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Buffalo Bike, una bici per vivere meglio

di - 15/12/2021

Può la “Bici dell’Anno 2021” essere una pesante muscolare da 26 kg? Sì, se rappresenta una soluzione di mobilità capace di cambiare delle vite. Ecco perché, invece di selezionare uno dei suoi modelli super tecnologici, Trek ha scelto la proposta di World Bicycle Relief e della sua Buffalo Bike, sostenendo inoltre l’attività di aiuto alle popolazioni più povere con una donazione.

Il potere di una bicicletta

Biciclette semplici ma robuste, affidabili, duttili, con una grande capacità di carico e facili da riparare: così sono le Buffalo Bike, il cui prototipo è stato sviluppato da Trek proprio nella sede centrale di Waterloo. Non si acquistano in negozio per il semplice motivo che non sono dedicate al tradizionale mercato delle due ruote: sono distribuite da World Bicycle Relief, associazione benefica che si prefigge lo scopo di offrire strumenti di crescita a chi non può permetterseli.

Divertimento  ed emancipazione

Certo, la bicicletta è divertimento, salute, agonismo. Ma prima di tutto ciò è un oggetto capace di portare indipendenza e sviluppo sostenibile. Specialmente nelle regioni più povere del mondo, dove le due ruote a pedali rappresentano un indispensabile mezzo di trasporto per il lavoro e per le attività produttive.
Servono a bambini e ragazzi per recarsi a scuola, superando la barriera della distanza, spesso elevata, che separa le loro abitazioni dai luoghi di istruzione. Rendono più efficiente il lavoro degli operatori sanitari per raggiungere i pazienti costretti a casa: la loro lotta quotidiana contro malattie come malaria e Covid-19 è più efficace potendosi muovere più rapidamente per diffondere l’insegnamento delle basi di igiene e nutrizione.

Con una bicicletta, agricoltori e piccoli imprenditori possono dare nuovo impulso alle proprie attività, trasportando maggiori quantità di prodotti in luoghi più lontani, implementando così i propri guadagni e migliorando le condizioni di vita delle loro famiglie. Le due ruote a pedali sono anche mezzi di emancipazione per le donne, che possono spostarsi liberamente e in sicurezza, accedendo a istruzione, sanità e commercio.

Cambiare una vita può essere semplice

Ci avete mai pensato? Chiunque può dare il proprio contributo: una donazione di 147 euro, per esempio, è sufficiente per coprire il costo di una bicicletta Buffalo destinata a chi ne ha bisogno. Ma c’è di più: fino al 31 dicembre, Trek corrisponderà una cifra pari a qualsiasi donazione effettuata, contribuendo a raddoppiare le biciclette. Non importa quanto grande o piccola sia l’offerta: qualsiasi importo aiuterà World Bicycle Relief a migliorare la mobilità delle persone che non sono in grado di permettersi un mezzo di locomozione proprio.
Trovate tutte le modalità sul sito Trek.

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.