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Dispaccio dal Fronte Orientale

di - 15/12/2020

L’inizio del mese ha visto l’Adriatico tingersi di oceano: dal 2 al 9 dicembre la costa est è stata interessata da un susseguirsi di mareggiate da scirocco che hanno regalato attimi inenarrabili su molti spot della riviera. In questo simpatico articolo vi proponiamo il resoconto dalla costa settentrionale delle Marche attraverso lo stile unico di Andrea Ambrosini (@neoprenesolo). Photo cover: Massi Deet

GIORNO ZERO
Siamo in attesa di onde da Sud-Est. Così ci hanno detto i colonnelli dei modelli meteo. A pranzo, con nello stomaco ansia, aspettativa e una barretta proteica mal digerita, il mare invece avanza da una direzione sghemba e non prevista, dritto da Est, ad aggravare la situazione una manovra a tenaglia del Maestrale che dal nulla comincia a soffiare a 30 nodi, risultato un disastro annunciato.
Tutti all’asciutto, comincia così la settimana dello Scirocco.

GIORNO UNO
L’ordinanza Covid-19 ci blocca ancora nel comune di residenza, si resta a pattugliare la costa a corto raggio, intercettiamo delle piccole onde e ci accontentiamo di cavalcarle con un po’ di fantasia, mini onde, acqua che da prima del confinamento si è fatta artica.

GIORNO DUE
Sono sotto copertura, un appuntamento dal commercialista mi da l’occasione per sconfinare in uno spot più adatto ad accogliere il piccolo Levante. Cartella con il registro contabile sul sedile davanti, autocertificazione in bella mostra sul cruscotto e un’ambigua tavola da 9 piedi sul tetto. Le onde, alle 10 del mattino non superano i 70 cm ma il periodo è prossimo ai 9 secondi, sconfinamento commovente.

GIORNO TRE
Sono in missione, sono illegale, mi muovo all’alba, il mio socio sta partendo contemporaneamente da un altro comune, in contatto telefonico, viene subito fermato dalle guardie all’uscita del paese, finge di tornare a casa e poi prende un’altra strada per raggiungere la costa. Io proseguo sul lungomare e non incontro anima viva. Arrivo allo spot che è ancora buio, senza usare la violenza convinco un pescatore a sgombrare il campo prima del giorno. Sarà un’alba importante, appena sopra il metro, pulita e con un vento leggero confinato quasi da terra.

GIORNO QUATTRO
Il giorno dei faraoni, lo chiamerò così, i due metri di mareggiata accendono uno spot terrificante e desolato alla foce di un fiume che sette anni prima mi sputò fuori tritandomi nella risacca. Rimango mezzora in trincea prima di decidermi, poi mi butto, mando mentalmente un bacio a mia figlia e sto in acqua solo un’ora. Prendo senza un bello stile tre onde grosse, comunque le prendo e riporto il culo a riva.
Un grande giorno per un soldato semplice.

GIORNO CINQUE
L’armata dello Scirocco attua una ritirata strategica e temporanea nella notte e al mattino resta solo un distaccamento di onde piccole proprio sotto casa. E’ quando ti senti più al sicuro che finisci col farti male e io mi ustiono con l’acqua bollente del mio thermos difettoso.
Non importa, il gelo adriatico anestetizza la mia faccia.

GIORNO SEI
La perfezione si è vestita a festa per l’Immacolata, barre di misura, vento non pervenuto, troppa gente in acqua, ma poi là fuori dove rompono i set color cobalto, siamo un drappello di soliti noti, i volti pieni di rughe, capelli imbiancati e tavole lunghe.
La cornice all’orizzonte è un arcobaleno epico.

GIORNO SETTE
Il mattino seguente resto sotto le coperte, al caldo, forse sto invecchiando ma anche Dio il settimo giorno si è riposato.

Articolo di Andrea Ambrosini (@neoprenesolo)

Se ti incuriosisce qualche mappa colorata che racconta giorno dopo giorno quanto successo meteorologicamente sul bacino Adriatico, ecco alcune immagini “surf-pornografiche” che raccontano questa settimana eccezionale, oltre che per il tipo di mareggiata, anche per la sua persistenza.
Fonte: ARPAL e Kassandra/CNR/Ismar

GIORNO 0

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GIORNO 3



GIORNO 4

GIORNO 5



GIORNO 6



GIORNO 7