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Poc Ventral Lite, leggero, comodo e ben fatto

di - 04/06/2021

Incredibilmente leggero, comodo e perfetto nella sua costruzione, con un design che ormai è un marchio di fabbrica. Abbiamo provato la versione Poc Ventral Lite, un casco road in tutto e per tutto, minimalista certo, ma anche tanto sostanzioso e con un comfort incredibile.

Poc Ventral Lite, leggero, comodo e ben fatto

Poc Ventral Lite, non è solo leggero

Quando si vedono certi numeri è ovvio che l’attenzione e la curiosità salgono e trovare un casco con un valore alla bilancia sotto i 200 grammi non è usuale. Poc Ventral Lite è l’ultima versione del casco top di gamma dell’azienda svedese, che oltre al peso ridotto porta con se un modo nuovo di usare i materiali.

  • Partendo dal materiale EPS, questo ha delle densità ottimizzate in base alle zone e come queste devono rispondere in fatto di sicurezza. Rispetto al Ventral in versione standard, il Lite è alleggerito in alcuni punti e adotta un composto EPS che è lavorato senza margini di errore.
  • La calotta esterna è stata ridotta, sempre se la confrontiamo con la versione tradizionale con un’applicazione della stessa per nulla banale. Al tatto, non si percepiscono differenze tra le zone EPS e la calotta esterna.
  • In parallelo troviamo un sistema di chiusura che è stato ridotto nelle dimensioni e di conseguenza nel peso. La placchetta posteriore e il rotore sono più leggeri, piccoli, ma comunque estremamente efficienti e facili da azionare, oltre che facili da adattare nell’altezza.
  • Il filler perimetrale della chiusura è sottilissimo, quasi impercettibile. Le fibbie sono di elevata qualità, morbide e si chiudono con il classico buckcle. Per quello che concerne il fitting del casco, la versione Lite non si discosta da quella tradizionale, con una calzata avvolgente e profonda che pur non creando pressioni rimane bel salda alla testa e di tutta la zona occipitale.
  • Il prezzo di listino è di 270 euro.

Le nostre impressioni

Poc Ventral Lite, una volta indossato non si sente, è impercettibile, ma al tempo stesso offre una safety feeling che molti caschi non mostrano. Appare perfetto e sostanzioso, anche quando si indossa per la prima volta. Non è solo una questione di peso, qui si raggiungo livelli di leggerezza incredibili, ma è tutto l’insieme ad offrire dei vantaggi in fatto di comodità. Il sistema di chiusura ad esempio, alleggerito ed efficiente al tempo stesso. Le imbottiture interne, simili a quelle Spin in dotazione alla versione standard, sempre comode anche quando la temperatura esterna è elevata.

Poc Ventral Lite, leggero, comodo e ben fatto
Poc Ventra Lite vs Poc Ventral

La riduzione degli ingombri laterali influisce in maniera positiva anche sull’abbinamento con le aste degli occhiali. Un altro vantaggio è dato dalla copertura delle zone occipitali, grazie al design e allo shape del modello Ventral (anche per la versione standard) e che nel caso della versione Lite azzera eventuali pressioni grazie ad una zona del rotore ulteriormente alleggerita. In conclusione, il Poc Ventral Lite si rivolge ai maniaci del peso e a chi non tralascia il design moderno, ma al tempo stesso vuole essere comodo. Questo casco ha una cura costruttiva che raggiunge livelli altissimi e siamo sicuri che detterà alcune linee guida per una nuova generazione di prodotti superlight finalizzati alla protezione del corridore.

a cura della redazione tecnica, immagini della redazione tecnica.

pocsports.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.