole feritoie nella parte frontale, sotto la montatura, scongiurano appannamenti. Per perfezionare la calzata, il nasello in gomma Thermogrip è regolabile in ampiezza. In gomma Thermogrip sono anche le applicazioni all’estremità delle astine (discretamente flessibili), con un particolare trattamento idrofilo, che aumenta la tenuta in presenza di sudore o acqua. Il comfort è buono con qualche riserva per le lunghe giornate in sella, in cui la consistenza delle astine si fa sentire. La lente Volt è eccellente, non sappiamo dire se effettivamente migliora del 30% la visione dei colori, senza alterare il bilanciamento del bianco naturale, come afferma Bollé, ma confermiamo che offre un alto contrasto e una buona percezione della profondità.

Scheda tecnica casco
Bollé EXO Mips

Materiale calotta: PC
Tecnologie: 360° Fit System / MIPS Brain Protection System
Imbottitura: amovibile e lavabile
Regolazione calzata: sistema micrometrico Click-To-Fit™
Ventilazione: 14 prese d’aria
Taglie: S (52-55), M (55-59), L (59-62)
Peso rilevato: 332 g
Colore: green & grey metallic (5 varianti)
Prezzo: 130 euro

Scheda tecnica occhiali
Bollé C-Shifter

Materiale montatura: nylon TR90
Lente: Volt+ Ultraviolet Cat 3
Ventilazione: 2 prese d’aria sulla lente
Tecnologie: nasello regolabile, inserti antiscivolo Thermogrip Hydrophilic
Peso rilevato: 35 g
Colore: titanium matte (6 varianti)
Prezzo: 150 euro

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.