E’ da poco partita la stagione degli Uragani nel Pacifico orientale e con Cristina siamo già al terzo. I presupposti per una stagione violenta ci sono tutti: l’elevatissime temperature superficiali dell’oceano, indotte da “El Nino”, potrebbero essere l’innesco ideale per la formazione di cicloni tropicali molto potenti in grado di raggiungere la terraferma in prossimità delle coste del Messico (il cosiddetto “landfall”)
Dopo “Amanda” e “Boris” ora gli occhi sono puntati sull’uragano “Cristina”, che nei giorni scorsi a largo dello stato del Colima ha preso potenza fino a divenire di categoria 4 (scala Saffir-Simpson) con una pressione bassissima nel suo occhio, fino a 935 hpa.
i venti in tempo reale sul pacifico orientale >> http://earth.nullschool.net/I venti di conseguenza sono stati davvero violenti raggiungendo velocità medie prossime a 220-230 km/h, dando vita a swell molto consistenti in aperto oceano (oltre 8 m). Come previsto Cristina ha dissipato tutta la sua energia al largo senza raggiungere la costa.
Misura dello swell (in piedi) generato dall’uragano CristinaTuttavia lo swell generatosi attorno all’occhio si è poi spostato in tutte le direzioni, allontanandosi dal centro motore come quando lanciamo una pietra in uno stagno.
Dunque le coste di California e Messico non hanno fatto i conti col maltempo ma faranno i conti con le mareggiate, non di eccezionale misura ma di ottima qualità, grazie al fatto che il grosso della tempesta è rimasto lontano.
Il periodo dell’onda (in secondi) attualmente presente sulle coste occidentali del Pacifico
Mareggiate distese e senza vento stanno interessando tutta la costa Messicana a Californiana, con frangenti di ottima qualità grazie ad un periodo prossimo ai 15-17 secondi. Questo è il pane quotidiano per i surfers in west coast…
