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Bontrager Aeolus, non si tratta solo di ruote

di - 15/04/2021

Bontrager Aeolus, non si tratta solo di ruote

Quando nel 2020 Trek ha lanciato la new émonda, la rivisitazione del progetto bici ha previsto anche il lancio delle nuove ruote top di gamma Bontrager Aeolus RSL37 (e di tutta la serie Pro). Ora siamo testimoni di un altro step evolutivo, che non riguarda solo il prodotto ed i materiali impiegati, il design e il concept, ma si tratta di un modello di sviluppo che porta la categoria delle ruote ad uno step superiore. Entriamo nel dettaglio.

Bontrager Aeolus, non si tratta solo di ruote
In questa immagine il modello Aeolus RSL 51

Bontrager è sinonimo di prestazione

Siamo stati abituati a vedere ed utilizzare le ruote Bontrager in abbinamento alle bici Trek, di differenti categorie e modelli. Sotto alcuni punti di vista, questo fattore non ci ha mai dato il reale valore tecnico del pacchetto Bontrager, ruote che invece sono curate anche nel più piccolo dettaglio in base alla categoria di appartenenza. Dopo il lancio della Trek émonda, che tra le altre cose ha previsto anche diversi aggiornamenti proprio nel comparto ruote, Bontrager (che fa parte del portfolio Trek) completa l’offerta delle ruote Aeolus RSL (e Pro), una delle massime espressioni in fatto di progettazione e sviluppo, tecnologie e performances, design e specificità.

Il modello tridimensionale

In passato, le ruote Bontrager (e la stragrande maggioranza delle ruote high performances che il mercato offre) erano sviluppate seguendo un processo di modellazione bidimensionale. Ora questo concetto è stato completamente stravolto, perché gli ingegneri Bontrager adottano dei modelli CFD tridimensionali. Di cosa si tratta: modelli del genere permettono di quantificare e pesare la resistenza, con una precisione mai raggiunta prima d’ora il che permette valutazioni sempre più precise e reali, anche del pacchetto ruota/pneumatico.

Bontrager Aeolus, non si tratta solo di ruote
Lo shape del cerchio 74 da 75 mm di altezza.

Carbonio OCLV e i numeri

Tutte le ruote top di gamma Bontrager Aeolus RSL (Race Shop Limited) hanno il cerchio full carbon OCLV. Rispetto alle precedenti versioni è stata cambiata (aumentata) la larghezza del canale interno, che ora ha raggiunto i 23 mm di sezione (21 mm per la versione Aeolus RSL 37), con una larghezza totale di 31 millimetri (28 per la RSL 37). La motivazione principale di questa soluzione è una maggiore efficacia in termini di penetrazione dello spazio e dell’interfaccia con lo pneumatico.

Inoltre è necessario considerare anche l’evoluzione del concetto tubeless e l’utilizzo di coperture con una sezione maggiore, ma con pressioni di esercizio più basse. Oltre al modello RSL 37, la gamma prevede le Aeolus RSL 51 (con cerchio da 51 millimetri di altezza, 62 e RSL 74 (che prevede il cerchio da 75 mm). I mozzi in alluminio sono sviluppati sulla base dei DT Swiss 240s con meccanismo interno Rachet EXP e interfaccia del disco CenterLock. Un rapido confronto, per gli amanti delle cifre: la Aeolus RSL 51, rispetto al modello XXX4 ha un’efficienza aerodinamica maggiore del 16%, è migliore del 10% in fatto di resistenza al rotolamento ed è più stabile del 9%, il tutto a pari velocità e con la medesima copertura.

I pesi

Si parte dai 1325 grammi delle Bontrager Aeolus RSL 37, per passare ai 1410 grammi delle 51. 1520 grammi dichiarati per le 62 e 1645 per la versione con altezza da 75 mm.

C’è anche la versione Pro

Si, c’è anche la versione più economica Pro e prevede due modelli, con le rispettive altezze dei cerchi: 37 e 51. Il carbonio utilizzato per i cerchi è sempre OCLV ma con costruzione Pro e dalle ruote RSL mutua shape e design, oltre che la tecnologia Tubeless Ready. Cambia il sistema del mozzo, in questo caso è stata utilizzata la base del DT Swiss 350.

A cura della redazione tecnica, immagini Bontrager-Trek.

trekbikes.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.