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eMTB Light: in medio stat virtus?

di - 03/08/2022

eMTB Light focus - cover

La terza via tra pedalata assistita e tradizionale, un ponte tra i due mondi. Sono le eMTB Light, pensate per chi non è ancora convinto tra una mountain bike dura e pura e il supporto del motore

Le eMTB Light sono nate per riempire un vuoto nel settore, e soddisfare una sempre più importante nicchia di mercato. Quella degli scettici nei confronti della bici elettrificata, ma anche di chi desidera un supporto più naturale nel modo in cui accompagna il gesto della pedalata.

eMTB Light focus - action
eMTB Light, il meglio tra i due mondi della mountain bike tradizionale e della pedalata assistita – foto: Sterling Lorence

Da una parte ci sono le classiche MTB, che non hanno bisogno di presentazioni. Dall’altra le cosiddette eMTB full power, con potenze nominali di 250 W, coppie intorno a 85 Nm, e batterie adeguatamente dimensionate da almeno 600 Wh. Il pacchetto completo ha un ingombro e un peso non indifferente – oltre 7 kg – portando a bici che spesso sfiorano i 25 kg in una configurazione trail/enduro.

Il risultato è un aiuto deciso e modulabile alla pedalata, ma anche una guidabilità e in generale un’esperienza d’uso influenzate in modo notevole da una massa così corposa.

eMTB Light focus - Pivot
Pivot Shuttle SL, new entry nel settore con la drive unit Fazua Ride 60

Un’esperienza inedita

Le eMTB Light invece vogliono offrire un’esperienza completamente inedita, anche e soprattutto per l’esperienza di riding. Questa deve essere la più vicina possibile a quella delle sorelle tradizionali, non solo per il peso più contenuto. qui i pacchetti formati da motori e batterie raggiungono anche la soglia inferiore di 3,5 kg, per un pacchetto completo che spazia tra i 15 e i 19 kg secondo la qualità degli allestimenti e naturalmente il prezzo.

L’assistenza è meno invasiva: potenza nominale intorno a 250 W, coppia massima da 30 a 60 Nm, batterie da 240 a 430 Wh, con la possibilità di montare un range extender opzionale. Questo, che in genere raddoppia la riserva di carica, ha la forma di una borraccia da collocare sul supporto all’interno del triangolo anteriore e collegare al sistema tramite un comodo cavo.

Un insieme così congegnato ha un impatto estetico più snello ed elegante, a volte rendendosi indistinguibile da una mountain bike tradizionale, almeno per alcune tra le interpretazioni più recenti, come Trek Fuel EXe, Pivot Shuttle SL, e Transalpes E1. Se la prima è una eMTB Light di un colosso dell’industria ciclistica basata sul nuovissimo motore TQ HPR50, la seconda è sfrutta il pacchetto Fazua Ride 60, mentre la terza è una proposta di nicchia di un piccolo marchio svizzero, equipaggiata con l’accattivante soluzione Maxon BikeDrive Air.

eMTB Light focus - Transalpes
Il pacchetto completo Maxon BikeDrive Air, alla base di Transalpes E1, pesa solo 3,9 kg

L’aspetto che interessa di più è invece il comportamento sul campo, al di là di un look accattivante. Sono mezzi elettrificati che aiutano il biker a conquistare più facilmente quota e allungare le distanze percorse, regalando però un feeling molto più naturale in discesa, al contrario dell’approccio “pesante” di una eMTB Full Power.

Non è tutto oro quel che luccica, ovviamente. Una batteria meno capiente porterà a un’autonomia inferiore, anche se meno del previsto: infatti il peso relativamente contenuto e la coppia moderata contribuiscono a ridurre i consumi medi, oltre al fatto che sui falsopiani e in pianura si potrà procedere agevolmente anche a motore spento. Anche il supporto ne soffre, con una spinta meno decisa sui terreni tecnici e ripidi.

In fondo, queste sono eMTB nate per pedalare in modo “naturale” e non con quella spinta decisa di una super coppia da 90 Nm. Il feeling alla guida e la naturalezza dell’assistenza alla pedalata diventano impagabili, anche e soprattutto per chi non ama la massa imponente e l’aiuto evidente di una eMTB Full Power.

eMTB Light focus - BH
Il motore 2EXMAG alla base della BH iLynx Trail: 250 W, 65 Nm, peso di 2,1 kg

Un mondo in evoluzione

Il mondo Light è ancora in via di affermazione e maturazione, con tante soluzioni di produttori differenti. L’antesignano è stata Fazua, startup tedesca da poco acquisita da Porsche, con il suo pacchetto Drive 50: potenza di picco di 350 W e nominale di 250 W, coppia di 58 Nm, batteria da 252 Wh, e tre livelli di assistenza personalizzabili. La particolarità sta nell’insieme modulare, con parte del motore nel blocco batteria. A livello pratico, è quasi possibile trasformare la bici in una MTB tradizionale (1,8 kg in meno per il blocco Drivepack), un’interessante opportunità in più per gli appassionati, come visto sulla prima vera eMTB Light, la bella Lapierre E-Zesty.

