Durante il suo lancio ufficiale ci eravamo focalizzati principalmente (per quanto concerne il test del prodotto) sul modello PZero Road, una sorta di gomma da allenamento evoluta, maggiormente adatta anche ad un ambiente invernale e con temperature esterne contenute. Ora sviluppiamo il test sulle Pirelli PZero Race clincher, per quello che possiamo considerare a tutti gli effetti il passaggio di grado del PZero Velo. Abbiamo testato la sezione 700x26c.
Pirelli PZero e il percorso evolutivo delle gomme
Da quando Pirelli Cycling è rientrata nel mondo del ciclismo, la stessa azienda ha messo in campo una serie novità che rappresentano una vera e propria crescita, tanto dei prodotti del marchio lombardo, quanto di un segmento che si è evoluto e continua a farlo.
Il Pirelli PZero Race in questione è una delle massime espressioni per chi ricerca un copertoncino road da competizione, dal peso contenuto e affidabile al tempo stesso, ma anche moderno per tecnologie e design. E proprio il design (ma anche le dimensioni) è uno dei fattori che sanciscono l’evoluzione di questa categoria, obbligata a confrontarsi e interfacciarsi con la quella delle ruote.
Ruote e pneumatici, il binomio
I cerchi hanno cambiato il loro shape nel corso degli anni, sono aumentati i volumi e con loro le larghezze dei canali interni: sono stati implementati alcuni concetti di aerodinamica che riguardano il binomio ruota-pneumatico. Ecco che, le “vecchie” gomme e le loro dimensioni, mostrano alcuni limiti in termini di efficienza. Siccome il ciclismo moderno è fatto anche di dettagli, un aggiornamento era ed è necessario, perché le potenzialità in campo devono essere sfruttate. Ecco uno dei motivi per il quale le sezioni del nuovo PZero Race sono tre: 700×26, 28 e 30.
Ognuna di queste però, trova una combinazione ottimale con le ruote con un canale interno da 19 mm di larghezza, per quello che possiamo considerare come una sorta di standard attuale.
Come è costruito il Pirelli PZero Race
Dal punto di vista della struttura, la carcassa è composta da 120 Tpi (fili per pollice quadrato), con inserto Techbelt Road, ovvero uno strato di tessuto aggiunto per aumentare la protezione dalle forature. Inoltre c’è un’ulteriore rinforzo nei pressi del tallone. La mescola è la SmartEvo, con un disegno alternato ad intagli del battistrada. Pirelli PZero Race è un clincher direzionale, che ha un senso di rotazione unico e ottimale, comune per anteriore e posteriore. I pesi dichiarati sono compresi tra i 205 grammi (700x26c), 225 (700x28c) e 245 (700x30c). Il prezzo di listino è di 59,90 euro.
Le nostre impressioni
Pirelli PZero Race cambia completamente le carte in tavola, rispetto alla versione Velo che la preceduta e anche per quanto concerne alcuni prodotti di pari categoria. Qui scriviamo di uno pneumatico da usare con la camera d’aria che diventa più sfruttabile anche con pressioni medio-basse, impensabili per questa fascia di prodotto fino a qualche stagione a dietro.
E’ un copertoncino con un battistrada poroso e molto pastoso, ma per nulla colloso e inconsistente. Abbina una scorrevolezza di altissimo livello ad una elevata capacità di smorzamento e anche a pressioni elevate non risulta mai eccessivamente secco nelle risposte. Alcune di queste caratteristiche lo rendono simile alla versione Race TLR (simile, non uguale), uno pneumatico che, se usato con le pressioni adeguate, offre una maggiore efficienza dell’avantreno della bici e porta il corridore a schiacciarsi maggiormente verso il basso. Veloce, stabile e sicuro.
Non subisce le differenze di temperatura che si possono incontrare durante un’uscita lunga e il cambiamento di asfalto. Per esempio tra asciutto/bagnato e viceversa. Rimane una gomma da gara, maggiormente sfruttabile quando le temperature sono medie ed elevate. Questo è uno dei motivi per i quali abbiamo deciso di sviluppare il test in questo periodo, al di fuori dei rigori invernali e della prima parte della primavera.
A cura della redazione tecnica, immagini della redazione tecnica.