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Surf Rescue: Raimondo Gasperini salva sup in difficoltà a Fuerteventura

di - 24/12/2017

Una brutta avventura finita del migliore quella di Gianluca Onorati, rider romano di 47 anni che si trovava a surfare a Fuerteventura durante una giornata di onde consistenti. Tutto grazie all’intervento di Raimondo Gasperini, windsurfer e sup rider professionista presente in lineup nella stessa giornata.  Il fatto, accaduto due settimane fa durante la vacanza di allenamento del presidente dell’associazione sportiva  X.Ray, è successo in una giornata impegnativa con onde di oltre 2 metri, durante una della più belle session del surf trip mentre Ray si stava allenando col suo sup wave.
“Mi trovavo molto al largo, circa 500 m dal bagnasciuga, dove ci sono le onde più grandi, ancora più lontano da me ad un certo punto mi accorgo di una persona in difficoltà senza tavola, che alzava il braccio e chiedeva aiuto. Senza pensarci neanche un attimo mi dirigo subito velocemente da lui…appena lo raggiungo era già all’estremo delle forze, lo faccio salire sulla tavola e chiedo cosa fosse successo…” – queste le prime parole di Raimondo alla redazione.

L’uomo, viste le super onde al largo, aveva deciso di allontanarsi ancora di più per aspettare il set più grosso e potente. Ma proprio durante una discesa da una di quelle pareti consistenti, un brutta caduta gli strappa via il leash dalla caviglia allontanando da lui la tavola e la pagaia, lasciandolo da solo in balia del mare e delle onde, senza alcun appiglio.
A quella distanza, con quelle condizioni e con una corrente forte, nuotare fino arriva sarebbe stato molto difficile. Appena riprese le forze Raimondo lo fa salire sulla sua tavola con difficoltà, poichè ha un sup molto performante di piccole dimensioni e volume ridotto, che a mala pena regge il suo peso.
Animato dalla voglia di metterlo in salvo Gasperini pagaia con tutta la forza che ha verso riva, fino a raggiungere la lineup, zona in cui erano presenti gli altri surfisti. Arrivato sul picco Ray chiede aiuto al suo amico Alessandro, che disponeva di una tavola più grande e voluminosa della sua, così da poter avere il mezzo giusto per riportare a riva l’uomo.

Con la tavola più grande la situazione diviene molto più confortevole, infatti in breve tempo Raimondo e Alessandro raggiungono il bagnasciuga dove, con grande sorpresa, vedono un altro loro amico surfista francese che aveva recuperato la tavola di Gianluca. Questa brutta disavventura finisce così nel migliore dei modi tra urla, abbracci e felicità dell’uomo che era sano e salvo ed ha ritrovato la sua tavola appena comprata pochi giorni prima.
“Non è stato un atto eroico ma un atto dovuto per il rispetto che vige nelle regole del mare…è obbligatorio aiutare chi è in difficoltà. Non è la prima volta che mi accade: nell’arco della mia carriera è successo già una decina di volte di salvare dei ragazzi in difficoltà ed intervenire in momenti critici, sono attimi in cui non devi pensare ma devi subito agire, sicuramente la preparazione come assistente bagnante ed esperienza sul campo mi ha dato la lucidità e l’esperienza per portare a termine e gestire questo tipo di situazioni. Sono stato felice di aver aiutato delle persone in grave difficoltà, è il vero spirito del surfers, solidarietà, collaborazione e condivisione in ogni tipo di situazione” – queste le parole di Ray al termine della giornata.

Nota bene.
Forse non tutti sanno che il soccorso in mare non è una facoltà o una prerogativa solamente delle autorità preposte, ma bensì un obbligo di legge per tutti, alla stregua di quello che succede sulle strade. Infatti, quando si assiste ad un incidente in mare, si deve prestare necessariamente soccorso alle persone ferite. Se questo per svariati motivi non fosse possibile, è obbligatorio allertare le autorità preposte o contattare direttamente la Capitaneria di Porto–Guardia Costiera utilizzando il canale 16 dei WHF o telefonando al pronto intervento del numero 1530.
Fondamentale nella buona riuscita dell’intervento di Raimondo Gasperini la sua tavola da sup, strumento di salvataggio poco usato in Italia ma molto diffuso all’estero e introdotto recentemente tra la strumentazione in dotazione del personale della spiaggia libera, che quest’anno ha toccato il numero record di quasi cento uscite in mare per situazioni d’emergenza.
Il Surf Rescue è una tecnica di salvataggio in mare che integra le procedure base di salvamento con l’utilizzo di tavole da surf o sup omologate e appositamente studiate per garantire stabilità e sicurezza. Dal 1997 il “Surf Rescue” opera in tutto il mondo per soccorrere persone in difficoltà. Viene utilizzato sulle spiagge delle Hawaii, Malibu, Sydney o di Sylt e nell’intero Mar Baltico.
Tutto è bene quel che finisce bene: anche tra surf e sup, dove la convivenza non è sempre delle migliori, la prima regola quando si sta in mare in momenti di difficoltà è aiutarsi l’uno con l’altro.

About Raimondo: www.raimondogasperini.com

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf