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Bosch, UBM e la mobilità urbana sostenibile

di - 16/09/2022

Bosch eBike Systems e Urban Bike Messenger, prima azienda di corrieri in bici nata in Italia nel 2008, hanno annunciato una partnership per accelerare lo sviluppo e la promozione di un modello di logistica urbana a zero emissioni, che, supportando le amministrazioni locali, persegue i valori di responsabilità ambientale comuni alle due realtà.
ll primo passo della nuova collaborazione è già avvenuto attraverso la consegna, da parte di Bosch eBike, di 5 eCargo bike a integrazione della flotta di bici non elettriche già in possesso di Urban Bike Messenger, che saranno utilizzate dai corrieri in bici nella città di Milano. Grazie a queste nuove dotazioni, i corrieri potranno ottimizzare le loro attività quotidiane, trasportando carichi maggiori con più facilità e sicurezza, specialmente in fase di partenza e accelerazione.

8 tonnellate di CO in meno

Le eCargo bike sono equipaggiate con il sistema di trazione Cargo Line, progettato per soddisfare gli speciali requisiti delle bici di questa tipologia e per facilitare il trasporto di carichi, anche superiori ai 100 kg. I corrieri potranno inoltre beneficiare delle innovazioni tecnologiche fornite dalle eBike e, per esempio, monitorare la navigazione e tenere tracciati i dati relativi ai loro percorsi attraverso le funzioni intelligenti dei display.

Crediamo che le Cargo bike e, ancora di più le eCargo bike, possano essere la più efficace soluzione per costruire un modello di logistica a basso impatto ambientale nelle nostre città”, commenta Federica Cudini, Country Marketing Manager, Bosch eBike Systems Italy. “Gli studi di questi anni hanno ampiamente dimostrato come questi mezzi possano essere un’alternativa alle auto e ai veicoli commerciali, con un potenziale risparmio di 8 tonnellate di CO ogni anno, senza contare i vantaggi in termini di riduzione del traffico e dell’inquinamento acustico. Non si tratta solo di un’alternativa più ecologica, ma anche più efficiente: per coprire distanze entro i 10 chilometri, le bici elettriche sono il mezzo di trasporto più veloce”.

Ideale per l’ultimo miglio

UBM Corrieri in Bici, nata dallo spirito imprenditoriale, la passione e l’esperienza dei fratelli Gianni e Rita Fiammengo e di Matteo Castronuovo, ha saputo creare un servizio innovativo e performante, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e sociale. Tra i punti di forza della società, l’attenzione ai propri lavoratori, costantemente formati e tutelati da ogni punto di vista, e la pluridecennale esperienza nelle consegne dell’ultimo miglio con cargo bike.

Siamo orgogliosi di rappresentare un punto di riferimento credibile e affidabile per Bosch nel promuovere obiettivi di sostenibilità, efficienza e sicurezza, da sempre principi fondanti di UBM” afferma Rita Fiammengo, Amministratrice Delegata di UBM Corrieri in Bici. “Siamo un’azienda che da anni ha identificato nel trasporto con bici cargo la strategia vincente per crescere economicamente con piena sostenibilità sociale. La nostra esperienza consolidata in questo settore si rivelerà fondamentale per fornire validi riscontri sia al mercato sia ai cittadini milanesi. Crediamo fermamente nei valori già espressi e nella validità di questa strategia. Per questo saremo a fianco di Bosch nel raggiungere altre città interessate a investire in strategie simili”.

Progetti futuri

A riprova del proprio ruolo chiave nell’ambito della logistica urbana a basso impatto ambientale, lo scorso luglio UBM si è aggiudicata il bando di AMAT, Agenzia mobilità e ambiente del Comune di Milano, per il progetto “Punto di consegna di vicinato”: UBM sarà tra le aziende che si occuperanno di testare un modello di distribuzione urbana delle merci, soprattutto quelle dell’ultimo miglio, utilizzando i propri mezzi cargo e le eCargo bike fornite da Bosch eBike.

Infine, la collaborazione tra Bosch eBike Systems e UBM ha anche un importante obiettivo divulgativo: quello di ottenere dati relativi all’utilizzo delle eCargo Bike da parte dei Corrieri in Bici, al fine di analizzare i reali benefici del supporto elettrico in termini di capacità di carico, numero di consegne, distanze coperte ed emissioni di CO2 risparmiate.

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.