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DT Swiss lancia la seconda generazione delle ERC

di - 09/11/2021

Stabilità e leggerezza, aerodinamica e sicurezza, sono queste le principali chiavi di lettura di una gamma DT Swiss che nasce in modo specifico per l’endurance e per i macinatori di chilometri. Due categorie, ERC 1100 e ERC 1400, entrambe con i mozzi Dicut. Due profili per il cerchio da 35 e 45 millimetri. Quattro set di ruote in totale e tutti tubeless ready e con cerchio Hooked design.

DT Swiss ERC, sinonimo di aero endurance

La categoria delle ruote DT Swiss ERC è stata introdotta per la prima volta nel 2016, con l’obiettivo principale di fornire un’alternativa a chi pratica il ciclismo endurance. Leggerezza e la resa tecnica, cura del dettaglio e anche il comfort, perché chi pedala per tante ore necessità anche di comodità e di un supporto fondamentale che può arrivare proprio dal comparto ruote.

DT Swiss lancia in modo ufficiale la seconda generazione delle ruote ERC (categoria endurance ASTM2), che non dimenticano il concept aerodinamico, ma si focalizzano sulla stabilità, per offrire un supporto ancora maggiore a chi pedala. Come abbiamo scritto in precedenza, i set di ruote saranno quattro in totale, due per il segmento ERC 1100 Dicut e due per l’ERC 1400 Dicut, da 35 e 45 mm di altezza. Tutte le ruote avranno in comune il cerchio full carbon tubeless ready con un canale interno da 22 mm di larghezza, ottimizzato per alloggiare lo pneumatico da 28 mm (minimo da 25 millimetri). Inoltre tutti i cerchi prevedono la soluzione Hooked, significa la presenza del classico “uncino” di ingaggio dello pneumatico. Questo comporta una maggiore difficoltà di produzione del cerchio e di mantenimento di standard elevati, ma aumenta la sicurezza in caso di utilizzo di tubeless e/o clincher.

Entriamo nello specifico delle ruote ERC

I cerchi DT Swiss carbon da 35 e 45 millimetri di altezza hanno uno shape che accomuna tutti e quattro i set di ruote e che adotta l’acronimo di VU-Shape. Il design è stato sviluppato in collaborazione con Swiss Side, una fucina di tecnologie legate all’aerodinamica e dalla quale sono usciti tutti gli ultimi prodotti di DT Swiss, non ultimo l’intero segmento delle ruote ARC. Grazie ai calcoli CFD e alla tecnologia 3D, i prototipi sono stati sviluppati con tempistiche ridotte e messi alla prova nel wind tunnel GST di Immestaad in Germania.

Il wind tunnel di Immestaad

Il cerchio delle nuove ERC fa collimare il profilo a V delle “prime generazioni delle ruote alte”, con le ultime produzioni con cerchio a U. Cosa si ottiene: una sorta di compromesso che non sacrifica la penetrazione ottimale dello spazio e la guidabilità, a prescindere dall’angolazione del vento. Non solo, perché la forma del cerchio offre dei vantaggi in termini di stabilità e guidabilità, facendo risparmiare energie al corridore nelle fasi di sterzata e controllo del mezzo. Questa soluzione prende il nome di DT Swiss Aero+.

I quattro set di ruote, le ERC 1100 e le 1400, da 35 e 45 millimetri dimostrano un ridotto coefficiente drag, ovvero un resistenza aerodinamica che è al di sotto della media, al pari di una riduzione degli effetti negativi che ha il vento laterale e obliquo.

DT Swiss ERC 1100 Dicut

  • Adottano il cerchio in carbonio tubeless ready, il mozzo Dicut 180 e la combinazione dei raggi DT Aerolite II e DT Aero Comp II.
  • I cerchi in carbonio non hanno i nipples (in alluminio autobloccanti) esterni, per aumentare l’efficienza aerodinamica.

  • Anche i raggi sono stati completamente ridisegnati e ora adottano una testa a forma di T. Il corpo piatto ed aerodinamico, non solo è un fendente ottimale, ma permette di sfruttare a pieno il punto nel quale avviene l’incrocio. Gli Aerolite II sono leggeri, hanno una sorta di profilo wide (allargato) e sono sottili al tempo stesso. Gli Aero Comp II sono utilizzati per incrementare la rigidità laterale e la trazione.
Entrambe le ruote con i raggi incrociati, lato destro e sinistro
  • La ruota anteriore e quella posteriore usano l’incrocio in seconda per entrambi i lati. Per l’avantreno i raggi sono 24 e tutti DT Aerolite II. 24 raggi complessivi anche per il retrotreno, 12 di matrice Aerolite II e 12 Aero Comp II (lato drive).
Il mozzo DT Swiss Dicut 180
  • Si passa al mozzo Dicut 180 che utilizza le sfere ceramiche SINC. Quello posteriore ha il meccanismo interno Rachet EXP 36T (le due ruote dentate sono a 36 denti). Ci sono quattro cuscinetti in totale e separati tra loro: due nel corpo della ruota libera (shimano e/o Sram XDR) e due nel mozzo.
  • Supportano i freni disco con ingaggio CenterLock e adottano le misure standard per i perni passanti: 12×100 mm (ant.), 12×142 mm (post.).
  • Oltre al diametro standard da 700c è disponibile anche una versione 650b, ma nella sola configurazione con cerchio da 35 mm.
  • Il valore alla bilancia dichiarato è di 1391 grammi per le ERC 35, 1442 g per le 45. Il prezzo di listino è di 2387,80 per entrambe le versioni.

Le ruote ERC 1400 Dicut

Le DT Swiss ERC 1400 Dicut hanno un prezzo inferiore (rispetto alle 1100), ma le differenze sono sostanziali. Adottano gli stessi cerchi della serie 1100, ma con il mozzo 240 Dicut. Tutti cerchi hanno il tubeless tape già montato e le confezioni comprendono anche le valvole tubeless specifiche. Le raggiature sono ottenute con un’unica soluzione, ovvero grazie ai profilati in acciaio DT Aero Comp. I nipples sono nascosti nel cerchio. Tutte le ruote hanno i raggi con incrocio in seconda ed i profilati si innestano.

C’é la possibilità di avere una ruota con diametro 650b, con il cerchio da 35 mm di altezza.

I pesi dichiarati sono di 1468 e 1519 grammi, rispettivamente per le 35 e per le 45. I prezzi scendono a 1956,80 euro per entrambi i set.

A cura della redazione tecnica, immagini DT Swiss.

dtswiss.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.