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Scivolare sull’onda ipercosciente: Jim Loomis

di - 09/04/2018

“My appreciation goes to the awakening citizens young and old of the Occupy Movement who are speaking truth to power and to those childern of the 1% who will listen and make real change for a better world” – Jim Loomis
Articolo di Francesco De Luca
Nessuno conosce nessuno in questo mondo lanciato ad alta velocità. Frammenti di verità e di vita ci schizzano ai lati della faccia tralasciando il tutto e tutti, mentre rimaniamo incosciamente folgorati da questa iperstimolazione nervosa. Eppure, proprio quando la speranza di salvezza viene meno, qualcuno appare, sempre, a indicarci la strada.
In questo caso, lontano lontano, dalle onde rabbiose del Pacifico, dalle tanto corteggiate, amate e pericolose isole Hawaii. Da così lontano appare un uomo alto, possente, in mutande, con la barba lunga, ampie spalle e un paio di occhiali alla John Lennon sul naso. Quest’uomo si chiama Jim Loomis. Jim ha diversi nomi, come Zantar, Jimbo o Bong Quixote e gli fischieranno le orecchie ora, mentre leggi di lui, mentre scrivo di lui, e mentre lui osserva, ancora una volta, la linea dell’orizzonte, del grande, dell’infinito Oceano Pacifico; lì, nella sua amata Maui, oltre ogni grigiore di questa società occidentale. Con la o inesorabilmente minuscola. Ovviamente.
Ma cosa c’entra ora questo con il surf, con una rivista di surf? Perché mai dovremmo parlare di questo guru così lontano che, in apparenza, non ha nulla da dirci, di cui non abbiamo mai sentito parlare? Jim è un esempio di forza e di virtù, nonché migliore amico del surfisticamente celeberrimo John Severson, il fondatore della prima rivista di surf della storia: (The) Surfer Magazine. Quell’uomo che ha cambiato il modo di vivere il mare, per tutti noi.

Jim Loomis – Ph: Sean Coleman

Cresciuto in California, si è laureato in Matematica, continuando gli studi nel campo dell’intelligenza artificiale all’Univesità del Michigan, Ann Arbor. Per diversi anni ha insegnato Matematica nelle scuole superiori per poi dedicarsi, già negli anni 60, alla scrittura, decidendo di “uscire” dalla società contemporanea e di trasferirsi sull’isola di Maui, la più selvaggia e remota isola dell’arcipelago hawaiiano. Era il 1970.
Il corso della sua vita assume proporzioni mitiche, nuota nudo a più di 30 metri di profondità nell’oceano, combatte per l’inquinamento planetario (in particolare contro il Giappone e la Francia e i loro rifiuti tossici nel Pacifico), combatte contro il massacro dei cetacei e l’avvelenamento della Natura. Viaggia instancabilmente il mondo per compiere questa sua missione di tutela, di responsabilità. Vive diciannove anni in una casa sugli alberi scrivendo poesia misticheggiante, riflettendo sul mistero della vita, e facendo surf con il suo amico più caro, John.
Attualmente vive in una piccola fattoria con la sua famiglia, tre gatti, una miriade di galline, farfalle monarca e un fiorire di erbe e cervi federali. Inesorabilmente con la camicia floreale.
Anni fa, quando lavoravo instancabilmente al progetto Chinasurfreport, il primo webmagazine per la promozione del surf in Cina, tramite John Callahan, sono entrato in contatto con John Severson. Voleva che io scrivessi una recensione del suo libro “Surf” (Damiani editore) per Outside Magazine China e per Chinasurfreport, ovviamente. Che grande onore immeritato. Ma così feci e così, tramite John Severson, conobbi Jim…
E per gli amici di 4surf gli abbiamo rubato un po’ di tempo, e nonostante la sua veneranda età ascoltiamo un po’ che cosa ha da raccontarci…

