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Winter mood, inverno amico

di - 22/01/2025

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Ci sono persone che vivono il freddo e le condizioni estreme come un ambiente non ostile, se non addirittura amico. Sono persone che hanno stimoli, mentalità e capacità di adattamento differenti da quelle della maggior parte di noi.
Omar di Felice è una di queste. A inizio anno ha trascorso 48 giorni in Antartide, da solo con la sua bici e una slitta carica di ciò che gli è servito a sopravvivere al gelo e ai venti. Ci è sembrata quindi la persona più adatta a cui chiedere qualche consiglio su come affrontare l’inverno, non solo per combattere il freddo, ma anche per trasformarlo in amico…

In una vecchia intervista hai detto che a te piace molto pedalare quando fa freddo. Perché, quali sensazioni ti trasmette questa condizione?

Credo che ciascuno di noi abbia dei climi e delle condizioni in cui si trova maggiormente a proprio agio. lo da
sempre ho la passione, la fascinazione più che altro, per i luoghi freddi, per iclimi estremi, per l’inverno. Mi piace perché è una stagione che reputo silenziosa, dove si riesce a stare molto in contatto con la parte un po’ più intima di se stessi e proprio perché non è una stagione semplice, non tutti la amano. Solitamente l’essere umano tende a chiudersi ed è proprio quello li momento in cui, se esci, riesci magari a passare più tempo con te stesso.

ll confine fra una giornata epica e un’uscita da dimenticare è molto labile, soprattutto quando le condizioni sono impegnative… Tre consigli generici per evitare di superare questo confine

Sicuramente la differenza, il confine tra una giornata che poi uno può definire epica, o comunque da ricordare, e una che va a finire male è molto labile. Principalmente li primo consiglio è: se ami il freddo, la pioggia, quel tipo di condizioni meteo, vestiti bene e affrontale; se non le ami, soprattutto se non sei un atleta che deve fare qualcosa “per forza”, non ha nessun senso farlo. lI consiglio che do sempre agli amatori è quello di fare qualcosa se ci va di farlo, se ci ispira farlo e se ci piace l’idea di farlo. Comunque li ciclismo è sofferenza, ma è una sofferenza a cui noi dobbiamo decidere di sottoporci se pensiamo che poi il risultato che ne traiamo, in termini di benefici e di felicità, giustifichi quella sofferenza a cui ci sottoponiamo. Riassumendo, li primo consiglio dunque è: esci solamente se hai voglia di uscire, se te la senti.

Il secondo consiglio è quello di cercare di prevedere ciò che si andrà a trovare, quindi premunirsi di tutta l’attrezzatura necessaria per affrontare quelle che crediamo essere le condizioni che incontreremo: avere
magari dell’abbigliamento di ricambio se si va in salita, piuttosto che una giacca in più se immaginiamo di prendere acqua e così via.
Il terzo consiglio è stare molto attenti alle insidie della strada: in inverno si può rischiare di trovare ghiaccio, fondo un po’ più dissestato, in particolare da noi in Italia. Partite sempre con una bicicletta in ordine, con pneumatici sempre revisionati, perché in inverno più che in estate è fondamentale che li mezzo sia sempre al top, al 100%.

Entrando nello specifico dell’attrezzatura, come ti vesti quando ti metti in sella per un allenamento invernale?

Dipende ovviamente da che tipo di allenamento devo fare. Cerco sempre di applicare la regola del non avere paura del freddo. lI più grande errore è uscire di casa completamente coperti per paura di prendere freddo. lI trucco è quello di dover comunque sentire freddo perché quando ci mettiamo in bicicletta siamo ancora a un’intensità di lavoro molto bassa, abbiamo li cuore fermo, non stiamo facendo sforzo ed è normale avere un po’ di freddo addosso. Quella sensazione dobbiamo vincerla nella prima mezz’ora/ quaranta minuti di pedalata, quando ci scaldiamo. Se, invece, quando usciamo a freddo, siamo già troppo coperti, è chiaro che quando ci scalderemo cominceremo a sudare.
La seconda cosa è vestirsi in base a quello che andremo a fare. Se faccio un’uscita a intensità costante, magari in pianura, so che, più o meno, come parto vestito, arrivo; se invece andrò a fare delle salite o affronterò dei momenti di sforzo intenso. è meglio un abbigliamento, come si definiva una volta, “a cipolla”, con più strati da regolare in base allo sforzo che faccio. Se pedalo in salita mi apro la giacca o mi levo la giacca più pesante, mi tolgo magari li sottocasco, mi posso anche sfilare i guanti se non fa particolarmente freddo, viceversa quando sarò in discesa mi copro molto bene o, quando appunto cala l’intensità, mi copro un po’ di più in maniera da termoregolare quella che è la mia sensazione di freddo sul corpo.

