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Surfer profile: intervista a Giovanni Cardinali

di - 30/10/2020

Oggi sempre più giovani si affacciano al mondo del surf e si appassionano a questo sport. I 7456 km di coste italiane offrono molte zone surfabili, ma non tutte hanno una discreta frequenza e qualità di onde.
Vi siete mai chiesti cosa vuol dire iniziare da piccolissimo a praticare il surf sulla costa adriatica? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Cardinali, giovane surfista di Senigallia che in questi ultimi anni è riuscito ad emergere nel campionato Italiano Juniores Surfing FISW.

Surfer profile
– Nome e Cognome: Giovanni Cardinali
– Data e Luogo di Nascita: Senigallia (AN) – 26 aprile 2005
– Residente a: Senigallia
– Anni di surf: 10
– Home spot: il molo di Senigallia
– Spot preferito: Esquinzo (Fuerteventura) – La Graviere (Hossegor) – il molo di Buggerru (Sardegna)
– Quiver: All Merrick : fever 6.0 ; fever 5.9 ; bunny chow 5.9 ; taco grinder 6.3
– Migliore piazzamenti: 3° posto Campionato U14 2019, 4° posto Camp. U14 2018, 4° posto camp. U12 2017, 5° posto camp. U12 2016
– Sponsor: BIGAIR Lab – My Fitness Club Senigallia
– Surf Club di appartenenza: ASD BLACKWAVE.

INTERVISTA
Ciao Giovanni, raccontaci quando è iniziato tutto, la prima volta in mare e dove e come ti sei avvicinato a questo sport.
La mia passione nasce quando ero piccolo, nel 2010, ero al mare con mio padre, andavamo vicino al molo del Porto di Senigallia, era una giornata di fine estate con il mare grosso, ed ho visto tanti ragazzi con le tavole che entravano in acqua: da quel giorno la mia vita è cambiata, è nata una fortissima passione per il surf ed il mare, poi ho incontrato Franco Francesconi della Huia Surf Club, che mi ha seguito e fatto crescere.

Fare surf in Adriatico vuol dire avere tanta passione e combattere contro la piatta, il vento, il freddo e mareggiate che durano solo poche ore ed aspettare mesi prima di beccare le giornate giuste. Rispetto a molte altre regioni costiere, è risaputo che il mare Adriatico fatica a regalare onde di qualità ma a quanto pare negli anni ha sfornato surfisti e atleti che sono emersi nel campionato Italiano e persino in evento Internazionali. Quale è il tuo segreto per convivere con tutte queste dinamiche e cercare di surfare il più possibile per migliorarti sempre di più?
In Adriatico bisogna cogliere qualsiasi occasione che il mare ti offre sia che sia caldo o freddo, la passione ti fa superare tutto. Lavoro molto anche in palestra, la My Fitness club di Senigallia, seguito dal Mio trainer Alessandro Magnoni.
Adesso che sono seguito da Nicola Bresciani, appena posso, in funzione degli impegni scolastici, vado a surfare da lui in Sardegna o sulle coste atlantiche, dalle Canarie, Marocco, Portogallo, Spagna o Francia.

Quando eri piccolo, chi erano i tuoi “miti” della costa Adriatica e non ai quali ti ispiravi?
Quando ero piccolo qualsiasi surfista esperto con cui andavo in acqua mi creava interesse, ho sempre seguito Edoardo Papa anche se non abbiamo mai surfato insieme in Adriatico, cosa che invece è avvenuta diverse volte ad Hossegor in Francia, comunque il mio idolo era ed è Leonardo Fioravanti, infatti sono cresciuto guardando e studiando tutti i suoi video sia di quando era un ragazzino che di oggi che è un professionista affermato.

Raccontaci della prima volta che sei uscito dall’Italia ed hai surfato onde Oceaniche.
La prima volta in oceano è difficile da dimenticare per un surfista, anche perché l’aspettavo da tempo, ed è stato a Fuerteventura a Punta Gorda e naturalmente accompagnato da Franco Francesconi.

Da qualche anno hai cominciato a gareggiare nel campionato italiano juniores Surfing FISW. Che rapporto hai con le competizioni?
Ho iniziato a gareggiare nel Campionato Italiano nel 2016, come under 12.
Le gare mi danno grandi emozioni e tanti stimoli a migliorarmi e mi hanno fatto conoscere tanti giovani surfisti e mi piace molto il rapporto che si è instaurato con loro.

Cosa si prova a vivere sulla stessa costa da cui proviene uno degli atleti Italiani più forti del momento, Edoardo Papa.
Mi fa credere che con la passione e l’impegno si riesce a progredire anche in condizioni difficili come si possono trovare in Adriatico.

Quanto a tuo avviso ti ha aiutato frequentare persone più brave di te in questi anni?
Andare in acqua con surfisti bravi è stato sempre di stimolo per migliorarmi tecnicamente e capire meglio come leggere il mare.

Cos’è per te il surf?
Una grande passione che spero diventi anche qualcosa di più.

Ringrazia e saluta chi vuoi.
Innanzi tutto ringrazio la mia famiglia che mi supporta in tutto, a chi crede in me e mi sostiene, e comunque un ringraziamento particolare va a Franco Francesconi, Mario Paolillo di BIGAIR e Nicola Bresciani.

Segui Giovanni Cardinali su Instagram: @giovanni_cardinali