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Furo ed Exo, i nuovi caschi road di Bollé

di - 19/07/2018

Queste sono le prime immagini dei nuovi caschi di Bollé, i due modelli con indirizzo road del catalogo 2019: Exo e Furo. Entrambi prendono forma da The One, da cui ereditano alcune caratteristiche di costruzione ma adottano un design completamente differente rispetto al modello più anziano.

Bollé Exo è la versione meno costosa, una sorta di entry level ricco di dettagli e soluzioni tecniche, compatto nelle dimensioni, aerodinamico, con un sistema di ritenzione che, come d’abitudine si basa sul buckle combinato con il rotore posteriore. La sua forma utilizza un concetto aerodinamico che prende vita dal protocollo Naca, che si sviluppa in particolar modo nella sezione posteriore.

Exo sarà disponibile in versione Mips a 129 euro e senza Mips a 89 euro.

Bollé Furo invece è il top di gamma della categoria, simile nelle forme al fratello Exo, maggiormente aerodinamico e con un coefficiente di penetrazione dello spazio migliore.

Le feritoie frontali, quella centrale e le due mediane, sono dotate di cover aerodinamiche, che possono essere rimosse in base alle esigenze dell’utilizzatore.

Altro dettaglio interessante è il Roll Cage, una sorta di doppio roll-bar orizzontale che ha il compito di irrobustire tutta la struttura. Anche nel caso di Furo, Bollé ha applicato la tecnologia Naca, che permette al casco di avere un’eccellente penetrazione dello spazio, ottimizzando inoltre l’aerazione interna, agevolando al tempo stesso la fuori uscita del calore. Le feritoie laterali e posteriori trovano ispirazione dal design delle supercar sportive.

Furo sarà a disposizione nella sola versione Mips al prezzo di listino di 199 euro.

bolle.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.