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It’s not a Sunny day

di - 30/04/2019

Articolo di Francesco De Luca – Photo: Rick Doyle
Sunny Garcia
 uno dei più leggendari e controversi surfisti hawaiiani degli ultimi decenni, campione del mondo nel 2000 e sei volte cintura nera al Triple Crown, così come riporta anche ufficialmente il sito della WSL, è ricoverato in Oregon per un tentato suicidio. Le sue condizioni sono critiche, ma sembrerebbe riesca a respirare senza nessun supporto.

Sunny, occhi profondi e un fisico da leone, soffre ormai da molti anni di depressione, e ne ha dato recentemente pubblica testimonianza sui social, senza nascondersi – Sunny non si nasconde mai! Non evita mai la battaglia! – non si è chiuso in se stesso, anzi, ha cercato di trasformare l’energia negativa in energia positiva, utilizzando la propria immagine a fin di bene, specialmente a favore dei bambini malati, regalando loro un po’ di gioia attraverso il surf e l’oceano, e supportando in particolare le attività di Surfers Healing e Mauli Ola Foundation.


Sunny è uno dei surfisti che meglio rappresentano l’Oceano, le sue energie positive e distruttive. Ha gareggiato con i più grandi surfisti del mondo da Kelly Slater a Andy Irons, con cui condivideva anche la sua missione di difesa della North Shore nei Wolfpack.
Ho incontrato Sunny Garcia mentre chiacchierava con Brodie Carr nel 2013, durante la finale del campionato del mondo in Cina. Uno sguardo lontano, profondo, duro ma gentile.
E così vorrei ricordarlo e comunicarlo: per il suo grande talento e per il bello che ha mostrato al mondo intero tramite il surf, e la sua entropicamente incontrastabile energia.

Siamo tutti con te, Sunny!