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Gli oracoli dei surfisti

di - 06/05/2014

A cura di Giacomo Lucidi – facoltà di scienze ambientali Ravenna

“La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili” (A.Baroni).
Una frase tutt’altro che confortevole la sua, soprattutto quando si viene a conoscenza che la meteorologia odierna non è poi cosi lontana dal suo limite massimo di attendibilità.

Ma allora, “gente” come Lamma, Prognoza, Kassandra, Dicca and company a cosa servono?

Onnipresenti nella cronologia dei nostri browser, per il moderno surfista italico rappresentano dei veri e propri oracoli a cui invocare sentenze sull’imminente swell, o peggio, una tregua da un agonizzante periodo di piatta. Detto questo, chi sono questi veggenti dell’atmosfera? Come lavorano? Ma sopratutto, perchè commettono errori?

Quando sul nostro schermo compaiono mappe del genere l'idea che l'errore possa giocare brutti scherzi è forte Quando sul nostro schermo compaiono mappe del genere l’idea che l’errore possa giocare brutti scherzi è forte

Vengono definiti modelli fisico-matematici, si svilupparono negli anni ’70 a seguito di un significativo sviluppo della potenza di calcolo da parte dei computer. Questi modelli, partendo da dati iniziali forniti periodicamente (i cosiddetti run), simulano e schematizzano il comportamento dell’atmosfera attraverso la risoluzione di un sistema di 6 equazioni a 6 incognite identificate dalle 3 componenti spaziali del vento, dalla temperatura, dall’umidità e dalla pressione. Il calcolatore suddivide l’atmosfera in tante scatole tridimensionali e ad ogni “box” vengono associate le 6 variabili appena citate. Le variazioni delle 6 incognite presenti in ogni “scatola” vengono calcolate in relazione tra loro giungendo quindi alla previsone complessiva.

Vogliamo risparmiarvi l’approfondimento dei complicati meccanismi che stanno dietro a questi concetti ma è molto interessate sapere che per produrre una previsione di 10 giorni sull’intero pianeta con uno step temporale di 20 minuti occorre risolvere 120 milioni circa di sistemi di equazioni per ben 720 volte. Per una tale previsione al computer è richiesto di eseguire un numero di operazioni che si aggira sui 20000 miliardi di operazioni! Una cifra da capogiro, eseguite in circa 3 ore dai supercalcolatori moderni!

Lo scopo nell'interpretazione delle mappe meteo sta tutto nel raggiungere risultati con scenari del genere... Photo: Andrea Bianchi Lo scopo nell’interpretazione delle mappe meteo sta tutto nel raggiungere risultati con scenari del genere… Photo: Andrea Bianchi

 

Questi numeri esprimono il grandioso progresso subito dalla meteorologia ma le notevoli approssimazioni fisiche-matematiche e la stretta interazione tra i processi atmosferici fanno spesso cadere in errore anche i modelli più moderni. Immaginate che ogni singolo “box” è una parametrizzazione riguardante uno piccolo volume di atmosfera: per avere la previsione ideale e perfetta dovremmo studiare i movimenti di ogni singola particella di fluido che la compone, anche la più microscopica.
D’altro canto seppur basati su metodi rigorosamente scientifici esprimono soltanto la probabilità del verificarsi dei fenomeni meteorologici e non, come la pubblica opinione crede, la certezza che essi si manifestino. A tal proposito vi indichiamo questa tabella da tenere in considerazione ogni qual volta si consulta un modello meteorologico

Quanto ci azzecca una previsione? La risposta nelle statistiche Quanto ci azzecca una previsione? La risposta nelle statistiche

 

« Le previsioni si chiamano così perché esprimono una probabilità che si verifichi un evento, altrimenti le chiameremmo certezze »

(Andrea Baroni)

 

Fontemanuale di meteorologia – alpha test

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf