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Giappone, la migliore meta per sciare freeride

di - 15/12/2017

A Niseko troviamo la nostra guida, Cas, un ragazzo olandese che da qualche anno si sposta a oriente per la stagione invernale, come lui tanti altri occidentali, compresi un bel numero di italiani. I primi anni era difficile trovare qualcuno che parlasse correttamente inglese, negli ultimi anni invece la globalizzazione ha portato molti “stagionali” dall’Europa, internazionalizzando i piccoli resort del sol levante.

Assieme ai lavoratori, anche le strutture sono cambiate. A Niseko la via che portava agli impianti era un rettilineo incorniciato da case in legno che si alternavano tra i muri di neve ammucchiata a bordo strada. Ora invece il cemento armato ha preso il sopravvento. Con Cas ci dirigiamo subito agli impianti per la consueta prima sciata giapponese in notturna.

La notturna anni fa arrivava fino in cima a Hirafu, negli ultimi anni invece si è ridotta solamente a metà montagna. La neve è meno, e Cas conferma. Non nevica da circa un paio di settimane e, a quanto pare, i “mangia powder” sono ormai ovunque. Il mattino successivo l’unica opzione per trovare neve buona è uscire dal resort, provare ad andare sull’altro versante della montagna.

E’ incredibile quanto sia battuta la zona. Tracce ovunque, gente ovunque e in quota, tipico della zona, vento a volontà.

Navighiamo a vista, e troviamo qualche cosa da fare, ma la reazione comune è una sola: pensare subito ad una valida alternativa. Ci spostiamo prima verso est, a Rusutsu. C’è più neve, indubbiamente, ma la vera Japow che stiamo cercando ancora non si vede. Sembra però arrivare una  perturbazione. Davanti all’ennesimo e ottimo sushi irrorato da abbondanti sorsi di Sapporto, ragioniamo sul da farsi. Luca è in contatto con altri rider Austriaci in giro per l’isola, la situazione inizia a premere sulla nostra pazienza.

Giungono voci da Kiroro, a nord, dove le condizioni sembrano migliori. Senza pensarci due volte, andiamo a vedere. L’evoluzione che ha avuto negli ultimi anni il freeride sulle Alpi, sembrerebbe essere arrivata anche dai giapponesi. L’approccio alla montagna con le pelli e l’esplorazione di aree fuori dal resort sono quasi indispensabili se ci si vuole concedere una first track. E a Kiroro si può decidere se andare per impianti o, in alternativa, entrare nella zona backcountry sul versante di fronte.

Colmar