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Coppa del Mondo DH: cosa bolle in pentola?

di - 02/08/2022

Coppa del Mondo DH Vallnord 2022 - Loic Bruni e Finn Iles

La notizia è fresca, gli atleti della Coppa del Mondo downhill hanno formato un sindacato, un segnale forte nei confronti dei grossi cambiamenti attesi per la prossima stagione.

Dal 2023 cambieranno infatti l’organizzazione e i diritti di trasmissione della World Cup MTB. I secondi passeranno da Red Bull al gruppo Discovery all’interno di un piano più ampio di evoluzione della MTB corsa ai più alti livelli. La creazione di un sindacato sembra una reazione naturale a quello che appare come un cambiamento epocale, con poca luce e molte ombre.

Al momento non si hanno notizie sulle date e sul formato della Coppa del Mondo del prossimo anno. Che sia l’inizio della fine della downhill come la conosciamo?

Ci stiamo godendo una stagione di mountain bike di alto livello, dal cross country alla discesa, grazie alle gesta degli atleti esaltate da Red Bull TV. Con i suoi pro e contro – ne abbiamo parlato qui – ogni weekend di gara il colosso delle bibite energetiche in lattina ci regala ore di divertimento. Non ho difficoltà ad ammettere che è la discesa che mi attira e coinvolge di più. L’azione degli atleti, che rischiano il tutto e per tutto, spingendo se stessi e le loro cavalcature ai rispettivi limiti, è esaltata dal commento di quel dinamico duo che risponde al nome di Rob Warner e Claudio Caluori (non me ne vogliano i commentatori italiani, ma il confronto è impari).

 

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Tutto questo potrebbe finire dal 2023, infatti la copertura della World Cup MTB non sarà più in streaming gratuito su Red Bull TV. I diritti di trasmissione sono stati ceduti – all’interno di un più ampio e strutturato accordo globale – al gruppo Warner Bros. Discovery. Non è ancora chiaro se si dovrà pagare un canone per seguire la Coppa del Mondo in diretta.

Questo cambio di emittente potrebbe anche comportare cambiamenti nell’organizzazione. Numerose sono le voci che si rincorrono, e tra le più quotate figura l’idea di un numero ridotto di atleti qualificati per la finale della downhill.

Da un lato questo potrebbe significare una migliore copertura degli Elite aprendo anche la strada – finalmente! – agli Junior. Dall’altro, potrebbe comportare un aumento di una quota d’iscrizione – per team e atleti – per partecipare. Come sempre, quando si parla di grossi cambiamenti, anche in positivo, c’è sempre un prezzo da pagare, in senso stretto e in senso lato.

Coppa del Mondo DH Vallnord 2022 - Finn Iles
Finn Iles impegnato in Coppa del Mondo DH a Vallnord, Andorra

Attualmente, un discesista che ha abbastanza punti UCI può gareggiare in un evento di Coppa del Mondo DH, ma l’idea è quella di rendere la disciplina più seria e matura, avvicinandola a sport mainstream come lo sci, dove l’accesso alle qualifiche prima e alle finali poi è riservato davvero a pochi eletti di classe mondiale.

La parola d’ordine è proprio mainstream. Mettendo in secondo piano il lato ludico e in primo piano quello professionale.

La maturazione del settore affascina, ma al tempo stesso spaventa. Nessuno meglio degli stessi atleti sa come affrontare questa situazione d’incertezza. I discesisti stanno formando un’associazione di categoria, selezionando rappresentanti che si rapportino con le autorità competenti che, con le loro scelte, hanno il potere di determinare il futuro delle loro carriere.

Il sindacato dei discesisti

Ho letto il pensiero di Finn Iles, intervistato su PinkBike, che mette nero su bianco alcuni concetti sacrosanti:

“In questo momento non abbiamo assolutamente voce in capitolo. Non abbiamo voce per il tracciato, per i premi in denaro, per la sicurezza, non abbiamo voce in capitolo per nulla. E siamo noi il prodotto.”

Gli atleti stanno valutando la possibilità di eleggere un rappresentante che si occupi dei rapporti con ESO (l’organizzazione che già gestisce il circuito EWS), Discovery e UCI per affrontare qualsiasi questione che riguardi il loro benessere e la logistica della gara. Dalle parole di Iles, e del suo compagno di team Loic Bruni, molto coinvolto nella questione, gli atleti sembrano pronti a fare tutto il necessario per farsi sentire, anche a costo di scioperare.

 

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La bomba è stata sganciata in concomitanza con la tappa di Vallnord, Andorra, la cui pista è apparsa controversa a molti. Le enormi strutture in legno nella zona dell’arrivo hanno portato a reazioni per lo più negative: ritenute inutilmente pericolose, sicuramente non sarebbero state costruite se si fosse tenuto maggiormente conto delle opinioni dei discesisti.

la mega rampa in legno nel finale sembra proprio la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo tante scelte discutibili prese in passato, un po’ ovunque.

La domanda sorge spontanea: come è andata finora? Al momento i rappresentanti dei piloti per il downhill presso la Commissione Atleti dell’UCI sono Myriam Nicole e Greg Minnaar, che sembrano fiduciosi per il futuro della disciplina.  Anche se Chris Ball, amministratore delegato di Enduro Sports Organisation (ESO), potrebbe essere la persona giusta per guidare la transizione, molti tra gli operatori del settore trovano sempre più difficile sostenerlo a priori, senza notizie su un futuro certo e senza risposte sulle tante domande che sorgono…

Coppa del Mondo DH Vallnord 2022 - Loic Bruni
Loic Bruni, uno dei promotori del sindacato dei discesisti, insieme al compagno di team Finn Iles

Bruni e Iles sembrano pensarla in modo diverso, guidando la nuova iniziativa su questi temi caldi. Le prime riunioni si sono tenute a Lenzerheide, seguite da quelle al round immediatamente seguente di Vallnord. Le principali cause di preoccupazione sono l’assenza di dettagli sul formato di gara, sulle date della Coppa del Mondo, e su tutti gli eventuali cambiamenti che potranno avvenire a partire dall’anno prossimo.

Il punto centrale è però il riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dai piloti in questo sport, godendo di voce in capitolo e potere decisionale su come viene gestita una disciplina che al tempo stesso è passione e dà loro da vivere.

[foto: Red Bull Content Pool]

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.