Jim Loomis e John Severson

“Salve Jim, siamo onorati dell’opportunità che abbiamo di presentarti ai lettori italiani. Hai speso una vita intera seguendo le tue passioni, l’amore, celebrando la bellezza della Natura e della Vita. Un tempo, durante gli anni 60, vivevi tranquillamente in California , come giovane insegnante di scuola superiore,  poi che cosa è successo? Che cosa ti ha portato a questa conversione?”
Cosa ha causato la mia conversione? Buona domanda da parte dell’autore di Anomalie: sono anch’io un’anomalia come te, Francesco! Tu sei partito da Roma per la Cina e creare una rivista di surf? Civilizzazione nella giungla come me? Ha ha ha. Siamo Anomalisti!
Perché avrei dovuto abbandonare una vita fortunata, una bellissima casa nella serena Malibu, una splendida moglie e dei figli; rinunciare a guidare una Gold Mark 9 con tettino del 1959 o la mia Jaguar decappottabile argentata con cui guidare giù sino allo Yacht Club; lasciare un lavoro al Dipartimento Centrale di Matematica e il posto di insegnante dell’anno con assistenza medica e dentistica; festività pagate e un adeguato trattamento pensionistico. Perché avrei dovuto lasciare tutto questo per sempre – escluso l’amore per la mia famiglia ovviamente – per andare a vivere su un albero? Direi fate le vostre scommesse e sceglietene una… la mia storia da… folle! Volevo vivere come Tarzan.

Ma cosa ha causato la tua conversione, Jim?
Facciamo un passo indietro. “Le tre grandi M” – Milano, Mosca e Michigan – formarono un triumvirato per risolvere il problema della Natura della Coscienza e io… io lavoravo come programmatore sistemista per l’Aviazione del Nord America, feci una domanda, la inviai descrivendo un’epifania che avevo avuto e come avessi imparato a codificare: potevo codificare qualsiasi cosa potessi pensare – e le origini del perché avessi pensato quel che poi ho fatto – e codificare me stesso che, come tutte le cose in Carbone viventi… siamo robots da comportamentismo radicale!
Alle piante potrebbe non interessare, ma a noi dovrebbe…. pensai di poter confutare matematicamente quest’epifania usando i comportamenti contrappositivi… e che altro? Grandi problemi avrebbero attanagliato l’Umanità se non ce l’avessi fatta: Silicone in lizza con il Carbone per substrati di coscienza? Da giovane ero un assistente bagnanti, tutto il giorno sulla spiaggia, e come un bambino volevo diventare guardiano di un faro avvisando dei pericoli l’umanità. Il mio essere lifeguard e la mia mentalità matematica mi hanno portato col tempo ad agire.
Non lo capii subito. Ricevetti una completa borsa di studio per collaborare con un famoso ricercatore – nonché inventore dalla Teoria dei Giochi del Dilemma del Prigioniero – il quale mi scelse come suo assistente mentre svolgevo ancora il mio Phd presso l’Istituto di Ricerca di Salute Mentale a Ann Arbor. Durante gli anni ’50.
In questo periodo intervistai anche Robert Oppenheimer – il padre della bomba atomica –, il quale citò in sanscrito “sono diventato il distruttore dei mondi”. Mentre parlava vidi il suo sguardo… e volli evitare così tutto il dolore che il suo volto faceva trapelare. Questa non poteva essere Salute Mentale! Mi sento molto di più nel ruolo del salvatore dei mondi. D’altronde le mie iniziali erano JC (Jesus Christ, ndt). Come avrei potuto fallire? Ahah
Domanda per me stesso: Non era stato forse JC che aveva cacciato i mercanti dal tempio? Oh sì, allora avrei avuto il primo giro completo sugli studi in Intelligenza Artificiale (allora chiamata Scienze della Comunicazione). Ancora prima del famoso “drop-out” di Timothy Leary mi ero già cacciato dal Tempio dei Soldi da solo. Conversione di un mercante (let. Cambiavalute)

