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Tadej Pogacar e la Scratch M5 Special Edition

di - 15/06/2021

Prologo è un’azienda particolarmente attiva negli ambiti della ricerca e sviluppo, ma anche per quello che concerne le collaborazioni con gli atleti supportati tecnicamente. Ci viene in mente la sella limited edition creata e sviluppata insieme ad Alberto Bettiol, modello celebrativo del Giro delle Fiandre, fino ad arrivare a questa Scratch M5 pensata per il vincitore del Tour de France 2020. Tadej Pogacar.

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Limited Edition Tadej Pogacar

In realtà le versioni sono due e adottano due acronimi differenti con due kit diversi. Il primo si chiama Tadej’s Saddle e riprende fedelmente la sella utilizzata dal campione sloveno. La Prologo Scratch M5 include una packaging dedicato, una cartolina firmata a mano e sarà disponibile esclusivamente sul canale e-commerce di Prologo. Questa sarà disponibile in soli 10 pezzi. La seconda invece è si chiama Celebrative Saddle e potrà essere acquistata direttamente dai rivenditori Prologo. Sono diversi anche i prezzi: ci vogliono 349 euro per la prima versione e 299 euro per la Celebrative Saddle.

Le caratteristiche tecniche non cambiano

La Prologo Scratch M5 utilizzata da Tadej Pogacar, adotta il medesimo design, shape e metodologia di costruzione delle versioni che sono presenti all’interno del catalogo. Cambiano le grafiche. Si tratta, concettualmente, di una sella corta (250 mm di lunghezza) e larga 140 mm. Anche la Scratch M5 Limited Edition ha lo scafo full carbon, che è costruito con il materiale composito a fibra lunga. E’ resistente ed elastico al tempo stesso, capace di distribuire in modo ottimale le vibrazioni. Anche il telaio è in carbonio (Nack), con una posizione avanzata che offre un’ampia sfruttabilità in fase di posizionamento.

Prologo Scratch M5 sviluppata con l’Università

L’imbottitura e la cover si dividono in settori, dando forma alla tecnologia MSS (Multi Sector System). Il peso dichiarato è di 144 grammi.

a cura della redazione tecnica, immagini courtesy Prologo.

prologo.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.