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Surf: la verità secondo Serendipity

di - 20/04/2017

Il surf è anche dibattito e 4surf rappresenta una piattaforma dove offrire spunti di confronto, meglio se tra punti di vista differenti. Oggi abbiamo deciso di condividere il pensiero di Fed Pani postato nel suo blog serendipitysurf.blogspot.it 
Voi cosa ne pensate? 
SerendipitySurf – A kook Journal…

Leggo spesso cose sul surf che a mio giudizio hanno perso contatto con la realtà. 
Mi accingo dunque a fare il bastian contrario.
Partiamo da una descrizione del surf che ogni tanto ritrovo qua e là nei commenti delle pagine più svariate: il mito del surfista solitario, in mezzo all’oceano, che sfida il mare in tempesta per trovare il karma.
E basta con questa storia!
Il surfista non è solitario. Gli spot dove cavalcare onde sono conosciuti e affollati. I pro surfano in massa. Gli amatori surfano in massa. E anche quando qualcuno può permettersi di andare in esplorazione, è comunque in compagnia.
Non si surfa da soli. Non nel 2017.
Sicuro spunterà qualcuno a dirmi di quella volta che ha surfato da solo non so dove. Infatti l’esempio sarà al passato. Un’eccezione. Fatevene una ragione.

Il surfista non surfa in mezzo all’oceano ma al massimo a qualche centinaio di metri dalla terra ferma. Ovviamente. 
Il surfista non sfida il mare in tempesta. Quella è la fine di un film!
Quando il mare è in tempesta le condizioni fanno pena. Casomai il surfista aspetta che la tempesta passi per sfruttare la sua energia in condizioni pulite di vento e di superficie dell’acqua.

Il surfista non trova il karma, dai! Questa è la peggiore di tutte.
Basta con questa storia che si vive il presente, che tutto scompare, che ci si connette con madre natura.
Sembrano cose scritte da gente che non ha mai fatto una mazza.
Ma secondo voi un pilota di moto pensa alle bollette della luce mentre gareggia?
Uno che si arrampica a mani nude in parete sta pensando a facebook?
Usain Bolt ripassa le tabelline mentre fa il record dei 100 metri?
Dai oh! E’ sufficiente una partita a calcetto per dimenticarsi del mondo! 
Qualsiasi attività sportiva fa lo stesso effetto, ripigliatevi.

E poi quale natura? Quella che i surfisti inquinano con le tavole? Con la cera? Con il leash? Con la muta? Con magliettine e capellini prodotti dai bambini in Cina? Con la benzina consumata per cercare le onde giuste? Andando nei resort costruiti a discapito di isole bellissime, dove la barriera corallina viene sventrata per creare il fondale per le imbarcazioni?
Quella natura la?

E basta anche con gli anni sessanta, quando nobili animi ribelli rifiutavano il capitalismo e sperimentavano con le droghe per trovare il karma (anche loro).
Non si sa perchè se ti buchi sotto un ponte sei un drogato da evitare ma se ti buchi vicino alla spiaggia sei un mito ribelle da rimpiangere. Diciamo pane al pane: erano solo un branco di fancazzisti disadattati che per la maggior parte sono morti anonimi per una overdose.

E cosa dire del falso mito della tribù del surf? Questa fratellanza che unisce i surfisti in quanto unici conoscitori della vera verità.
Si certo.
Peccato che il surf viva di esclusione.
Ma è anche peggio. Perchè la cultura dominante del surf è razzista.

Locals only. Siccome non sei nato qua, o non vivi qua, allora devi andartene. Il razzismo applicato a pochi metri quadrati (d’acqua).
Si escludono poi i principianti, perchè disturbano. Dovrebbero andarsene anche loro.
Ci sono poi spots da cui se ne devono andare gli shortboards, o i longboars, o i softboards, o i SUP. E’ la ricerca del karma che lo dice: per evolvere spiritualmente bisogna cacciare a calci in culo un sacco di gente.

La fatica premia.
E ci sono anche quelli che non si possono cacciare perchè non esistono neanche.
Dove sono i milioni di surfisti che non sono più ragazzini ma che surfano da una vita? Qualcuno li vede nelle riviste? Qualcuno ne parla? E i neri? gli asiatici? Le donne (quelle che non mostrano il culo)? Gli anziani? I disabili? I bambini?
Silenzio. Il surf è praticato solo da giovani e belli con capelli lunghi obbligatori.

Ecco, la morale è che ciò che viene comunemente detto e ripetuto all’infinito sul surf è una balla.
Smettetela dunque di raccontare balle. Surfare non vi fa fighi. E’ più probabile che siate degli stronzi (senza karma).

Ripigliatevi.

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf