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Lenti ed occhiali nulla da lasciare al caso

di - 07/07/2020

Lenti ed occhiali nulla da lasciare al caso

Quali sono le lenti giuste per noi e per i nostri occhiali? Si dividono per categorie, cosa è necessario sapere? Gli occhiali per la bici e le loro lenti influiscono sul rendimento sportivo? Queste e altre domande, cerchiamo di fornire le risposte e qualche spunto per le dovute valutazioni.

Le lenti giuste per andare in bicicletta
Stiamo lavorando sul modello Bollé Chronoshield con lenti cat.1-3

Lenti e categorie cosa dobbiamo sapere

Prima di tutto è necessario dire e scrivere che l’uso di una buona lente, di qualità e con delle caratteristiche ottimali, influisce sul nostro benessere, sul nostro stato di comfort e di conseguenza sul nostro rendimento, anche quando facciamo sport. Un esempio: una lente di scarsa qualità, con delle distorsioni eccessive, contribuisce a stancare gli occhi, all’insorgenza di mal di testa e ad un calo dell’attenzione dopo diverse ore di utilizzo. Banale? Decisamente no.

Le lenti giuste per andare in bicicletta
Il colore delle lenti, se l’occhiale è di buona qualità non è una cosa da sottovalutare, perché ci anticipa alcune caratteristiche e peculiarità del prodotto, di come poterlo sfruttare al pieno delle sue potenzialità.

La categoria della lente

E’ una sorta di carta d’identità: in base a questa possiamo ben identificare le sue prestazioni, a quale ambiente e contesto è maggiormente adatta, come possiamo sfruttare a pieno le sue potenzialità. Lenti che non mostrano la categoria, occhiali in plastica, o materiale plastico o simili! No grazie. Avere un costante senso di bruciore agli occhi, abbinato ad un senso di stanchezza oculare durante la fatica sportiva, crea un senso di indisposizione da non sottovalutare.

I punti chiave delle lenti

  • categoria 0, di solito si riferisce alle lenti clear/neutre ed è caratterizzata da un’attenuazione solare molto limitata. Molto usata in caso di maltempo, talvolta per gli sport notturni, ma anche in mtb per ambienti che prevedono l’attraversamento di zone boschive fitte.
  • lenti di categoria 1, offrono un filtro maggiore rispetto alle precedenti, ma hanno un’attenuazione limitata all’abbagliamento solare. Non di rado lo sviluppo delle lenti, per alcuni brand, parte proprio da questa categoria e per le lenti con dna fotocromatico può trovare un range di utilizzo fino alla categoria 3.
  • categorie 2 e 3, offrono rispettivamente una buona ed una elevata protezione contro l’abbagliamento solare. Le moderne tecnologie delle lenti, in particolare per gli action sport, tendono ad abbinare lenti di categoria 1-3 e 2-3.
  • la categoria 4, prodotti che una tonalità di colore molto scura, dalla quale parte una fortissima riduzione dell’abbagliamento solare. Lenti adatte a spazi aperti con fortissimi riflessi: mare, alta montagna e neve. Possono essere un limite per chi pratica sport come il ciclismo, dove l’attenzione viene stimolata anche grazie alla definizione e velocità di lettura dei contorni di quello che vediamo oltre la lente.
Le lenti giuste per andare in bicicletta
A sinistra la lente cat.1-3, a destra la lente cat.2-3-

Oltre il colore esterno e lo specchiato

La colorazione della lente, le sue sfumature, sono un modo per attirare e motivare un eventuale acquisto: a questo uniamo il design della montatura, le forme e la sua livrea cromatica. Tutto giusto, ma dobbiamo andare oltre. La colorazione di una lente, se questa è fatta a regola d’arte, nasconde anche una serie di dettagli che si riferiscono alla sua performance. Riprendiamo una precedente pubblicazione, con soggetto Bollé e l tecnologia Phantom delle lenti.

Bollé Phantom la lente che va oltre l’occhiale

Un esempio

Mettendo a confronto uno stesso occhiale, il modello Bollé Chronoshield, qui il link del nostro precedente test, uno con lente 2-3, il secondo con lente più chiara di categoria 1-3, troveremo delle differenze enormi.

  • il primo è caratterizzato da una lente da una lente brown-rossastra, fumé all’interno e a prescindere dal suo fitting e capacità avvolgente, offre un’enorme protezione dal bagliore intenso, dal sole limpido e forte tipico delle giornate estive. Permette di fissare un oggetto a distanza notevole, di capire immediatamente il contrasto con l’ambiente esterno, senza distorsioni: una serie di vantaggi quando si viaggia in velocità e con il sole che cuoce l’asfalto. Però, in caso di nuvole basse, annuvolamenti improvvisi e attraversamento di zone boschive fitte, questa tipologia di lente può essere troppo. Intendiamoci, stiamo scrivendo di performances ricercata e di come massimizzare la performance di una lente.
  • ecco che entra in gioco la seconda lente, una sorta di ampio spettro di categoria 1-3. E’ più chiara, sempre di matrice Phantom, leggermente specchiata ma è meno potente rispetto alla precedente: ovvero in caso di sole cocente e cielo terso, il suo filtro ha minori capacità contro l’abbagliamento. Però, ha un impiego più trasversale e può trovare differenti utilizzi, con diverse condizioni meteo e senza sacrificare la sua performance.

a cura della redazione tecnica, foto della redazione tecnica e Matteo Malaspina

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.