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Andare in bici fa dimagrire?

di - 14/01/2022

Quando ci si accorge di avere qualche chilo in più e si sente la necessità di dimagrire, salire in bici e cominciare a pedalare è una delle prime soluzioni che vengono in mente. Si pensa che lunghe sessioni di allenamento aerobico siano uno dei metodi più efficaci per eliminare il grasso in eccesso. Ma pedalare per lungo tempo, magari diverse volte a settimana può veramente far tornare al peso ideale?

La verità

No, non sempre! Le basi del dimagrimento sono sana alimentazione e adeguata restrizione calorica, però la tipologia e l’intensità dell’attività sportiva svolta, diventano spesso dei fattori preponderanti per il raggiungimento dell’obiettivo.
Pedalare per molto tempo a un’intensità di lavoro medio bassa permette effettivamente una perdita di peso. Però, benché nel primo periodo si perda principalmente grasso, nel lungo termine la perdita di peso si sposterà inevitabilmente a carico della massa muscolare. Ciò favorisce una diminuzione delle cellule metabolicamente attive all’interno dell’organismo (quelle che bruciano calorie, per intenderci) causando un arresto del dimagrimento.
Attività svolte ad alta intensità, d’altro canto, non aiutano poiché favoriscono principalmente il consumo di carboidrati e lasciando i grassi intatti.

La soluzione

Appurato che per dimagrire la bici da sola non basta e che può addirittura diventare controproducente, vediamo come comportarsi. All’allenamento in sella devono alternare delle sedute di tonificazione e potenziamento muscolare con l’utilizzo di pesetti o attrezzi in grado di stimolare il mantenimento e la crescita della massa muscolare, quel tanto che serve per contrastarne una diminuzione eccessiva e quindi un rallentamento della perdita di peso. A ciò è utile aggiungere un’alimentazione povera di grassi (soprattutto saturi) e un aumento leggero delle proteine giornaliere. L’utilizzo di aminoacidi essenziali, in questo caso, è ottimo per il mantenimento della massa muscolare durante il dimagrimento.

Enrico Baggio
Biologo Nutrizionista

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.