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Prologo Flying F15H, la rivoluzione in 2D

di - 01/04/2023

La nuova sella nasce dal progetto della Prologo Scratch M5, un modello multi-disciplinare già affermato che ha conquistato in pochi anni le più importanti vittorie internazionali sia su strada che off-road.

Design rivoluzionario e peso record

Il design è stato però completamente rivoluzionato, introducendo per la prima volta sul mercato:
– una base monoscocca con forma ultra-flat, in grado di azzerare quasi del tutto il coefficiente di resistenza aerodinamica;
– un nuovo rail innovativo e minimale, completamente integrato.

La massima attenzione è stata posta anche nella ricerca dei materiali. La scelta del carbonio poteva sembrare scontata, ma non si è rilavata all’altezza dell’obiettivo che ci eravamo posti: realizzare la sella più leggera al mondo. Dopo diversi tentativi, è stato scelto uno dei materiali più leggeri disponibili sul mercato, perfetto per le nostre esigenze.
Il risultato finale? L’ago della bilancia si è fermato al peso record di 5 grammi.

Processo produttivo inedito

Abbandonata l’idea iniziale della stampa in 3D, ci siamo concentrati su un processo produttivo più innovativo, rapido e anche meno costoso. Una soluzione alla portata di tutti, ma a cui nessuno aveva ancora pensato prima. Dopo mesi di test e svariati prototipi, Prologo presenta finalmente la nuova Flying F15H: la sella più leggera e aerodinamica al mondo. La prima in assoluto stampata completamente in 2D.

Specifiche tecniche e disponibilità sul mercato

La nuova Prologo Flying F15H sarà disponibile, per il download, in anteprima assoluta esclusivamente nella giornata di sabato 01 aprile 2023.

 

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.