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Raceone Pony il cavalletto universale

di - 14/02/2019

Raceone, azienda della Provincia di Padova presenta il nuovo Pony, aggiornato e migliorato in alcuni particolari, rispetto alla versione precedente ma sempre pratico ed efficace nel suo funzionamento.

A sinistra il nuovo Pony, a destra la versione precedente del cavalletto universale

Pony è di fatto il primo cavalletto universale completamente Made in Italy, capace di di supportare tutte le tipologie di biciclette, dalle road, fino ai mezzi da dh ed e-bike più pesanti ed ingombranti, con la misura degli pneumatici maggiorata. Il suo funzionamento a forbice è brevettato e non rovina i raggi delle ruote e il suo telaio è realizzato in acciaio verniciato. Rispetto al passato inoltre, la copertura in materiale plastico posta sul lato drive, quello del cambio, ha una sorta di spaziatore aggiunto che ha l’obiettivo di tenere staccati i raggi dal supporto stesso.

Rispetto al passato è stato aggiunto questo spaziatore sul lato drive, che offre maggiore protezione ai raggi della ruota.

La molla controlla il ritorno e la fase di bloccaggio della ruota, lasciando la bicicletta perfettamente verticale. Altro dettaglio che è stato aggiunto rispetto alla versione più anziana, son le quattro ruote, che permettono uno spostamento più agevole e senza rimuovere la bici dal cavalletto. I colori disponibili sono sei, per un peso di 1,5 kg.

L’esempio pratico, la ruota inserita nel cavalletto

raceone-it.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.