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Disc brake vs calipers: la conta delle vittorie

di - 25/11/2020

cannondale SuperSix Evo third generation

Questo approfondimento ha il solo scopo di soddisfare delle curiosità emerse durante alcune discussioni gogliardiche (diciamo pure “discussioni da bar”). Però i risultati che emergono sono interessanti, considerando anche la stagione “strana”, che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo in ambito sportivo. Disc brake vs rim brake, in ambito pro, categoria maschile road ed escludendo le prove contro il tempo.

La vittoria di Giacomo Nizzolo alla gara tricolore in linea.

Variabili e precisazioni

La nostra ricerca parte dal Gennaio 2020 e si conclude in data 31 Ottobre 2020. Facilitati nella conta, causa lockdown primaverile, dobbiamo considerare che molte competizioni non hanno avuto luogo Le più importanti e blasonate si, ma in momenti non abituali, fattore che ha condizionato le preparazioni e programmazioni degli atleti. Il lavoro di recupero dei dati è stato piuttosto impegnativo e difficoltoso. Ecco che, per non creare confusione, siamo stati costretti a semplificare alcuni passaggi.

  • Abbiamo preso in considerazione solo le gare maschili Elite.
  • Non abbiamo considerato le competizioni a cronometro.
  • In merito alle corse a tappe, brevi, medie e i grandi giri, abbiamo preso in considerazione il vincitore della classifica finale.
  • In sede di analisi, in particolare delle gare di inizio stagione, abbiamo avuto qualche difficoltà a capire con quali bici sono state ottenute alcune vittorie, se con disc brake, oppure caliper. Alcuni fornitori di biciclette, hanno eseguito il cambio totale dei mezzi a stagione iniziata. E’ necessario considerare un margine di errore.
  • Inoltre alcuni corridori, hanno vinto delle gare con le bici disco, quando lo stesso marchio è identificato come fornitore di bici rim. Un esempio è la vittoria di Gaviria al Giro di Toscana con la Colnago disc brake (solo per citare un esempio).
Disc brake vs calipers: la conta delle vittorie
Interessante, dal punto di vista tecnico, il passaggio di Davide Formolo, Campione Italiano 2019 in sella ad una Specialized Tarmac Disc, che nel passaggio alla UAE, è tornato a pedalare sulla Colnago con i freni tradizionali.

Le vittorie delle bici caliper

L’elenco non è in ordine alfabetico:

  • Ridely 1
  • Colnago 4
  • Eddy Merckx 4
  • Koga 1
  • Bianchi 7

Per un totale di 17.

Le bici con i freni calipers hanno primeggiato e vinto nelle tre principali corse a tappe di tre settimane. Colnago per Tour de France, Pinarello al Giro d’Italia e Bianchi alla Vuelta. Tutti marchi italiani di prestigio e questo ci fa onore. Al di la delle considerazioni tecniche però, è assolutamente necessario comprendere che i pro sono anche legati a forniture di sponsor (non solo biciclette) e non sempre liberi di scegliere (questo vale anche in ambito disc brake, ovviamente). Se è vero che nella categoria World Tour gli atleti hanno a disposizione le migliori tecnologie (affermazione che andrebbe verificata), è altrettanto vero che alcune scelte sono pilotate a favore dell’immagine o della fornitura tecnica “obbligata”.

Disc brake vs calipers: la conta delle vittorie
Pascal Eenkhoorn, del Team Jumbo Visma, uno dei giovani corridori che in stagione ha anche usato e vinto entrambe le versioni di Bianchi Oltre XR4, disc brake e calipers.

Braccia alzate per le disc brake

  • Scott 5
  • Pardus 1
  • Cervélo 6
  • Cannondale 3
  • Trek 5
  • Specialized 14
  • Canyon 8
  • Merida 2
  • Isaac 1
  • BMC 3
  • Wilier 8
  • Dare 3
  • Bottecchia 1
  • Lapierre 4
  • KTM 2
  • Pinarello 3
  • Colnago con freni a disco 1
  • Cube 1
  • Ridley con freni a disco 1

Per un totale di 71. 

Nelle corse di un giorno le bici disc brake hanno vinto molto e hanno vinto gare di qualità, ribadendo e considerando il solo aspetto tecnico legato al mezzo meccanico. Il Mondiale di Imola con Alaphilippe, il Giro delle Fiandre con MVDP, senza dimenticare la Freccia Vallone con Marc Hirschi. Quest’ultima è una vittoria particolare: il giovane svizzero ha vinto in sella ad una Cervélo S5 disc e, come sapete, il traguardo è posto sul Muro di Huy, con pendenze di rilievo. Il Lombardia è stato vinto da una Wilier Zero con freni a disco, Jacob Fuglsang. Come è ben noto, anche il dislivello che caratterizza Il Lombardia non è cosa da poco. Anche in questo caso abbiamo fatto solo alcuni esempi.

In conclusione

Per avere maggiormente il polso della situazione e una percentuale che identificasse il rapporto di vittorie tra disc brake e rim brake, sarebbe stato necessario avere tutti i dati, di tutte le corse, le vittorie e di chi ha usato cosa. Anche in questo caso, come avvenuto per l’approfondimento pubblicato e dedicato all’efficienza della bicicletta, l’obbiettivo non è quello di scrivere quale categoria di biciclette funziona meglio o peggio, ma di mettere alcuni accenti sulla strada intrapresa dalla “categoria bicicletta”. I corridori pro, in futuro, useranno le bici con i freni a disco, perché gli verrà imposto e perché ci saranno solo quelle (non ci sarà più possibilità di scelta, o solo per alcuni) e questo sarà un traino per l’intera categoria (lo è già).

Mettiamo a confronto due Cannondale SuperSix Evo

L’amatore può scegliere

Chi compra può scegliere cosa comprare e come spendere i suoi soldi; meno male che è così. Però, permetteteci una considerazione: “la cosa più errata è quella di acquistare un prodotto e farlo per emulazione”. Acquistare una bici, a prescindere da come è fatta, deve essere un piacere e motivo di gratificazione personale. Prendere una bici con freni calipers, perché ha vinto una grande corsa a tappe, non ha molto senso: non ci sono amatori che fanno corse a tappe di 21 giorni. Prendere una gran bella bici con i freni tradizionali perché è un’occasione; questo ha senso, perché i miei soldi li spendo come voglio. Però, dobbiamo anche essere coscienti che, tra due anni, tre o quattro, non ci saranno più negozianti che ci ritirano questa tipologia di usato: il rischio esiste.

a cura della redazione tecnica, foto redazione tecnica e @bettiniphoto

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.