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Maria Antonietta e la ghigliottina che galleggia, una triste storia adriatica

di - 30/04/2024

Di Andrea Ambrosini (@neoprenesolo)

E’ arrivata una notte che il mare era piatto, il tratto costiero di fronte casa mia sembrava una laguna di petrolio.
E’ arrivata di notte, lenta, silenziosa, illuminata come Las Vegas in un deserto liquido.
La chiatta.
Arrancava, sbuffava, sopracoperta un cumulo impressionante di scogli destinati alla barriera che ucciderà l’onda di casa nostra.
In tanti mi parlano di metodi conservativi per proteggere le spiagge dall’erosione senza distruggere con tali interventi i banchi di sabbia sommersi, incubatori di onde italiane.

In pochi mi dicono, semplicemente, che a noi piacciono le onde, le violente mareggiate e che l’erosione non è causata dal mare ma dalla stupidità umana.
Quelle pietre ondeggianti calate da catene arrugginite sono il boia e la sua ghigliottina, ogni surfista coinvolto dall’evento è una Maria Antonietta al patibolo.
Lei, la chiatta, al mio risveglio è già lontana, sorniona e soddisfatta del suo misero operato.
Al suo posto una fila cangiante e aguzza di scogli bianchi a duecento metri dalla spiaggia. Sotto al sole primaverile, sembrano i denti di un cetaceo morto durante la notte, proprio li, su quel modesto banco di sabbia.

Un chilometro e mezzo di nuove (inutili, ndr) scogliere a Marotta (PS)

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