Encyclopedia of Surfing raccoglie dei pezzi di storia stupendi che consigliamo a tutti di scoprire con calma: il surf che vediamo oggi è il risultato di una costante evoluzione partita molti anni fa, soggetta alle rivoluzioni più importanti durante la seconda metà del secolo scorso.
Si tratta di una storia fantastica, descritta molto bene nel libro di William Finnegan “Giorni Selvaggi”, presentato da poco in Italia e di cui potete leggere la recensione di Franz in questo articolo.
Dietro al surf si nascondono molti valori e sensazioni che negl’anni sono state sintetizzate anche nel termine “Stoke“, surf-slang che esprime un concetto di eccitazione, felicità, entusiasmo. Il termine è stato coniato a metà degl’anni ’50 partendo dalla parola olandese “stok”, che descriveva la sistemazione dei tronchi nei camini al fine di far ardere bene il fuoco. Dagli anni ’50 ad oggi questa parola non è mai passata di moda, al più ha vissuto la nascita di varianti come “stoker”, “surf-stoked”, “stoke-um”, “stokaboka” e “stokearama.”
Se ti stai chiedendo ancora cosa sia il surf stoke la risposta la conosci già, ti basta solo surfare: i ricercatori infatti la associano alla scarica di adrenalina che tutti proviamo dopo una bella onda, ottenuta grazie ad un mix perfetto di elementi che solo in mare si può trovare. Si parla infatti di scarica adrenalinica attribuita agli ioni carichi negativamente emessi dal mare agitato ed in particolare dallo spray marino, il quale si respira a massima concentrazione vicino alla parte critica dell’onda e in particolare sul soffio del tubo. Questo mix perfetto sposta in alto i livelli di serotonina…e di conseguenza ci sentiamo “stoked”.
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