Siglato l’accordo tra il comune di Milano e TradeWave, giovane startup di surfisti italiani: il capoluogo lombardo sarà la prima città italiana ad ospitare un Wavegarden! La notizia sensazionale è di ieri sera e sta rapidamente facendo il giro del Paese e non solo, poichè la wave pool di Milano sarà il primo surf spot urbano di tutta l’Europa centro-meridionale. Il team di TradeWave, composto da 4 surfisti italiani laureati in ingegneria, fisica, scienze motorie ed economia, dopo la notizia di URBNSURF Melbourne (il primo wavegarden ufficiale d’Australia, clicca qui per leggere l’articolo), hanno accelerato i lavori grazie alla fiducia concessa da un team di investitori innovativi, convinti dalla concretezza di un progetto in sviluppo parallelo su Paesi del mondo.
Proprio oggi la startup ha deciso di diffondere la notizia, per informare la popolazione surfistica italiana dopo l’ennesimo weekend di affollamento in tutti gli spot del mare nostrum. L’onda artificiale di Milano sorgerà vicino l’ex area Expo, l’obbiettivo è riqualificare il nuovo polo tecnologico in costruzione offrendo una Wavepool sulla falsa riga del flowrider realizzato all’interno dell’azienda Google, ormai attivo da diversi anni. In questo caso, però, il comune di Milano ha voluto far le cose più in grande, considerati gli oltre 60mila surfisti presenti in Italia disposti a viaggiare verso il capoluogo lombardo, con la garanzia di surfare 365 giorni l’anno. Un business più che appetibile questo, accentuato dal fatto che in italia la voglia di fare surf è maggiore rispetto ad altri Paesi, vista la scarsa frequenza di onde. E la lungimiranza degli investitori ha fatto si che il progetto, che coprirà un’area di 25mila metri quadri per un investimento totale di circa 20 milioni di euro, accelerasse in modo sempre più rapido.
La tecnologia di Milano Surf City Spot è la stessa del nuovo Wavegarden Cove, in grado di produrre 1000 onde l’ora fino a 2 metri di altezza, molto simili ai set dell’oceano. A differenza del Cove che siamo abituati a vedere, però, la wave pool di Milano offrirà un picco a-frame con sezione tubante lunga 30 metri, garantisce l’ingegner Cane, project manager di Milano Surf City Spot.
Presto per darvi altre informazioni riguardo questa notizia sorprendente, sappiamo solo che i lavori dovrebbero iniziare a maggio per poi concludersi ad agosto, quando è prevista l’inaugurazione della struttura.
Da prime fonti non confermate giunte in redazione si parla già di fondazione del Navigli Surfclub, composto da alcuni local Milanesi particolarmente nervosi e stanchi di subire atti di localismo durante le loro trasferte in pullman verso la Liguria. Uno di loro, di cui non possiamo fornirvi l’identità, ci ha inviato il seguente messaggio privato invitandoci a pubblicarlo:“Ora che la Milano/Genova verrà percorsa al contrario per venire a surfare a casa nostra, i liguri dal braccino corto dovranno pagare il doppio se voglio surfare la nostra onda, altrimenti che se ne stiano a casa loro ad aspettare le mareggiate, mentre noi ci alleniamo su onde vere tutti i giorni ahahah”.
Arroganza a parte di alcuni personaggi isolati, vi terremo aggiornati sugli sviluppi del progetto, che ci auguriamo possa essere d’aiuto per sfoltire gli spot italiani. TradeWave promette già la realizzazione, dopo un primo anno di test, di altre tre strutture con onde artificiali: una a Roma, una a Peschici (Foggia) ed una in Veneto e più precisamente a Bibione in via dei pesci (d’aprile).
SI FA PER SCHERZARE! BUON PRIMO APRILE A TUTTI SURFERS!