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Trek Madone 2021 stesso design cuore diverso

di - 13/10/2020

Dopo aver rinnovato la émonda, Trek rivede anche il progetto Madone: abbiamo provato l’ultima release della bici aero del marchio americano, nella configurazione SLR 7 eTap. Nuova fibra di carbonio OCLV (T800) per la versione SLR e rinnovati in parte gli shape di alcune tubazioni. Bottom Bracket larga 86,5 con sedi T47 ed allestimenti aggiornati.

test bici trek 2021
Il nostro test si è sviluppato anche all’interno dell’Autodromo di Imola

Il core concept non cambia

Il focus principale è quello dall’aerodinamica e questo rimane il punto fermo anche per il 2021. I cambiamenti, rispetto alla versione precedente, sono di quelli importanti, aspetti che cambiano completamente il progetto, ma la Trek Madone rimane la bici aero per eccellenza, l’unica al mondo ad essere dotata del dissipatore IsoSpeed.

IsoSpeed di Trek il nostro punto di vista

I cambiamenti principali

  • Trek Madone Prima è costruita grazie alla nuova fibra di carbonio T800. Questo composito è lo stesso che ha permesso di sviluppare l’émonda di nuova generazione, un tessuto composito che è stato utilizzato per la prima volta in campo ciclistico. Parliamo della versione SLR.
  • Cambia la forma della scatola del movimento centrale, ora larga 86,5 mm e con design T47. Proprio come per la émonda, il BB così costruito offre maggiore versatilità in termini di mercato: ora si possono montare la stragrande maggioranza delle guarniture relativi power meter.
Trek Madone 2021 stesso design cuore diverso
Uno scorcio della scatola del movimento centrale, ora largo 86,5 e dove cambiano anche le sedi per i cuscinetti. Si nota anche lo shape del tubo obliquo, meno tondo rispetto al precedente. Anche grazie ad una scatola bb più stretta, in precedenza era da 92 mm, la parte iniziale dei foderi bassi risulta essere più filante alla vista.
  • Rispetto alla sorella più anziana è stato aggiornato tutto lo sterzo. L’inserzione tra head tube e orizzontale prevede una svasatura. Quest’ultima viene “riempita” da una sorta di zoccolino (così come per la émonda). gogoGOgogo
Trek Madone 2021 stesso design cuore diverso
La zona dello sterzo.
  • Lo shape di alcune tubazioni, ad esempio la testa della forcella e la parte alta dell’obliquo subiscono variazioni. Rimane l’IsoSpeed con la relativa regolazione.
Trek Madone 2021 stesso design cuore diverso
Una prospettiva della Trek Madone, dove si nota la parte frontale dello sterzo, la tubazione orizzontale e l’IsoSpeed.
  • Cambiano ovviamente gli allestimenti e viene utilizzata largamente la sella corta Aeolus.
  • Il cockpit integrato non subisce variazioni.
Trek Madone 2021 stesso design cuore diverso
IsoSpeed visto lateralmente. Non cambia anche il seat-post.

Le nostre impressioni

Siamo abituati a sfruttare in modo maggiore una bicicletta in prova, ma l’occasione è ghiotta. Abbiamo l’opportunità di pedalare nell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, di farci una girata sul circuito del Mondiale di Ciclismo. Il percorso, nella sua totalità è esigente, vario e ci permette di sfruttare il mezzo. La confidenza è buona e immediata, nonostante la Trek Madone non è una bici da passeggio, quindi spingiamo sul gas.

Trek Madone SLR 7 eTap. Durante la prova abbiamo usato abbigliamento Shimano S-Phyre, Calzature Giro Regime, casco Abus StormChaser e occhiali Bollé Chronoshield.

L’assetto in sella

Sotto molti punti di vista è l’aspetto che ci colpisce maggiormente, perché la Madone non è una bici estrema e non obbliga mai ad una posizione eccessivamente sacrificata. Scarica bene sul retrotreno, a favore di comfort e tratti dove si pedalare rilassati. A tratti si pedala sul velluto e l’IsoSpeed ha il suo peso in termini prestazionali. Proprio il dissipatore deve essere capito, interpretato e valutato, per poterlo sfruttare al massimo delle sue potenzialità.

foto luca riva shimano italian bike test

In salita

Non paragonatela alla émonda, la Madone è un’altra bici, un concept diverso. Non va male su salite di media lunghezza e che non presentano pendenze eccessive. I vantaggi che offre sono: una trazione davvero eccellente, comfort di guida e capacità di cambiare passo in pochi attimi senza schiacciarsi su se stessa. Rispetto alla precedente versione (se cliccate qui potete riprendere anche il test della “vecchia” Madone) è più secca e rapida nelle risposte, funziona meglio nei cambi di ritmo dal basso verso l’alto (dalle basse alle alte velocità).

In discesa

Per essere una bici aero, con queste forme e questi volumi è “tantissima roba”. Nei tornanti e nelle curve strette invita a prendere la corda, senza caricare in modo eccessivo l’avantreno (ad esempio: l’émonda porta il pilota a caricare molto di più la porzione anteriore). Questo può essere un vantaggio per chi non ha il manico in discesa e non si piega eccessivamente sul manubrio. Nonostante tutto, la ruota anteriore non perde mai in aderenza, segno di una distribuzione dei pesi ottimale e di una ciclistica al top.

Ci piacerebbe guidarla con gomme tubeless! Le ruote Bontrager Aeolus Pro5 sono un pò rumorose.

Sul passo

Siamo al cospetto di una bici che rende al meglio alle andature elevate, quando è necessario alzare l’asticella e sprintare, ma anche quando il percorso è ondulato. La differenza la può fare anche quella dose di comfort aggiuntiva che è parte integrante del progetto Trek Madone.

test trek madone
Vogliamo chiudere con questa immagine della bici. Vogliamo far notare come tutto il frame si nasconde dietro lo sterzo e alle spalle della forcella.

Trek Madone SLR 2021 le nostre conclusioni

La Trek Madone SLR 2021 non stravolge la sua anima di bici aero che non vuole sacrificare una certa dose di comfort. Rispetto alla precedente versione, ci è parsa più reattiva alle basse andature: si rilancia più facilmente. Con se porta dei vantaggi non comuni a questa categoria: su tutti, comfort e capacità di dissipare le vibrazioni, stabilità e fluidità. Ci piace inoltre questa volontà di mantenere il DNA aero della bici, attraverso l’impatto estetico e alcune soluzioni di design. L’utente finale è facilitato a categorizzare il prodotto, proprio grazie al design.

a cura della redazione tecnica, foto Luca Riva per Shimano Italian Bike Test

trebikes.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.