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Craft Glow Vest, uno smanicato molto particolare

di - 06/11/2018

Questo smanicato dell’azienda svedese è un prodotto unico nel suo genere, un capo tecnico che nasce per differenti impieghi ed esigenze. Con un peso ridotto, Glow Vest combina delle parti completamente forate, ad altre che fungono da pannelli protettivi contro il vento e l’aria fredda, pannelli che sono inversi tra fronte e retro. Infatti, se si osserva la porzione frontale si nota la parte superiore totalmente forata, una costruzione che ha l’obiettivo di proteggere ma non isolare, in modo da ventilare costantemente il capo sottostante.

Craft Glow Vest

Questo concetto permette di avere una gestione ottimale dell’umidità prodotta durante lo sforzo, mantenendo la giacca e/o la maglia asciutte. Un esempio di funzionalità:  quando nella stagione fredda si affrontano delle salite, diventa fondamentale avere i capi asciutti in vista della discesa.

Craft Glow Vest

La sezione inferiore, quella che copre i muscoli addominali è un vero e proprio schermo contro il freddo. La sezione posteriore dello smanicato Craft invece, è strutturata in modo da proteggere le spalle, di limitare la fuori uscita del calore in un punto del corpo particolarmente delicato quando si è in bici. I pannelli forati sono nella sezione più bassa della schiena, strategicamente posizionati aiutano ad espellere il vapore verso l’esterno, limitando gli accumuli di sudore e i rischi di raffreddamento. Alcuni inserti riflettenti permettono di essere ben visibili a 360°. Glow Vest di Craft è un capo molto facile da comprimere ed essere ripiegato in una tasca.

craftsportwear.com

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.