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Patagonia scende in campo per cambiare lo “sporco” business del denim

di - 24/08/2015

Con il supporto di un’innovativa tecnologia, Patagonia sta cambiando radicalmente rotta rispetto alla tradizionale produzione del denim, grazie all’impiego di tinture e processi di produzione più rispettosi dell’ambiente, a pratiche Fair Trade Certified per la realizzazione delle cuciture e all’utilizzo di 100% cotone organico privo di pesticidi

Amsterdam, Paesi Bassi (24 agosto 2015) – Con l’odierno lancio della nuova collezione denim, Patagonia scende in campo per cambiare concretamente il modo in cui viene realizzato il denim e adotta standard più elevati in termini di pratiche ambientali e di diritti umani più equi.
I punti di forza su cui fa leva l’azienda californiana sono un innovativo processo di tintura che rispetta l’ambiente, la certificazione Fair Trade Certified per la realizzazione delle cuciture e l’impiego di cotone organico al 100% coltivato senza pesticidi, erbicidi o fertilizzanti sintetici.

Il business “sporco” della tradizionale realizzazione del denim ha spinto Patagonia a riconsiderare l’intero processo di produzione della propria linea di jeans. In genere, la produzione del denim prevede l’utilizzo di pericolose sostanze chimiche per la coltivazione tradizionale del cotone, la sua tintura produce milioni di litri di acque reflue industriali e, troppo spesso, gli stabilimenti di cucitura dei jeans non riservano agli operai un trattamento equo.
Il nuovo processo di tintura e produzione di Patagonia utilizza sostanze coloranti che aderiscono più facilmente al cotone, riducendo così al minimo il consumo intensivo di risorse e i danni ambientali legati al tradizionale processo di tintura del denim con indaco, che comporta svariati cicli di lavaggio e risciacquo degli indumenti.
Con una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale della catena di produzione del denim, il risparmio sull’utilizzo di acqua (-84%), energia elettrica (-30%) ed emissioni di CO2 (-25%) risulta di gran lunga superiore rispetto alla tradizionale tintura del denim con indaco sintetico.
Tutti i capi in denim Patagonia sono realizzati utilizzando cotone organico coltivato senza l’impiego di sostanze chimiche nocive, fertilizzanti sintetici, pesticidi o erbicidi velenosi. Il risultato di questo innovativo processo è un tessuto resistente, dal colore ricco e vibrante, ottenuto senza ricorrere a sabbiatura, candeggio o stone-washing, evitando così anche i gravi inconvenienti socio-ambientali legati a questo tipo di trattamenti.
Nell’ottica dell’impegno aziendale per migliorare la vita degli operai e dei lavoratori che realizzano i prodotti Patagonia, la linea Denim Patagonia è Fair Trade Certified per la realizzazione delle cuciture. L’approccio basato sul mercato del programma di Fair Trade consente a queste categorie di persone di ricevere eque retribuzioni per il lavoro svolto, contribuisce a creare condizioni di lavoro più sicure e offre migliori garanzie contro il rischio di sfruttamento della manodopera infantile. In aggiunta ai sei modelli denim, Patagonia ha ampliato la propria offerta di capi Fair Trade dai 33 modelli della primavera 2015 ai 192 per il prossimo autunno 2015.


La collezione Denim Patagonia per l’Autunno 2015 include tre modelli da uomo e tre da donna: jeans resistenti, dalla linea attuale, orientati alla performance e pronti a passare direttamente da una sessione di boulder in Val di Mello ad una cena in città a Milano.
I capi della collezione Denim Patagonia possono essere acquistati nei punti vendita Patagonia, nei partner store e su Patagonia.com.

patagonia 4surf
“Quello del denim tradizionale è uno “sporco” affare ed è proprio questo che ci ha spinti a cambiare la modalità di produzione dei nostri jeans” ha sottolineato Helena Barbour, Business Unit Director di Patagonia per la sezione Sportswear. “Volevamo individuare una soluzione alternativa all’utilizzo dei tradizionali metodi di tintura con indaco a cui anche noi ricorrevamo in passato per la creazione del denim. Sono stati necessari anni di ricerche, innovazione, tentativi ed errori, ma il risultato ottenuto inaugura un nuovo percorso per il denim. Ci auguriamo che altri produttori seguano il nostro esempio, aiutandoci a cambiare questo settore di produzione”.

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf