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L’estinzione di Dave Rastovich

di - 27/09/2025

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Derek Hynd racconta Rastovich, free surfer e attivista in bilico tra mito e scomparsa, come un’eco di un surf che non vuole competere, ma ascoltare

Estratto dell’articolo di Derek Hynd per Patagonia (clicca qui per leggere l’originale in inglese)
Photo: Andrew Buckley | Nathan Oldfield |  Trent Mitchell | Jack O’Grady

Nel surf moderno, dominato da performance, sponsor e algoritmi, la figura di Dave Rastovich appare come un’anomalia. O forse, come suggerisce Derek Hynd nel suo articolo per Patagonia, come una specie in via d’estinzione.

Rastovich non è solo un surfista. È attivista, costruttore di barche riciclate, esploratore di onde e pensieri. Vive in modo semplice, consapevole, lontano dai riflettori. Non cerca la gara, ma il gesto. Non la conquista, ma la relazione.

Hynd lo descrive come un “Robin Hood del surf”, un guardiano silenzioso che protegge l’essenza del movimento. Ma anche Dave, con le sue tavole asimmetriche e le collaborazioni artigianali, non è immune dalle contraddizioni ecologiche del nostro tempo.

Quando gli viene chiesto se esiste un’erede, Rastovich cita Ruby Southwell, giovane surfista australiana che ha mostrato coraggio e visione durante la pandemia.
Forse non è la fine, ma un passaggio. Forse l’estinzione di Dave è l’inizio di qualcosa di nuovo.

E se il surf fosse davvero un linguaggio, Rastovich ne sarebbe il poeta silenzioso.

Non urla, non gareggia, non conquista. Ascolta. E nel suo ascolto, ci ricorda che l’onda non è da domare, ma da comprendere. Che il mare non è un palcoscenico, ma una casa. Che il surf, prima di essere sport, è gesto. È rito. È relazione. E che forse, in un mondo che corre, la sua estinzione è il nostro risveglio.

Come un’eco che risuona oltre le parole di Derek Hynd, questa poesia che segue – scritta decenni fa ma ancora drammaticamente attuale – ci ricorda che l’estinzione non riguarda solo le persone, ma anche i paesaggi, gli equilibri, le possibilità.
È un grido silenzioso contro l’indifferenza, una denuncia che si intreccia perfettamente con la figura di Rastovich: surfista consapevole, attivista del gesto, testimone di un mondo che cambia troppo in fretta. Leggerla oggi, alla fine di questo ritratto, è come ascoltare il mare quando non ci sono onde: profondo, inquieto, vero.

La natura sta scomparendo

L’uomo è una creatura impura
Violenta la terra, l’acqua e l’aria
Domani potrebbe essere troppo tardi
Ora è il momento di diventare consapevoli
La natura sta scomparendo
La morte inquinata sta arrivando, ti importa?

La spazzatura non ha destinazione
Presto le discariche si estenderanno fino alla tua porta
Laghi e fiumi stagnanti
Nulla vive o cresce come una volta
La natura sta scomparendo
Il mondo che dai per scontato presto non ci sarà più

Leggi sull’inquinamento
Metti a disagio i produttori
Boicotta al mercato
I contenitori non riutilizzabili
Alluminio, vetro e plastica
Rifiuti eterni, indistruttibili

Siamo una generazione
Che forse vivrà il suo tempo naturale
Ma i nostri figli
Nati per soffocare nel fango umano
La natura sta scomparendo
E siamo colpevoli di questo crimine immenso