Era un progetto ancora immaturo, infatti un’incarnazione più efficace è stata la successiva Specialized Turbo Levo SL, sorella leggera di quella che per molti per la eMTB Full Power per eccellenza, la Turbo Levo. Il motore Specialized SL 1.1, realizzato in collaborazione con Mahle, ha 240 W di potenza nominale, 35 Nm di coppia, e peso dichiarato di 1,95 kg. La batteria da 320 Wh non è rimovibile, ma insieme ai tre livelli di assistenza personalizzabili, promette tante ore di divertimento in sella, grazie anche alla drive unit priva di trascinamento, per una pedalata super naturale.

Mahle è un’azienda attiva nel mondo dell’automazione industriale, così come Maxon, che ha sfruttato la sua esperienza per realizzare BikeDrive Air: 3,5 kg di peso per motore e batteria (250 W, 30 Nm, 250 Wh con range extender che raddoppia la capacità), che si integrano alla perfezione nel telaio e consentono di contenere ingombri e peso in modo esemplare. E la serie E1 – due modelli, Trail ed Enduro – parla chiaro in tal senso, con silhouette snelle al pari delle classiche MTB da cui derivano.

eMTB Light focus - TW HPR50
Drive Unit TQ HPR50 alla base della nuova Trek Fuel EXe

Approccio diverso quello di Orbea con la rinomata Rise: il motore Shimano EP8 RS non è altro che una versione mitigata nella coppia (60 Nm), mantenendo ingombri e pesi del pacchetto da cui deriva. Cambia solo la batteria, integrata da 360 Wh, con range extender esterno da 252 Wh. È una soluzione ibrida, un ulteriore approccio all’idea di eMTB Light, che contiene sì massa e volumi ma senza raggiungere davvero lo scopo: il motore Shimano pesa da solo 2,9 kg, a cui aggiungere i 2,2 kg della batteria…

Chi ha fatto le cose in grande, coinvolgendo un’altra azienda attiva nel mondo automotive, è il colosso Trek: la recentissima e-trail bike Fuel EXe monta il pacchetto TQ HPR50, compatto e leggero (2,9 kg con batteria da 360 Wh), con 250 W di potenza nominale e coppia di 50 Nm. Non manca il range extender da 160 Wh, nella forma della classica borraccia da sistemare sul supporto al telaio e collegare al sistema. Questa bici, quasi indistinguibile dalla sorella Fuel EX da cui deriva, ha il vantaggio di un pacchetto che promette di essere particolarmente silenzioso e per nulla invadente nell’assistenza, merito delle tecnologie proprietarie impiegate per la costruzione di HPR50.

eMTB Light focus - R Raymon
R-Raymon AirRay, basata sul pacchetto “light” di Yamaha

Futuro promettente

Questo è solo l’inizio, mancano ancora molti attori sulla scena, come Shimano e Yamaha che al momento propongono, grazie a partnership con alcuni produttori di bici, soluzioni depotenziate dei loro classici motori Full Power.

Il leader nel settore Bosch invece sembra non mostrare interesse, ma siamo abituati alle mosse perfettamente ponderate del colosso tedesco dell’automotive. Nessuna risposta invece da Brose, altro nome noto nel settore Full Power.

eMTB Light focus - Fazua
Fazua Ride 60 offre 6 Nm di coppia e una batteria integrata da 430 Wh

Il futuro è promettente, perché la naturale evoluzione dei motori e delle batterie porterà non solo a pesi e ingombri ancora più ridotto, ma a funzionamento più fluido, naturale, ed efficace, oltre che perfettamente adattabile ai diversi approcci degli eBiker.

Non crediamo si arriverà a una sovrapposizione con le MTB tradizionali, anche se forse le eMTB Light saranno in grado di rosicare quote di mercato non indifferenti. L’identità non sarà mai la stessa, i puristi continueranno a esistere, ma è innegabile che il panorama elettrificato sarà sempre più importante, attraendo ancora più utenti in modo trasversale.

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Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.