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Patagonia lancia una campagna globale per proteggere l’Oceano, perchè possa proteggere noi

di - 19/06/2023

L’appello europeo chiede ai governi di bandire la pesca a strascico, a partire da un divieto immediato di praticarla nelle aree marine protette e nelle zone costiere

Amsterdam, 8 giugno 2023 – In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani 2023 (8 giugno), Patagonia lancia una campagna ambientale globale, incentrata sulla protezione e il ripristino degli oceani. Attraverso una serie di cortometraggi, un sito web dedicato, una petizione ed eventi in tutta Europa, Patagonia mobiliterà le persone e chiederà ai governi di porre fine alla pesca a strascico, imponendo un divieto immediato nelle aree marine protette e nelle zone costiere.

In Europa, i partner della campagna includono le ONG BloomBlue VenturesClientEarthEnvironmental Justice FoundationOceana e Seas At Risk.
Unendoci attraverso il cibo, le tradizioni e lo sport, il nostro oceano è casa di tante rigogliose forme di vita e anche una potente soluzione per il clima. Tuttavia, la pratica della pesca a strascico minaccia di distruggere questa preziosa risorsa, devastando i fondali marini, danneggiando le attività ittiche su piccola scala e aggravando la crisi climatica.

La pesca a strascico è una delle pratiche più dannose inflitte dall’uomo ai nostri oceani: distrugge gli ecosistemi dei fondali marini, sovrasfrutta le aree di pesca e uccide indiscriminatamente qualsiasi forma di vita, dalle tartarughe alle razze, fino agli squali.
Ha anche un enorme impatto sul clima. Trascinare le reti lungo i fondali marini consuma più carburante e produce quattro volte più emissioni rispetto ad altri tipi di pesca. Distrugge i sedimenti e sradica le piante e gli animali marini che assorbono il carbonio dall’atmosfera.

Gli oceani assorbono un quarto di tutta l’anidride carbonica che produciamo, ma la pesca a strascico minaccia di distruggere questa preziosa risorsa. Dobbiamo proteggere il nostro oceano affinché questo possa continuare a proteggere noi.
Patagonia utilizzerà la campagna e i film per promuovere alternative rigenerative a questa pratica industriale distruttiva, come la coltivazione di alghe oceaniche in 3D e il ripristino delle posidonie. Poiché i pescatori con piccole attività a basso impatto costituiscono circa la metà della forza lavoro europea nel settore ittico, spesso colpita dalla pesca a strascico, Patagonia offre loro una piattaforma e chiede di sostenerli nella necessaria transizione.

La campagna viene lanciata in un momento critico per la protezione dell’ambiente marino in Europa, con una crisi crescente della biodiversità e un acceso dibattito su iniziative europee come la Legge sul Ripristino della Natura e il Piano d’Azione per gli Oceani.
La serie di otto brevi documentari racconta le storie di persone di tutto il mondo, dalla Corea del Sud alla Patagonia cilena, passando per Portogallo e Galles, che prendono in mano la situazione e ci mostrano come possiamo lavorare con il nostro oceano, non contro di esso.

I film che raccontano le storie europee di ripristino dei fondali marini includono:

For the Love of the Sea, la storia di Nikki Spill di The Seaweed Farmers, che collabora con Câr y Môr, la prima fattoria oceanica rigenerativa di proprietà della comunità in Galles.

Madre Mar è incentrato sulla biologa marina Raquel Gaspar e su un gruppo di pescatori locali che stanno ripristinando le praterie di posidonia della Riserva Naturale dell’Estuario del Sado, in Portogallo, contro i danni causati dalla pesca a strascico.

The Custodians segue il lavoro di quattro abitanti della costa ovest della Scozia che stanno risanando i loro litorali naturali, ripristinando la fauna selvatica e creando industrie sostenibili.

I film faranno il giro d’Europa quest’estate, attraverso una serie di eventi gratuiti con interventi di esperti, musica e racconti.

Beth Thoren, environmental action & initiatives director EMEA di Patagonia, afferma: “Nel corso della mia vita mi sono sempre sentita legata all’oceano, dagli inizi della mia carriera di ingegnere navale fino a quando, più tardi, ho fatto parte dell’equipaggio di una barca di Sea Shepherd che combatteva la caccia alle balene in Antartide. Ma non sono la sola. Ovunque ci troviamo, l’oceano è fonte di energia e vitalità. È imperativo proteggere questa preziosa e fragile risorsa, in modo che possa proteggere noi. I nostri leader europei hanno il potere di apportare un cambiamento positivo e duraturo, fermando la pesca a strascico e sostenendo una giusta transizione verso pratiche che ripristinino gli oceani. Chiediamo ai difensori degli oceani di tutto il mondo, dai surfisti, ai nuotatori e a coloro che amano semplicemente camminare o pagaiare in spiaggia, alle comunità costiere e ai pescatori, di unire le forze per inviare il messaggio che ci sta a cuore”.

Per saperne di più e firmare la petizione: eu.patagonia.com/oceans.