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Quanto vale il Giro d’Italia?

di - 30/05/2022

Non credo che quando Jai Hindley sia salito sul podio di Verona, con indosso la Maglia Rosa, stesse pensando al suo portafogli. Per qualsiasi sportivo, a ogni livello, la gioia di una vittoria trascende, almeno a caldo, qualsiasi altro calcolo. Ovvio, comunque, che dietro il discorso della gratificazione personale per aver conquistato una evento così prestigioso come il Giro d’Italia ci sia anche la giusta ricompensa che ogni professionista (nello sport come nel mondo del lavoro) si è guadagnato con fatica e abnegazione.

La classifica generale

Nel caso del Giro d’Italia, la conquista della Maglia Rosa vale, in soldoni, 115.668 euro. Si tratta naturalmente di un premio da dividere con la squadra, ossia compagni, staff, dirigenti e accompagnatori. A Richard Carapaz, secondo, sono andati 58.412 euro e a Mikel Landa Meana, terzo, 28.801 euro. Il quarto, Vincenzo Nibali, ha guadagnato 14.516 euro con le cifre scalano fino alla decima posizione, conquistata da Juan Pedro Lopez Perez, a cui spettano 2.863 euro.
A queste cifre si aggiunge il cosiddetto “montepremi speciale”, messo in palio da RCS grazie ai propri sponsor, che riguarda i primi venti corridori classificati. Sommando le due componenti, i primi tre classificati arrivano rispettivamente a 265.668 euro Hindley, 133.412 euro Carapaz e 68.801 euro Landa.

Le singole tappe

Ci sono poi gli arrivi di tappa, che hanno premiato il vincitore con 11.010 euro, il secondo con 5.508 euro e il terzo classificato con 2.753 euro. Il decimo corridore arrivato si è dovuto accontentare di 276 euro.
Inoltre, ogni giorno in cui si ha indossato la Maglia Rosa, ha fruttato 2.000 euro. Cifra che scende a 750 euro al giorno per la Maglia Ciclamino, Azzurra e Bianca.

Le altre classifiche

Per importanza, dopo la Maglia Rosa c’è quella Ciclamino, indossata da chi ha conquistato il maggior numero di punti, considerando anche i vari traguardi volanti. Dopo la classifica generale, quella a punti è quindi la più prestigiosa e, di conseguenza, la più ricca. A vincerla è stato Arnaud Demare, premiato con 10.000 euro. Stessa cifra per Juan Pedro Lopez Perez, primo dei giovani e dunque Maglia Bianca. La classifica degli scalatori, che ha visto imporsi Koen Bowman, Maglia Azzurra, vale invece 5.000 euro.

8.000 euro per i traguardi volanti (classifica vinta da Filippo Tagliani), 4.800 euro per Mattia Bais, primo nella classifica delle fughe, 4.000 euro per il “Supercombattivo” (Mathieu van der Poel), 5.000 euro per la classifica a squadre e il premio fair-play, vinti entrambi dalla Bahrain Victorious.

 

Crediti immagine @Twitter

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.