LE NOSTRE IMPRESSIONI
In questo caso, ci sembra un valore oggettivo, ci troviamo al cospetto di una bicicletta bella nel design, tanto elegante e raffinata ma capace di trasmettere performance al tempo stesso. Al di la di quello che è il suo valore alla bilancia, la prestazione su strada impressiona anche i cuori più duri e quel ciclista che, vuole trovare un argomento di discussione a tutti i costi. I salita è un proiettile, gratificante nella pedalata da seduti, esplosiva nei rilanci e mai troppo scomoda, anche se la geometria H1 obbliga a qualche sacrificio. La bici è compatta e lo sterzo da 12 cm è ridotto e tanto rigido. Nonostante questo, Émonda si dimostra briosa, velocissima negli inserimenti in curva e nei tornati, nei continui cambi di direzione ma, mai instabile.
Ovvio, non è una bici per tutti, Trek Émonda è un mezzo per gli agonisti: va guidata, in parte assecondata, va adattata e in parte ci si deve adattare. Questa è una bici da corridore vero, la sua chiave di lettura è anche questa, una bicicletta esigente. Utilizzata e “maltrattata” (quando la si porta in gara) è un equipaggiamento che porta ad un guadagno in fatto di performance. Non è una aero concept, come la Madone per intenderci ma è ampiamente sfruttabile anche nei tratti pianeggianti e sul passo. Le imperfezioni dell’asfalto vengono smorzate solo in parte, dettaglio quest’ultimo che fa pensare ad una buona preparazione atletica dell’utilizzatore finale ma anche di gestione dei suoi componenti (pneumatici e la loro pressione, solo per fare un esempio). La sella, modello Montrose SE è un pò dura nella parte centrale. Le ruote sono due rasoi, filanti e reattive, stabili e franano bene, senza saltellare. Shimano Dura-Ace Di2 serie R9000 è una garanzia: l’abbiamo usato anche in configurazione Full-Syncro-Shifting.
Per il test abbiamo utilizzato:
Casco Abus GameChanger, occhiali Briko Superleggero
Abbigliamento Craft Shield
Scarpe Gaerne G.Stilo+