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eRoad Bike: eppure ci può essere del buono

di - 16/11/2018

Le bici da strada con assistenza alla pedalata, le eRoad bike, non piacciono ai puristi della bici da strada ma è una categoria di prodotti reale e tangibile con cui ci dobbiamo confrontare. Questo è un nuovo segmento, vero e proprio traino per tutta la categoria delle due ruote, non solo per quella a pedali. Nuovi e rinnovati investimenti che arrivano anche da brand extra settore, crescita tecnologica ma anche la possibilità di pedalare facendo fatica.

La Bianchi Aria E-road prova all’Italian Bike Test di Montecatini Terme.

L’esclamazione più ricorrente è quella “facile andare in salita con il motorino” mimando il movimento con il polso, tipico dei motociclisti che aprono il gas, piuttosto che il gesto della pedalata. Impossibile negare che ci siano una serie di vantaggi portati da un motore elettrico all’interno della bicicletta ma è anche giusto dire che, l’assistenza alla pedalata si arresta quando il conta km raggiunge i 25 km/h (modifiche della centralina a parte che non vogliamo neppure prendere in considerazione).

A EICMA qualcuno ha esposto la e-bici capace di raggiungere i 40 km/h, con i medesimi allestimenti di una eBike classica! Permetteteci una parola: porcheria. Parola forte sì, che non si riferisce alla tecnica del/dei prodotti ma all’impatto negativo, all’idea errata, al messaggio sbagliato che trasmette una cosa del genere. La bici non è uno scooter.

Utilizzare una eRoad nella stessa maniera di una bici tradizionale è la più grande soddisfazione.
Utilizzare una eRoad nella stessa maniera di una bici tradizionale è la più grande soddisfazione.

Certo che la bici può raggiungere i 40 km/h, ben oltre ma quando il motore spinge e porta in pochissimo tempo a quella velocità, ci vuole il “manico” e componenti adeguati. Detto questo e fatta questa considerazione! 25 km/h è un valore ormai molto basso, parliamoci chiaro: si tiene questa media quando si esce il sabato a fare una sgambata, il classico giretto caffè. 25 km/h di media, a volte si fanno in salita. 25 km/h molte volte sono un riferimento quando si è fuori forma, quando, dopo la (breve) pausa stagionale si riprende l’attività in bicicletta. Come accaduto per il settore off-road, anche le bici da strada con l’unità di supporto stanno avendo un successo sperato ma forse inaspettato, criticate e mal viste da molti, comunque un oggetto che stimola curiosità e interesse. L’abbiamo definito come uno strumento, perché vogliamo capire come funziona e quali possono essere gli aspetti positivi alla portata di tutti. Le bici eRoad avvicinano un pubblico sempre più ampio al mondo delle ruote, andando a toccare anche quei “potenziali” utenti che identificano la bici nella fatica e sudore.

Eppure c’è del buono e non solo per quanto riguarda la parte pedalata. Come scritto nella parte iniziale dell’articolo, questa categoria merceologica allarga gli interessi economici, coinvolgendo aziende dell’automotive (per esempio) e dell’elettronica, della telefonia ma anche dell’informatica, senza dimenticare brand del settore lusso in genere. Con l’avvento delle e-bike è cresciuto l’interesse di alcuni atenei universitari, politecnici e rami d’ingegneria nei confronti di tutto il settore bici. Si verifica la crescita di posti di lavoro.

La nuova Cannondale Synapse Neo motorizzata Bosch
La nuova Cannondale Synapse Neo motorizzata Bosch

Le eRoad possono interessare anche ai “ciclisti puristi”? A nostro parere sì.

L’estate appena trascorsa è stato il momento in cui abbiamo iniziato a testare alcuni mezzi con assistenza al gesto atletico, con la volontà di capire, di comprendere meglio il loro funzionamento e caratteristiche. Il mercato offre centinaia di biciclette con la batteria, ognuna di queste ha delle caratteristiche proprie. C’è quella che eroga la sua potenza in base a come si spinge sui pedali, la eRoad che in base alla funzione selezionata esprime un’assistenza maggiormente fluida oppure più violenta, immediata. Il ciclista vero a nostro parere, quello che ama la fatica e il sudore, che vede la salita come una conquista, difficilmente catalogherà la eRoad come una bicicletta ma potrà utilizzare quest’ultima per l’uscita ludica con la moglie, oppure con un amico fuori forma.

La eRoad proposta da Atala
La eRoad proposta da Atala

La bici eRoad può essere un valido strumento per un’eventuale riabilitazione outdoor, è possibile anche affittare queste bici. Diventa un valido aiuto nelle giornate di “scarico”, quando il piacere di pedalare all’aperto deve essere concomitante ad una fatica molto limitata. La bici da strada in questa versione permette di fare anche dei lavori specifici di qualità, come ad esempio le SFR, tenendo sotto controllo battiti del cuore e watt. La bici con la batteria permette di controllare la fatica e la volontà di esprimere la performance atletica.

La eRoad di KTM Bikes
La eRoad di KTM Bikes

Con questa tipologia di prodotti è possibile sudare, avere il fiatone, andare in fuori soglia e consumare calorie. E quando finisce la batteria? Si pedala e si fa fatica, proprio, anzi forse di più (perché il valore alla bilancia non è da sottovalutare), rispetto ad una superleggera. E-bike road, tutto è ancora da scoprire, una categoria che è solo agli inizi.

Per le immagini action abbiamo utilizzato: abbigliamento Endura, casco Abus, occhiali Bollé, calzature Shimano S-Phyre.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.