Pubblicità

idmatch uno strumento scientifico e una soluzione

di - 04/11/2020

Quando parliamo, raccontiamo e scriviamo della bicicletta, l’argomento non è solo il mezzo meccanico. Il ciclismo, inteso come disciplina, è un mondo molto vasto e con tante variabili, che vanno dallo strumento, fino ad arrivare all’individuo in carne ed ossa, passando attraverso la tecnologia. idmatch è uno strumento frutto della ricerca scientifica e dell’evoluzione tecnologica, che mette a disposizione del ciclismo le migliori tecniche di studio per un corretto posizionamento in sella.

Una schermata che mette in mostra una parte dell’evoluzione che coinvolge tutto il sistema idmatch, ovvero lo sviluppo dedicato alla disciplina gravel. Ogni disciplina della bici ha delle caratteristiche e canoni propri.

idmatch Bike Lab e Selle Italia

In origine le due entità erano separate. Oggi, idmatch opera e orbita sotto il cappello di Selle Italia, con l’obiettivo di dettare le linee guida su due fronti ben distinti tra loro, ma paralleli al tempo stesso: la ricerca della perfezione per quello che riguarda il binomio tra bicicletta ed atleta e il futuro delle selle. Le selle di Selle Italia, prendono forma anche grazie agli studi idmatch. No, non ci siamo dimenticati e non ci siamo sbagliati; non citiamo, o lo faremo poco il termine biomeccanica, perché in questo caso può essere riduttivo e in un certo senso non corretto.

Uno dei risultati del “nuovo” idmatch, ovvero il completamento della gamma di selle corte. Nella configurazione Superflow, da sinistra verso destra, Flite Boost, SLR Boost e l’ultima versione della Novus Boost Evo con design waved.

Uno strumento che si evolve grazie alla scienza

Dati e numeri, ricerca e studio, evoluzione continua del sistema e aggiornamenti. Lo sport di oggi è come il sistema operativo del nostro smartphone, si aggiorna e si evolve per essere sempre al passo con le richieste della società. Noi metabolizziamo la sua evoluzione, a volte lo facciamo senza rendercene conto e spesso non siamo in grado di sfruttarne a pieno le potenzialità. Un vantaggio certo, ma anche uno svantaggio e un’insieme di problematiche, perché, non di rado, siamo noi a doverci adattare agli aggiornamenti. idmatch, così come è oggi è una sorta di sistema operativo, che grazie ai dati scientifici si aggiorna continuamente, si adatta e lo fa in maniera soggettiva, personalizzabile. Un dettaglio di primaria importanza “nell’era degli standard”. Di seguito riprendiamo un precedente pubblicazione e approfondimento in merito al “punto anatomico” della sella.

Biomechanics Reference Point, il giusto punto

Una soluzione per il bikefitting

Anche la miglior posizione in bicicletta può essere una soluzione. Una tra le migliori, a volte un compromesso, in altre la più efficacie, capace di sfruttare al meglio alcuni aspetti, tra i quali il comfort in sella e l’efficienza della pedalata. Dobbiamo considerare che la posizione in sella che adottiamo oggi, può non essere la definitiva. Perché questo: perché le variabili da tenere in considerazione sono migliaia e coinvolgono la struttura fisica umana, ma anche i valori della bicicletta. Il cambiamento del corpo con l’avanzare dell’età, eventuali traumi, una nuova bicicletta con i suoi valori. Ma anche la semplice variazione dell’ergonomia di una sella e molto altro.

Ecco che un sistema come idmatch può diventare una sorta di “abito di stampo sartoriale”, capace di tenere conto delle soggettività dell’umano, facendo in modo che il vestito (la bici), segua in modo quasi perfetto le forme dell’atleta.

Ecco alcuni consigli per scegliere la sella giusta

In conclusione

Quando siamo “messi bene sulla bicicletta”, “il valore della gratificazione” si impenna. Siamo comodi, riusciamo a pedalare con profitto e performare con divertimento, spingiamo meglio. Al di la della preparazione atletica, un corretto posizionamento ci permette di pedalare per più giorni consecutivi, minimizzando o azzerando sofferenze ed indolenzimenti muscolari. Una posizione ottimale e personalizzata però, deve essere il risultato di metodo, valori e dati scientifici, che anche in caso di stravolgimento del proprio setting originale, lascia al nostro corpo un’ampio spazio di adattamento. Una sorta di step by step, con l’obiettivo di raggiungere la soluzione migliore e senza sofferenze. La giusta posizione in sella è un’esperienza.

Una considerazione: sono due gli aspetti maggiormente complicati da gestire in sede di valutazione. Il primo è saper trasmettere al bikefitter, alla persona che ci valuta, le sensazioni ed eventuali fastidi. Non di rado sentiamo nostri alcuni dolori e sofferenze, li interpretiamo come parte integrante della performance: SBAGLIATO. Il secondo è essee in grado di fornire dei feedback, non solo nell’immediato, ma anche nel lungo termine.

Se il primo passo è quello di “analizzare” il comportamento dell’atleta con il suo posizionamento originale, l’ultimo step è quello di riportare modifiche e variazioni sulla bicicletta in uso.

a cura della redazione tecnica, grazie a Matteo Paganelli di idmatch e Federico Mele di Selle Italia. Immagini, video e grafici a cura della redazione tecnica e di idmatch Bike Lab.

selleitalia.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.