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Road to Portugal

di - 16/05/2018

Testo e foto di Mattia Caravello
Siamo partiti un caldo Lunedì di fine Luglio senza pianificare nulla, l’unica cosa di cui eravamo consapevoli erano le molte ore di viaggio che ci aspettavano. Fra tappe varie in Spagna e paesaggi magnifici 4 giorni dopo eravamo nella nazione più ad ovest d’Europa. Dopo un tour di qualche giorno in Algarve e dopo esserci goduti un po’ di caldo, cucina tipica e panorami mozzafiato ci spostiamo sulla west coast a Praia da Cordoama dove troviamo una grande mareggiata che non ci permette di entrare in acqua a causa del “paciocco” creato dal vento. Impotenti di fronte a madre natura decidiamo di continuare a salire verso nord sempre seguendo la costa. Impostiamo il navigatore e arriviamo a Praia do Amado, Carrapateira.
Qui per la prima volta dalla nostra partenza mi sento a casa, l’atmosfera è di festa, troviamo un sacco di furgoni e camper parcheggiati a ridosso della spiaggia, ragazzi che suonano la chitarra, cantano e ovviamente surfano. Senza pensarci troppo decidiamo di fermarci qui per la notte. Questo spot è un beachbreak che lavora molto bene in condizioni di alta marea, con swell da NW-W creando una destra bellissima ma che può lavorare anche con swell da SW creando viceversa una sinistra molto lunga. Entriamo in acqua, è molto fredda e facciamo fatica a scaldarci pur remando per arrivare in line up. Ci Guardiamo attorno, i colori caldi e la bellezza del posto neutralizzano il freddo dell’acqua. Dopo due ore di session torniamo al furgone per cambiarci ma il cielo ci lascia a bocca aperta regalandoci colori da sogno.

Il giorno seguente sfruttiamo l’alta marea delle prime ore di luce per surfare ancora qualche ora, per poi spostarci nel pomeriggio verso Zambujeira do Mar un piccolo paese di pescatori nel quale le scogliere a picco sul mare ne fanno da padrone. Appena arrivati troviamo parcheggio su di un piccolo altopiano e decidiamo che quella sarà la nostra casa per i prossimi giorni. Il giorno seguente, dopo esserci assaporati la bellezza di un risveglio con vista da hotel 5 stelle ci mettiamo la muta ed entriamo in acqua. Questo è sicuramente uno degli spot più fighi in cui abbiamo surfato, è un beachbreak ma bisogna fare attenzione agli scogli che spuntano in mezzo alla baia, non è influenzato da alta o bassa marea e lavora con i venti offshore da est creando un picco centrale da cui partono sia destre che sinistre.

Nei giorni successivi, al seguito di bellissime surfate ci siamo spostati ad Ericeira a Praia da Ribeira d’Ilhas dove madre natura ci ha concesso una session molto rapida su uno dei reef migliori d’Europa e che ospitava una tappa del mondiale. L’indomani arriviamo a Peniche che si può dire sia la mecca del surf in Portogallo anche se noi non siamo stati molto fortunati visto che sia a SuperTubos che a Baleal abbiamo trovato piatta. Caso vuole che mentre eravamo in questo paese mi arriva un messaggio da un’amica che era anche lei li per un surf trip e passiamo perciò la serata tutti insieme fra racconti di viaggi e di surf session epiche sorseggiando un buon caffè caldo.
Dopo quasi un mese on the road, tanti spot surfati e paesaggi magici dovevamo solo più raggiungere Nazarè e prendere la strada del ritorno per fare ancora qualche surf session in Cantabria e nei Paesi Baschi. Nazarè è un paese che ci ha affascinato moltissimo, l’atmosfera è quasi surreale e vedere il posto dove i Big Waves Riders surfano queste onde giganti è stata veramente un’emozione immensa.

Praia do Norte a Nazarè è dove si svolge la tappa del mondiale Big Wave Tour con onde che in giornate eccezionali possono arrivare a 30 metri d’altezza.
Dopo un mese on the road alla ricerca delle onde possiamo dire che l’oceano insegna, abbiamo conosciuto persone fantastiche e che continueremo a viaggiare in questo modo finché ne avremo le possibilità!