Quindi hai deciso di lavorare a favore di un mondo più equo, un mondo in cui vince la Natura e in cui la ricerca e l’uomo dovrebbero avere un ruolo meno attivo, laddove l’attività umana, non importa a che titolo, diviene, anche solo potenzialmente, distruzione… capisco…Ti va di parlarci un po’ degli anni in cui tu e John, entrambi “fuggiti” dal Continente e dalla società di massa, passavate giornate surfando onde solitarie a Maui e semplicemente discorrevate della vita e dell’arte?
Ah quelli! Quelli erano anni magici…I bambini talvolta vivono storie d’amore. La nostra storia d’amore era l’acqua limpida e le onde che colpiscono le barriere coralline o le sabbie in pendenza; erano le configurazioni insolite che il corpo umano assume cavalcando una tavola per aumentarne la velocità massima e per scivolare sull’onda, era ricadere poi sulla riva o all’interno della loro potenza esplosiva, speranzosamente non radicata, contro scogliere a strapiombo sull’oceano.
Le stesse scogliere a strapiombo che, ogni giorno, di anno in anno, mi hanno dato il risveglio, qui, sulla costa settentrionale.
Maui e John? Sulla costa meridionale, in un rapporto d’onde di tempeste provenienti da una diversa direzione.
John era un buon surfer e iniziò a scattare fotografie di surfisti e a dipingere onde e cavalcate, a disegnare cartoni, e a creare Surfer per mostrare, poi anche nei film, località balneari e uno stile di vita allora nuovo. Non c’era brivido maggiore di un altro film, di un’altra opera di Severson che arrivava in città. John era il nostro californiano dio locale dell’acqua planetaria: tutto quello che un uomo poteva essere, lui era. Umile, abbronzato, dal sorriso facile, amabile, intelligente… ancora oggi siamo tutti molto contenti per il suo successo e lo ringraziamo di aver reso l’acqua e le onde una parte intima e profonda della nostra vita. Della vita di tutti noi.
Quando ha iniziato a fondere la pittura con la fantastica fotografia surfistica, sapevamo che eravamo spettatori di una nuova ondata artistica. Con i suoi dipinti e con i suoi film abbiamo trascorso molto tempo, siamo stati felici assieme e, sempre affascinati dalla vita, abbiamo individuato i migliori spot e le migliori onde.
Avevo un amore profondo e limpido per il canottaggio e le barche, a Catalina Island, e spesso passavamo lunghi periodi estivi senza nessun progetto apparente, solamente nuotando con i delfini e le foche, e sentivamo di essere accettati da loro, vedevamo affetto nei loro occhi, e con loro giocavamo risalendo assieme, come bambini, per respirare di nuovo.
Passavo molto tempo a recitare poesia, ne avevo memorizzato quasi 8 ore; quindi ovunque ci trovassimo eravamo in grado di dar vita a una giornata mondiale della poesia. Volevo essere un difensore istruito sulla Sacra Scienza (la letteratura mondiale). Era una semplicità senza soldi, ipercosciente, (influenzata dai libri e dalle citazioni di “The Outsider” e di “Fahrenheit 451” e la mia preferita citazione di Horace Mann “Vergognatevi di morire prima di aver vinto qualche vittoria per l’umanità”).
Io e John avevamo entrambi un master presso il Long Beach State College, John in Arti Educative e io in Matematica, ma ci incontrammo dieci anni dopo a Maui dopo che lui aveva venduto la sua attività (Surfer Magazine) e il suo ultimo film per un milione di dollari ed era, diciamo così, in pensione.
Allora io cominciai il mio vero lavoro: raggiungere il maggior numero di vittorie per l’umanità cercando di adempiere le promesse che avevo fatto a Buckminster Fuller durante il periodo di dottorato in Intelligenza Artificiale. Il mio modo era divenuto diventare il primo Guardiano Cosmico trillionario.

John Severson

Così, seguendo il tuo compito hai vissuto per quasi 20 anni su di una casa-albero scrivendo poesia affinché potessi impattare positivamente sul Cosmo e sulla gente…
Questi ultimi 45 anni passati a Maui, lungo quella che ora si chiama Loomis Road, sono stati l’ideale per scrivere avventure del passato e avviarne di nuove. Ho scritto tre libri e oltre 600 storie. Ma decidendo di rimanere il più libero possibile dal lavoro reale e di svolgere solo lavori per cause più elevate: balene, delfini, fermare la contaminazione nucleare…Volevo profondamente combattere quell’insostenibilmente sbagliato sentiero percorso dall’America.
D’altronde gli hawaiiani vivono qui da molti anni, senza fertilizzati chimici…Ho usato il mio tempo, su internet, recensendo nuovi libri di scienza, leggendo recensioni di nuovi libri e cercando di invertire la tendenza, per uccidere le erbacce, all’utilizzo di sostanze chimiche nel nostro cibo… anche se glifosato è ora nella maggior parte del latte materno…
Purtroppo molte delle mie battaglie col tempo sono stato vanificate da diversi Gruppi e Corporazioni, per acquistare voti da individui e dai leader di diversi Stati… Per questo ho chiamato poi il mio libro “Salvare il Cosmo… fino a Martedì”.
Grazie Jim!
Link al libro “Salvare il Cosmo… fino a Martedì” https://savingthecosmostiltuesday.com/wp/
Articolo e intervista a cura di Francesco De Luca. Scopri di più sul suo romanzo Karma Hostel e leggilo gratis online: www.karmahostel.it
www.4actionsport.it/surf-psichedelia-cina-online-capitolo-karma-hostel/

“Abbandonate le città e formate comunità di simil giardinieri innamorati della natura”Jim Loomis
(per salvare il pianeta sono queste le sue condizioni, è questo il suo insegnamento)

John Severson sulla lineup di Maui negli anni ’70 – Ph: Jim Loomis
Jim Loomis – Foto: John Severson