Siamo reduci da due giornate intense trascorse sul Lago di Garda. Giorni pieni, esperienziali e dove, finalmente, siamo tornati a confrontarci, parlando e discutendo di bici! Un training camp, una bike academy, ma anche tanti momenti di condivisione dove il fulcro è la nostra passione per le due ruote e per tutto quello che permette di fare.
Il Training Camp e la Academy
Quando si parla di training camp, di academy, ma anche di ritrovo ed allenamento, il pensiero corre veloce e le emozioni si mescolano. Si pensa ad una ripresa delle attività sportive per raggiungere degli obiettivi. C’é chi vuole andare in bici ed emulare i professionisti. Ci sono i ciclisti amatori che attraverso un training camp vogliono pedalare con intensità in luoghi nuovi e scoprire strade mai affrontate in precedenza. Ma c’é anche chi vuole imparare, perché non tutti siamo “ciclisti navigati”! L’ultimo anno e mezzo, vissuto con restrizioni mai affrontate in precedenza, è stato anche un sorta di detonatore che ha fatto scoprire la bicicletta a molti.
I training camp organizzati e le bike academy sono uno strumento vero e proprio, dove la condivisione permette ad ognuno di crescere ed evolvere, di imparare, vedere ed aggiornarsi. Sono un ritrovo dove la cosa più importante è pedalare dando adito alla passione, usando un “giocattolo” che non conosce età, epoche e restrizioni: la bicicletta. La vacanza? E’ parte del pacchetto.
Il nostro viaggio inizia dal Lago di Garda
Un’occasione ghiotta, quella di pedalare sulle strade del Lago di Garda, zone ricche per antonomasia e meta di tanti ciclisti che sbarcano sulle rive gardesane per fare sport e godere di un ambiente unico nel suo genere. Qui non manca nulla e non solo in ottica bici, ma il nostro soggetto rimane il “cavallo meccanico con le due ruote ed i pedali”, i protagonisti che la vivono e che gli danno forma e sostanza. No, non sono i professionisti, quelli che hanno fatto il Giro d’Italia e che vedremo al Tour de France (sempre belli)! Il nostro soggetto sono gli amatori e gli appassionati della bicicletta, quelle persone che non hanno una carriera da campione dello sport, ma che grazie alla bicicletta cavalcano i loro sogni.
Talvolta la passione è violenta e la viviamo in modo intestino, fattori che ci fanno perdere la ragione, il buon senso e gli obiettivi. Qualche volta la passione è bastarda e ci consuma. Qui entra in gioco una nozione, un insegnamento che abbiamo fatto nostro, oppure un consiglio che arriva da altri e che abbiamo cucito sul nostro modo di andare in bici. I training camp e la academy hanno anche questo compito, quello di insegnarci a come meglio sfruttare le nostre potenzialità. Una scuola? Si, perché no. Non diventeremo campioni, ma pedaleremo meglio!
Un pacchetto ben congeniato e non manca nulla
L’organizzazione e quella di Ital Cycling Promotion, ovvero un gruppo di appassionati e pedalatori, imprenditori certo, ma prima di tutto ciclisti che vogliono far vivere ai loro clienti, la stessa esperienza che vorrebbero vivere loro. Ci sono i mezzi al seguito che assecondano le necessità ( con il van del Team Colpack-Ballan ci si sente pro) e ci sono gli ex campioni del pedale (un campione lo rimane per sempre). El Diablo Chiappucci e Ivan Quaranta, che sono stati con noi. Abbiamo incontrato Paola Gianotti e fanno parte del programma Valerio Agnoli ed Alessandro Ballan. Mica poco ci viene da scrivere.
E poi c’é un certo Ian Jenner, una sorta di signor TrainingPeaks, un guru del training moderno legato ai dati, ai numeri ed all’utilizzo dei power meter. Tanta roba ed è proprio quello che serve per imparare ed approfondire.
Ci sono i consulenti per l’alimentazione. Qualche dritta su come e cosa utilizzare quando facciamo attività sportiva (e non solo) è sempre ben accetta, anche nell’ottica di un settore, quello della nutrizione legata allo sport, che stà evolvendo in modo esponenziale.
C’é il supporto di alcune aziende del settore e non è solo questione di “gift e regalini”, ma è la credibilità che assume un progetto che non nasce per caso.
Ad ognuno il suo
Il ciclismo amatoriale non è solo quello delle gare a circuito e delle granfondo. L’universo amatoriale è un’enorme bacino che raggruppa tante persone, ognuna con le sue capacità, peculiarità e grado di preparazione, ognuna di queste con il suo modo di interpretare la bicicletta. Però, durante un training camp organizzato non si rimane mai da soli e anche per questo motivo c’é sempre una piccola vittoria allo scollinamento della salita!
In conclusione
“La bicicletta è uno strumento di condivisione”, una frase che vedremo comparire sempre di più del prossimo futuro. In un mondo, dove tutto è sempre più veloce, il mezzo sostenibile e lento (meno veloce delle auto e del traffico motorizzato in genere) è ambito e ricercato e alla portata di tutti. Come tutte le categorie però, anche quella della bicicletta diventa sempre più specifica, a tratti articolata nelle sue regole, norme e pur sempre affascinante. Fare e partecipare ad un training camp, oppure ad una bike academy con vacanza annessa, è come tornare a scuola e mettersi di nuovo in gioco, proprio come gli atleti professionisti quando fanno i ritiri collegiali! Siamo tutti un pò professionisti………..
a cura della redazione tecnica, immagini courtesy Martina Folco Zambelli/HLMPHOTO