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Cicloni Tropicali nel Mediterraneo: facciamo chiarezza

di - 04/09/2013

Alcuni modelli di previsione sono spesso oggetto di divergenze tali da lasciare a bocca aperta chi attende con ansia il ritorno del vento e delle onde. E’ il caso del LaMMA, che nella penultima corsa ha simulato la formazione di un vero e proprio Ciclone Tropicale nel Mediterraneo (o meglio conosciuto come TLC, Tropical-Like Cyclone). La domanda che ci poniamo è: “ma si possono davvero verificare eventi del genere nel mare nostrum?

La risposta è SI! E in quest’ultimi anni, complici i cambiamenti climatici, tali fenomeni si verificano sempre con maggiore frequenza.

Prima di tutto cerchiamo di capire cosa sono questi TLC: circolazioni depressionarie che possono intensificarsi fino a divenire la copia esatta di un vero uragano, prendendo il nome di Medicanes (Mediterranean Hurricanes).

Uragano Mediterraneo Celeno - Medicane del gennaio 1995

Uragano Mediterraneo Celeno – Medicane del gennaio 1995

Il Mediterraneo è sede di numerosissime ciclogenesi (nascita di basse pressioni sul nostro mare), in particolare fra l’autunno e l’inizio dell’inverno, grazie al calore latente, all’orografia e alle acque calde, che possono essere comprese fra 18°C e 25°C. Spesso queste depressioni evolvono in comuni perturbazioni, ma ci sono casi più insoliti e particolari in cui le basse pressioni riescono a raggiungere la potenza delle grandi perturbazioni Atlantiche, ma in un raggio di gran lunga inferiore (100-300 Km). Si tratta appunto dei cicloni di tipo tropicale (TLC), tempeste mediterranee che possono intensificarsi fino a raggiungere l’intensità di un piccolo uragano (Medicanes – Mediterranean Hurricanes).

Il Medicane Cornelia – ottobre 1996

Questi sistemi di nubi sono ben riconoscibili morfologicamente grazie ad una struttura a spirale delle nubi con occhio molto ben delineato e persistente, circondato da una muraglia di nubi torreggianti e con moti di aria calda discendente all’interno. In genere le strutture sono ricche di sistemi temporaleschi (a cuore caldo), si evolvono in traiettorie complicate da definire e sono capaci di apportare maltempo, venti fortissimi, mareggiate eccezionali, piogge alluvionali e di conseguenza numerosi danni a cose e persone.

Evoluzione a TLC di un sistema perturbato simulata recentemente dal modello LaMMA, rivelatasi poi errore grossolano

Formazione dei TLC: gli ingredienti

Per sviluppare tanta energia c’è bisogno prima di tutto del calore, ricavabile dalla temperatura marina. Solitamente i cicloni tropicali si sviluppano su acque superiori ai 26°: nel 90% dei casi è proprio così, ma in particolari condizioni la temperatura superficiale marina può essere anche di poco superiore o inferiore ai 20°C.Questo spiega il perchè tali fenomeni sono più probabili da adesso a Dicembre (il mare è ancora caldo).

In alcuni casi i TLC si formano direttamente da grossi ammassi temporaleschi che evolvono in strutture più organizzate; per questo ingrediente è necessario anche un certo rallentamento delle correnti in quota (Jet Stream, come in situazioni di blocco).
Qualche statistica

La formazione dei TLC avviene spesso fra Agosto e Dicembre, con picco più probabile in Settembre e Ottobre (lo stesso picco dei comuni cicloni tropicali ), quando il bacino del Mediterraneo offre ancora temperature superficiali marine con punte locali fino a 25°C circa. Le ciclogenesi tropicali sul Mediterraneo restano tuttavia un fenomeno piuttosto raro, dell’ordine di 2/3 sistemi per anno e nel 70% dei casi non superano lo stato di depressione o tempesta tropicale. Gli uragani mediterranei (Medicanes) restano come fenomeni ancor più rari negli anni (uno ogni 3/5 anni circa).

Surfabilità dei TLC: onde di qualità oceanica

L’immagine sopra è stata scattata il 7 novembre 2011 a Levanto, pochi giorni prima che iniziasse la finale mondiale Longboard, che purtroppo non ha ricevuto la stessa generosità in termini di onde. I frangenti che quel giorno hanno raggiunto la baia erano di gran lunga sottostimati nelle previsioni modellistiche, in quanto il sistema perturbato che l’ha generati è evoluto rapidamente in un piccolo TLC.

I cicloni mediterranei, considerata la loro struttura chiusa e stretta, sono motori ideali per la formazione di swell di gran qualità nel mare nostrum: le onde possono formarsi lontano (il 7 novembre 2011 il TLC era a largo della Corsica), l’occhio del ciclone evolve rapidamente verso altri settori e tutto questo fa si che onde lunghe raggiungano la costa spesso senza maltempo ma soprattutto in assenza di venti forti.
Il video che segue (repertorio del Bear Pro) mostra diverse onde surfate a Levanto nella stessa giornata: potrete facilmente notare l’assenza di piogge (giorni prima purtroppo si) e di vento, un periodo dell’onda davvero considerevole e una forma quasi perfetta.

Conculsioni

Gli uragani enormi e potenti (categoria 3-5), come quelli che nascono nel golfo del Messico e raggiungono l’America, non potranno mai formarsi nel Mediterraneo. Questo perchè hanno effettivamente bisogno di un’estesa superficie oceanica e temperature marine costantemente al di sopra dei 25°C per crescere ed intensificarsi fino alle più alte categorie. Invece, in particolari condizioni, un piccolo uragano di categoria 1 può nascere anche in circostanze diverse, temperature marine minori e in minor spazio.

Michele Cicoria – Meteo & Surf

info@meteoesurf.it

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf