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Gravel e sciamani: viaggio in Lapponia

di - 16/05/2025

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Testo e foto: Martin Bissig

Il fumo graffia i nostri polmoni, e le fiamme del fuoco brillano negli occhi di un corvo imbalsamato. I denti affilati di un luccio essiccato sembrano pronti a mordere in qualsiasi momento, quando un forte tonfo nella notte fa tremare la piccola capanna dove siamo seduti in cerchio. La porta si apre ed entra un uomo gigantesco, vestito di pelle e pelliccia. “Tanto tempo fa, qui vivevano giganti che lanciavano pietre enormi, massi grandi come case”, inizia a raccontare, con una voce profonda e lenta. Siamo in visita a uno sciamano, in qualche luogo sperduto della Lapponia finlandese, ben oltre il circolo polare artico. Ascoltiamo con attenzione i suoi racconti. “Sapete da dove vengono le aurore boreali?”, chiede il guaritore al gruppo. Non ne abbiamo idea, ma abbiamo una settimana intera per scoprirlo da soli, pedalando in Lapponia in sella alle nostre bici da gravel.

Si parte da Levi

La nostra base è la piccola città di Levi. Da ottobre ad aprile, la regione è un paradiso per gli amanti degli sport invernali e per gli atleti professionisti, con neve e temperature glaciali garantite. Ma ora, in pieno autunno, la città sembra deserta.
Le temperature e le previsioni meteorologiche promettono condizioni ideali per la nostra esplorazione in bici.
Mi accompagnano in questa avventura le gemelle svizzere Caro e Anita Gehrig. Sono famose nella scena della mountain bike e sono tra le migliori rider di Enduro al mondo. Dall’apertura del loro hotel lo scorso anno, hanno ridotto al minimo la partecipazione alle competizioni, “…ma ora abbiamo più tempo per progetti belli come questo”, dice Caro ridendo. Tour di più giorni e centinaia di chilometri non sono una novità per queste ex professioniste e non è stato difficile convincerle a esplorare la Lapponia in sella alle loro gravel.

La Lapponia, fatta apposta per il Gravel

Il nostro primo tour parte da Ylläs. Dopo pochi chilometri, diventa chiaro come la ragnatela di percorsi che in inverno sono piste da sci di fondo, nella stagione calda si trasformi in sentieri per escursioni a piedi o in bici. Su strade larghe e accidentate, saliamo con una pendenza piacevole fino al punto più alto del fjell (“monte” nella lingua locale).

A quasi 400 metri sul livello del mare, si gode di una vista perfetta sulla zona. La stazione sciistica più vicina si erge qualche centinaio di metri più in alto rispetto al paesaggio piatto. Foreste e alberi a perdita d’occhio. Solo di tanto in tanto si scorgono segni di civiltà: baite isolate o piccoli villaggi. Passiamo dalle ampie strade bianche a trail nel bosco. “Ora capisco perché il succo di mirtillo è la bevanda principale della Finnair!”, mi grida Anita dai cespugli. Ha appoggiato la sua gravel a un albero e si è accucciata a mangiare direttamente dai cespugli pieni di mirtilli. Mirtilli ovunque! Una fonte inesauribile e gratuita di vitamine, proprio accanto ai migliori sentieri.

La pausa tanto meritata non solo placa la nostra fame, ma colora anche le nostre lingue di blu… Tuttavia, non abbiamo tempo per soste troppo lunghe. Il sole, già basso nel cielo durante questa stagione, si avvicina lentamente all’orizzonte. Entro sera vogliamo arrivare a un’area con un falò vicino a un lago in un parco nazionale. Dopo pochi chilometri su sentieri sabbiosi, raggiungiamo la spiaggia. Gli ultimi raggi del sole attraversano le foglie giallo-brune degli alberi, immergendo il paesaggio in una calda luce dorata. Non avremmo potuto trovare un posto migliore per grigliare il nostro salmone sul fuoco. Dopo il calar del buio, guardiamo con impazienza il cielo scuro. “Pensi che vedremo le aurore boreali stasera?”, mi chiede Anita. Le probabilità sono basse, poiché si stanno formando delle nuvole. Quella sera, il desiderio delle gemelle non si realizzerà. Per fortuna, ci restano ancora alcune notti.

Un inusuale parco giochi

A Levi si trova uno dei bike park più settentrionali del mondo. Le gemelle declinano cortesemente l’invito della squadra del parco a testare le piste con biciclette da downhill. “Quello che si può fare con le bici da downhill dovrebbe essere fattibile anche con le gravel, no?”, mi avevano suggerito già in Svizzera. Così lasciamo i caschi integrali a casa e ci avventuriamo con pneumatici sottili e borse da sella sulla pista rossa “Santa Claus Hut”.

Il tracciato è così ben preparato che è perfettamente percorribile anche senza sospensioni, soprattutto per ex professioniste di Enduro. Dopo alcune curve paraboliche e rampe di legno, ci troviamo davanti a una vecchia baita. Non solo sembra uscita da un set cinematografico, ma lo è davvero! Uno dei film natalizi finlandesi più famosi è stato girato proprio qui, molto prima che il bike park vi fosse costruito intorno. “È esattamente come mi immaginavo la Finlandia”, mi dice Caro mentre scatta una foto ricordo di sua sorella. Inoltre, il meteo è straordinariamente favorevole. Sebbene il forte vento abbia temporaneamente fermato gli impianti di risalita, ha anche spazzato via le nuvole e il brutto tempo. Mentre in Europa centrale si festeggiano le prime nevicate, noi pedaliamo in maglietta con oltre 20 gradi, ben oltre il Circolo Polare Artico. Un mondo meteorologico davvero folle!

Dalla sauna allo sciamano

Visitare una sauna è obbligatorio, in Finlandia. Pensate che in tutto il Paese se ne contano tante quante la metà degli abitanti. In media, non solo ogni casa ne ha una, ma anche molte baite nei boschi e case di vacanza lungo fiumi o laghi. E, durante la nostra visita alla “Arctic Sauna World”, scopriamo che non tutte le saune sono uguali.
Il centro pubblico offre diverse sale tematiche, associate agli elementi della natura: fuoco, acqua, terra e aria. La prima cosa che notiamo, come svizzeri, è che, a differenza delle nostre abitudini, qui si entra vestiti nelle saune pubbliche e non nudi. Per poco non facciamo una gaffe clamorosa, se non fosse stato per Aapo, la nostra guida e amico, che ci avverte in tempo!
In Finlandia, la sauna è un evento sociale, un luogo dove le persone si incontrano e chiacchierano, paragonabile a una spiaggia o a una piscina per noi. Tre svizzeri nudi probabilmente non avrebbero contribuito alla comprensione culturale.

Dopo un tuffo rinfrescante in un lago cristallino, mente e corpo sono pronti per un incontro spirituale. Un autentico sciamano lappone ci accoglie nella sua baita di legno. L’atmosfera sul lago non potrebbe essere più perfetta. Il sole filtra drammaticamente tra le nuvole e il bosco all’orizzonte, mentre un vento freddo ci accarezza il viso.
Dentro la baita riscaldata dal fuoco, lo sciamano fa il suo ingresso. È imponente, un po’ inquietante, ma soprattutto affascinante. Ascoltiamo attentamente le sue storie: ci racconta degli antenati, del suo lavoro come pescatore e cacciatore e anche una leggenda sull’origine delle aurore boreali: “Una volpe gigante, che vaga per le foreste durante l’inverno polare, agita la sua coda da un lato all’altro. Le scintille che crea salgono al cielo e si manifestano come aurore boreali. Per questo le chiamiamo “fuoco di volpe” – spiega con voce profonda -. Se volete, posso invocare gli spiriti e provare a svegliare la volpe”, aggiunge. “Certo! Andiamo fuori a vedere se funziona”, risponde Anita entusiasta. Lo sciamano suona il tamburo, mormora qualcosa, soffia scintille contro il soffitto e chiude gli occhi. Dopo alcuni minuti, usciamo dalla calda baita e osserviamo il cielo notturno. In effetti, ciò che all’inizio sembra uno strato di nuvole si rivela gradualmente come un tenue bagliore di aurora boreale. Non è molto intensa, ma è lì. “Deve essere stata una volpe piccola”, scherza Caro. Speriamo nei prossimi giorni di avere più fortuna con volpi più grandi.

Packrafting: l’avventura perfetta!

I giorni successivi li dedichiamo a cercare e pedalare i percorsi gravel più belli della Lapponia. Aapo ci aveva già inviato alcuni dei suoi tracciati GPS preferiti. Le sorelle Gehrig non si tirano certo indietro quando incontriamo tratti in cui è necessario trasportare o spingere la bici. In cambio, siamo ricompensati con sentieri incredibilmente belli, che probabilmente non sono mai stati calpestati da pneumatici di bici. Attraversiamo ponti, costeggiamo laghi di un blu profondo e, a volte, guadiamo ruscelli a piedi nudi.

Non c’è posto migliore per combinare packrafting e ciclismo”, ci spiega Aapo mentre gonfia dei piccoli kayak. Invece di aggirare un lago di medie dimensioni, decidiamo di attraversarlo sull’acqua. Questi kayak ultracompatti, grandi quanto un piccolo sacco a pelo, sono una novità assoluta per Anita e Caro. In pochi minuti, le imbarcazioni sono pronte. Basta smontare le bici, fissarle con delle cinghie e… salpare! Dopo il loro battesimo dell’acqua, Anita e Caro si appassionano completamente. “Possiamo rifarlo domani?”, chiedono ad Aapo. Nessun problema, nella terra dei fiumi e dei laghi! Così il giorno successivo remiamo per 10 chilometri lungo un fiume e poi torniamo pedalando alla nostra baita.

Il fuoco di volpe

Per la nostra ultima serata, l’App dedicata alle aurore boreali (sì, esiste anche questa…) prevede una probabilità “eccellente”. Cielo limpido e alta attività solare: tutto sembra essere perfetto. Dopo la nostra ultima cena insieme, guardiamo ansiosamente il cielo notturno. Un sottile velo verde comincia a comparire. Stavolta potrebbe davvero accadere. Guidiamo fino al punto più alto e buio della regione: la cima della stazione sciistica di Levi.
In effetti, più si fa tardi e buio, più le aurore boreali iniziano a danzare. Gli ultimi metri li percorriamo a piedi. Intorno a noi, il cielo si illumina con luci tremolanti. “Guardate qui, là sopra… E lì!”, esclamo emozionato. Anche se non è la mia prima volta, questo spettacolo naturale è sempre unico.
Le gemelle, invece, rimangono senza parole. Non avremmo potuto immaginare una conclusione migliore per la nostra avventura gravel in Lapponia. Il desiderio delle sorelle Gehrig di vedere per la prima volta le aurore boreali si è avverato.

Sarà stato merito delle parole magiche dello sciamano? Non possiamo saperlo, ma facciamo finta di crederlo… Quello che sappiamo con sicurezza è che la Finlandia ci ha stregati: la sua natura selvaggia, gli innumerevoli sentieri, la cordialità delle persone e, ovviamente, le eccellenti bistecche di renna rendono questo viaggio indimenticabile, con o senza aurore boreali.

Informazioni di viaggio

  • Periodo migliore: i mesi da giugno a settembre sono ideali per avventure in gravel. Le temperature sono piacevoli, ma da giugno a metà agosto ci sono molte zanzare. A partire da settembre aumentano le possibilità di vedere le aurore boreali, ma le temperature si abbassano.
  • Come arrivare: la regione è servita dagli aeroporti di Kittilä, Rovaniemi e Ivalo, e Levi è facilmente raggiungibile in autobus o auto a noleggio. La maggior parte dei voli internazionali passa per Helsinki.
  • Clima: la Lapponia ha un clima subartico con estati brevi e miti, e inverni lunghi e freddi. In autunno le temperature diurne oscillano tra i 5° e i 15°C, ma di notte possono calare rapidamente.
  • Valuta: in Finlandia si usa l’euro. I pagamenti con carta sono ampiamente accettati, anche nelle zone più remote.
  • Costo: la Finlandia è leggermente più costosa rispetto ad altri Paesi europei. Calcolate un budget di 100-150 euro al giorno per alloggio, pasti e attività.
  • Tour guidati in Gravel: il tour operator svizzero BIKE ADVENTURE TOURS offre viaggi guidati in Gravel nella Lapponia finlandese.