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Granfondo San Benedetto del Tronto, il racconto

di - 28/05/2018

Era da un paio di edizioni che mancavamo alla Granfondo di San Benedetto del Tronto e c’era molta curiosità per questa gara nata in passato dietro la spinta della allora esistente FRW di Claudio Brusi. Ebbene il buon Brusi l’abbiamo trovato tutto sorridente nello staff al femminile di questa gara e dopo l’arrivo ci siamo gustati le sue piadine ben farcite con golosità di mare. Una gara assolutamente ben studiata e preparata, a partire dai percorsi che ci sono veramente piaciuti, con una attenzione maniacale per la segnaletica e il benessere (acqua in cima a ogni salita!), con attraversamenti cittadini in totale sicurezza, addetti a sbandierare nelle curve più insidiose.

Poco male se il Fine Gara passa come al solito abbastanza presto, il traffico quasi assente, i volontari comunque solerti e svegli, tante Forze dell’Ordine nei punti più critici del percorso come negli ultimi chilometri fanno sì che proprio tutti arrivino ben protetti al traguardo. Altra bella notizia è che in questi due giorni gli ospiti sono coccolati con aperitivo, gelato, olive all’ascolana il sabato. Mentre la domenica ci si può riempire la pancia di golosità di mare già al ristoro, per non parlare del Pasta Pesce Party che ci aspetta in un blindato Club poco distante dal mare. A San Benedetto il servizio d’ordine è un’altra chicca: attento e puntuale sulle griglie, nella sicurezza di chi entra nella Piazza, nella tutela delle bici. Un numero crescente di presenze dovute anche alla presenza di ben tre Circuiti Nazionali, oltre al Campionato ACSI, certifica il successo della GF SBT. Sonia Roscioli e il suo staff interamente rosa può insegnare a molti comitati organizzatori, ha saputo migliorare negli aspetti più critici e ha portato al top la eno-gastronomia sulle ali degli sponsor capitanati dalla cantina Ciù Ciù. L’aspetto che salta agli occhi è la perfetta sinergia con l’associazione degli albergatori (convenzioni veramente vantaggiose) e lo sforzo di promozione del territorio e dei suoi prodotti. Non solo vino ma anche  squisite stuzzicherie.

Tutte le corse, dopo la prima e seconda edizione in cui si vive della novità, temono il calo fisiologico. La manifestazione marchigiana ha saputo capire e sfruttare le sue peculiarità e ci pare anche che abbia finalmente trovato il giusto equilibrio tra difficoltà altimetriche, lunghezza dei percorsi e un accettabile componente traffico/manto stradale. Oltre 1000 partenti è un numero che può solo crescere, magari sfruttando una partenza alla francese per chi non ama la ressa delle granfondo. Oppure trovando altri Circuiti che inseriscano questa vera chicca nel loro programma. A proposito di territorio, spettacolare e difficile la nuova ascesa a Force che ha regalato alcune cartoline sui Sibillini ancora innevati. Grazie ancora a Sonia e ai suoi amici, i soddisfatti finisher di sicuro porteranno un vento favorevole nel 2019.

testo a cura di Enrico Monti

foto Playfull

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.