Quali sono i capi più importanti, in condizioni non estreme?

Sicuramente un buon intimo: scegliere l’intimo giusto è fondamentale perché è il primo strato ed è quello che ci isola
dall’esterno. Un buon intimo, magari con fibre naturali come può essere, per esempio, la lana merino, ci offre quel primo strato di isolamento che fa sì che, se siamo coperti bene, o comunque se abbiamo la temperatura adeguata a livello superficiale della pelle, poi non andremo ad avere freddo. Viceversa, se facciamo l’errore di mettere una giacca molto pesante, ma di non mettere nulla sotto, rischiamo di andare a sudare all’interno di quella giacca ma di essere con la pelle completamente esposta a quello che è poi il successivo raffreddamento.

Preferisci utilizzare scarpe invernali o indossare i copriscarpe?

Su questo non ho nessun dubbio. lo ovviamente sono abituato a condizioni molto estreme, quindi anche d’inverno solitamente riesco a utilizzare una scarpa estiva con una calza magari in lana, un po’ più invernale. È chiaro che, in caso di temperature molto basse, il consiglio è di avere assolutamente nel proprio guardaroba un paio di scarpe invernali. Questo perché, quando ci vestiamo nella quotidianità, durante l’anno, non ci sogneremmo mai di uscire con i sandali o una scarpa estiva anche in inverno. Allora perché in bicicletta spesso vedo amatori che hanno la pretesa di uscire con la stessa scarpa che usano in estate pure in inverno? Soprattutto ora che le scarpe sono molto rinfrescate, leggere, performanti. In inverno abbiamo bisogno invece di una calzatura che ci protegga dal freddo, che sia imbottita, che magari abbia una membrana in Gore-Tex o in altri materiali appositi per vincere le basse temperature. Quindi il consiglio è: una buona calza in lana merinos e poi la scarpa invernale, assolutamente.

Quali sono i pericoli e quali gli accorgimenti da adottare per una guida sicura, durante la stagione invernale?

I pericoli sono dati ovviamente dal fondo scivoloso. È chiaro che, quando faccio le mie spedizioni, parto già con il mindset per affrontare il ghiaccio, perché so che dal chilometro zero fino all’arrivo troverò sempre ghiaccio, quindi adotto già questa serie di precauzioni. Da noi, soprattutto al Nord Italia o comunque dove la notte ghiaccia e si forma la brina, è molto più insidioso, perché magari partiamo convinti di trovare strade pulite poi dopo una curva ci imbattiamo in quel ghiaccio infame che ci fa scivolare. Una buona conoscenza della zona in cui ci alleniamo è fondamentale. Essere soprattutto molto prudenti lo è ancor di più, proprio perché dobbiamo essere in grado di capire se stiamo entrando in una zona d’ombra o se è una zona che di notte può aver ghiacciato e adottare la massima accortezza.

Ovviamente, il primo accorgimento è avere pneumatici sempre in ordine. E poi, pneumatico invernale in inverno.
lo per esempio utilizzo i 4-Season di Continental, magari anche da 32 di sezione, gonfiati un po’ meno, perché comunque si tratta di una gomma che consente di affrontare quell’umido invernale che è abbastanza insidioso con più sicurezza rispetto a un Grand Prix 5000, che è molto performante, ha una mescola molto morbida ma, non avendo un particolare battistrada, comporta un maggiore rischio di finire a terra.

Con l’abbassarsi della temperatura bisogna modificare il modo in cui ci si deve alimentare?

Questo è assolutamente discrezionale, però consideriamo sempre che in inverno, oltre ad avere li consumo calorico dovuto allo sforzo che andiamo a fare, abbiamo una quota di energie del nostro fisico che se ne va per la termoregolazione.
Quindi è importante vestirsi bene, appunto per aiutare questo processo e poi anche alimentarsi correttamente. lo non faccio particolare distinzione tra l’allenamento invernale e quello estivo, è chiaro che in estate integro maggiormente con bevande liquide, tipo sali minerali, maltodestrine e consumo di più i gel, in inverno invece mi concedo anche un po’ di più quelli che possono essere considerati cibi – passami li termine – un po’ più grassi, più proteici.
Se siamo particolarmente sofferenti del freddo e abbiamo bisogno di molta energia per scaldarci, dovremo adeguare di conseguenza il consumo calorico.