Un progetto poco sensato minaccia di far scomparire alcuni spot della costa abruzzese e molisana. Facciamo sentire la nostra voce supportando il Comitato Litorale Vivo, per farlo basta una firma registrandosi qui.
La grotta del Saraceno è una splendida baia sita in località Vignola, nel comune di Vasto.
Si attiva con mareggiate da n-w fino a sud; per conformazione della costa, ‘la grotta’ e’ riparata dai venti settentrionali, e con un fondale misto ciottoli/sabbia, regge parzialmente vento attivo.
Si caratterizza come un lungo point sinistro nel suo lato settentrionale e/o con picchi sparsi a centro baia, condizioni che si attivano di volta in volta a seconda della direzione della mareggiata.
Con grandi mareggiate meridionali e direzione favorevole di vento, la grotta del Saraceno è uno dei più bei points italiani.
Sulla ‘grotta’ come surf-spot si trovano poche informazioni in rete o sulla stampa di settore.
Questo perché la comunità che regolarmente frequenta quest’onda ha chiesto e ottenuto di non essere presente sulle mappe degli spot italiani, e più in generale, ha cercato di evitare una sovraesposizione mediatica già prima dell’avvento dei social, evitando di fare girare, per quanto possibile, foto e materiale.
Questo per tutta una serie di ragioni, non tutte surf-related, come rapporti potenzialmente conflittuali con residenti, enti di controllo, istituzioni, per logistica di territorio, per ridurre le problematiche annesse al sovraffollamento dentro e fuori dall’acqua.
Per inciso: l’idea di una una gestione più discreta della risorsa a scapito della visibilità è una scelta condivisa da tante realtà che insistono sul territorio italiano, a rendere il concetto di ‘localismo’ -nel suo significato di ‘gestione di una risorsa finita’ – più articolato e complesso di quanto sia stato spesso esplicitato, dai media di settore come da tanti attori surf.
La comunità che frequenta il Saraceno chiede oggi aiuto, nel denunciare un progetto da 3.5 milioni di euro – dopo un già fallimentare investimento pregresso da €600.000 – che propone di chiudere completamente con massicciate e barriere soffolte tutta la baia di Vignola – una baia che già vive il paradosso tutto italiano di essere, nei fatti, privata, avendo gli unici due accessi alla spiaggia – uno attraverso un campeggio, e l’altro attraverso una strada vincolata come proprietà privata- limitati e discrezionali.
Comitato Litorale Vivo: Ambiente, sport e Cultura Costiera è stato istituito dalla comunità locale ed ora ha bisogno del nostro aiuto: FIRMA QUI.
Il progetto proposto, assolutamente sovradimensionato per modalità, estensione, tipologia di intervento, e costi, distruggerà in maniera irreversibile l’onda di Vignola e le caratteristiche peculiari di questo splendido tratto di costa saranno per sempre stravolte.
Inoltre, anche se l’efficacia di lungo periodo nella mitigazione dei fenomeni erosivi sarà, come dire, ottenuta dal fatto che la baia verrà sostanzialmente murata in tutta la sua lunghezza, nelle zone più a sud di essa forte è, diciamo, il sentore – come centinaia di interventi simili insegnano – dell’aumento di nuovi fenomeni erosivi che richiederebbero, secondo logica corrente e approccio decennale al fenomeno, nuovi interventi di mitigazione con barriere tradizionali, che metterebbero a repentaglio le zone ancora più a sud, in un circolo vizioso di interventi da milioni e milioni di euro, fallimenti su fallimenti, e continui richiami all’emergenza e all’eccezionalità e richieste di nuovi interventi, e così via, ancora e ancora e ancora.
Come comitato, chiediamo sostegno, supporto, nel provare a difendere la grotta del Saraceno.
Sosteniamo con forza l’idea che sia necessario riconoscere l’onda di Vignola come bene comune e risorsa da preservare in quanto patrimonio naturale.
Puoi dare il tuo contributo firmando qui: https://form.jotform.com/232916133955359
Chiediamo un confronto con le istituzioni – anche grazie al sostegno di professionisti di ambito – nel cercare una soluzione condivisa e utile alle parti.
Sappiamo bene quanto questo percorso sia in salita; ma ribadiamo oggi più che mai la necessità di un cambio di paradigma nella idea stessa di mitigazione dei fenomeni erosivi, che rifiuti l’uso indiscriminato delle barriere frangiflutti tradizionali – a maggior ragione in Adriatico e in un territorio come questo in oggetto, dove insiste la ciclabile Ortona-Vasto, appena inaugurata, che a breve richiederà ovvi interventi di mitigazione- e che promuova lo studio, la valutazione, l’utilizzo di sistemi alternativi.
Dai anche tu il tuo contributo iscrivendoti al Comitato Litorale Vivo: Ambiente, sport e Cultura Costiera.