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RaceOne AlpGuard parafango MTB in test

di - 17/04/2024

raceone alpguard parafanto mtb test - cover

Il parafango per forcella RaceOne AlpGuard è un utile aggiornamento per ogni MTB, grazie alla protezione offre da fango e schizzi, unita a un design ricercato e a materiali di qualità

Non è un mistero. Se volete pedalare veloci su sentieri umidi, avrete bisogno di un parafango anteriore per mantenere la vostra visuale libera. Per questo motivo abbiamo messo alla prova il nuovo AlpGuard di RaceOne, marchio italiano specialista dei portaborraccia.

Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Anche se non sono particolarmente belli o sexy, i parafanghi svolgono un lavoro essenziale in condizioni di fango, ovviamente, allontanando lo sporco e l’acqua dalla vostra vista per permettervi di vedere dove state andando. Inoltre, è opportuno abbinare un parafango a un set di occhiali e maschere da mountain bike.

Ma ora veniamo a RaceOne AlpGuard, oggetto del nostro approfondito test sui sentieri umidi e fangosi.

raceone alpguard parafanto mtb test - 01

RaceOne AlpGuard: attento all’ambiente e non solo

Iniziamo facendo i complimenti a RaceOne per l’attenzione all’ambiente. AlpGuard viene infatti venduto in una confezione di cartone riciclato, dal design ricercato. Inoltre è completamente Made in Italy.

Il packaging sostenibile contiene le indispensabili quattro fascette di fissaggio in plastica. Per chi vuole un ancoraggio ancora più solido alla forcella, RaceOne AlpGuard è provvisto di due coppie di fori passanti supplementari sulle alette laterali.

Il parafango è realizzato in una plastica dal giusto mix tra rigidità ed elasticità, è preformato per adattarsi al meglio a ogni forcella, e prevede un’elegante finitura opaca/lucida con grafiche e scritte a contrasto. Per finire, gli attacchi sono rinforzati e con superficie anti-scivolo, per la massima stabilità una volta che è montato sulla sospensione anteriore.

raceone alpguard parafanto mtb test - 06

Il montaggio è rapido e indolore, avendo l’accortezza di collocare AlpGuard al di sotto dell’archetto della forcella, passando le fascette nelle apposite asole. Si stringono poi le fascette, prima attorno ai foderi, spingendo poi il parafango verso l’alto per il fissaggio definitivo.

L’aderenza deve essere perfetta, ma con AlpGuard di RaceOne non è un problema grazie al suo design pre-formato, e solo alla fine deve essere tagliata la parte in esubero delle fascette. Il nostro consiglio, per questo e per tutti i parafanghi anteriori da MTB, è di controllare periodicamente il perfetto posizionamento, e in generale le condizioni.

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Nel nostro test durato un paio di mesi, AlpGuard ci ha sempre accompagnato con grande efficacia, per un paio di motivi.

Il primo, l’aletta rivolta verso l’alto nella parte che sporge anteriormente dall’archetto della forcella, accorgimento che contribuisce a limitare ulteriormente gli schizzi di fango e acqua, oltre a lasciare una luce maggiore tra di esso e lo pneumatico.

Il secondo, le ali laterali con profilo obliquo, che coprono giustamente i lati della gomma anteriore, offrendo tutta la protezione che serve, anche in questo caso alla giusta distanza.

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Conclusioni

Nel complesso RaceOne AlpGuard è un parafango anteriore estremamente rigido e sicuro, con trascurabili possibilità di rovinare il monolite interiore della forcella a causa del possibile sfregamento delle fascette con la vernice.

Si adatta solo forcelle più diffuse per utilizzi che vanno dal Cross Country al Gravity, con la possibilità di incrementare ulteriormente la stabilità usando una coppia di fascette supplementari.

Vale sicuramente l’acquisto, per la protezione che offre da fango e spruzzi, e la grande stabilità, senza dimenticare il design ricercato e i materiali di qualità, oltre all’attenzione all’ambiente dimostrata da RaceOne con la confezione in cartone riciclato.

Maggiori info qui

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.