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Varazze: the next generation

di - 13/02/2017

La nuova generazione spinge e nella scena surf di Varazze si stanno facendo notare sempre di più due giovani rider sorridenti e motivati, il cui amore per il mare ed il surf trapela a prima vista. Non importa quale sia ladesivo attaccato alla tavola, limportante è divertirsi sempre! Marco e Lorenzo spesso sono i primi ad entrare e gli ultimi ad uscire, che siano 30 cm o 2 m solidi. Affrontare con umiltà e sorriso una delle lineup più tese d’Italia offre diverse conseguenze positive, come quella di esser accettati e spinti anche dai local più veterani. 
Per chi non ha avuto modo di conoscerli 4surf ve li presentia in questa intervista doppia, realizzata da Giovanni Nepa, ideatore della paraffina ecologica Lilly Wax. Foto a cura di Roberto Silverio

Nome e cognome
MARCO LEPORI
LORENZO PARETI

Età
M: 15
L: 17

Di dove sei?
M: VARAZZE
L:
Sono nato a Savona e vivo a Varazze, in provincia di Savona.

Spot preferito?
M:
Il mio spot preferito è la SECCA
L:
Il mio spot preferito è senza dubbio Varazze, entrando nello specifico adoro la secca ed il suo a-frame sia nella destra che nella sinistra. Partenza facile, parete perfetta, cosa devo desiderare di più? Non mi dispiace surfare, condizioni permettendo, il nautilus nei due piccoli spot: il pocket con la sua famosa e sinuosa sinistra! E la bolla, che in condizioni ottimali regala grandi emozioni, con anch’essa il suo piccolo a-frame.   

Parlaci della tua everyday board
M:
La mia prima tavola da surf era una 62, non mi piaceva tanto perché era lunghissima e sottilissima e non riuscivo a fare le manovre, perché girava poco! Però poi ci ho preso labitudine ed ho iniziato a divertirmi. Col tempo iniziai a migliorare, così comprai la mia seconda tavola: una JS industries, 59. Una vera bomba: molto piccola, spessa, gira tanto e si riescono a fare parecchie manovre
L:
Una tavola da “tutti i giorni” ancora non c’è l’ho, in compenso ho due tavole, entrambe della linea Lost: la prima la utilizzo per onde abbastanza grosse, modello “the stealth” in tuflite (5.10 con un volume di 28 litri circa).
La seconda la utilizzo per onde molli, modello “shorthround” (5.8 con un volume di 29 litri circa). Ma sinceramente non sto molto a decidere, quando arriva finalmente la mareggiata, la prima tavola che trovo la prendo e vado a surfare! Ahhahaha

Chi ti ha avvicinato a questo mondo?
M:
Sia mia mamma che mio padre, perché mi hanno comprato tavola e muta (perché gliele avevo chieste) circa 3 anni e mezzo fa per Natale. Quando mi hanno comprato la tavola volevo subito provarla e allora la prima volta che ci arrivò onda corsi in mare.
I mie genitori all
inizio si spaventarono, era normale perché era la mia prima volta in mare. Era la fine di Novembre. Infilai la mia prima muta ed entrai. Una volta in mare mi accorsi che non avevo messo la paraffina: me lero dimenticata a casa (ops, ahahahah) comunque la mia prima onda è stata come trovarsi in paradiso
L:
Sono entrato nel mondo del surf tramite una conoscenza che poi è diventato un mio amico, comunque dopo pochi giorni  ho fatto subito conoscenza con i locals e non, quindi alla fine mi hanno avvicinato quasi tutti a sto meraviglioso mondo!

Come lo vivi tutti i giorni il surf?
M:
Lo vivo così: la prima cosa che faccio è alzarmi alle 6:00, poi guardo come sono le onde dal terrazzo di casa, mangio un uovo crudo (bleee) e poi avviso mia madre che vado in mare. Scendo da Cantalupo di corsa e vado alla secca, dipende come sono le onde quando finalmente sono lì saluto i miei amici e successivamente penso solo a fare più manovre impegnative possibili, ad imparare cose nuove e a divertirmi. Poi, quando sono morto dalla stanchezza e si fa buio mi incammino a casa bagnato e a piedi. 
L:
Bhe…il surf…fin dall’antichità il surf fu praticato dagli indigeni Hawaiani che si sfidavano sulle onde con tavole di legno improvvisate sul momento, per dimostrare la loro forza ed il loro potere. Successivamente fu praticato dagli americani, uno dei famosi epicentri fu la California con tutto quello che ne è conseguito…
Il surf è un attimo, 1 secondo, che ripetuto molteplici volte diventa infinito.
Quando sfiori con la mano la parete, o magari fai un take off su un’onda grossa, o quando ti intubi, o per esempio quando fai una manovra fatta bene, senza escludere la prima onda che si è presa, la prima volta in piedi…il tuo cervello fa off…e ti viene una scarica di adrenalina, in quel preciso momento esci fuori dal tempo, lo vedi scorrere ma al tempo stesso tu rimani li immobile, e se pensi a tutti questi momenti può diventare un attimo…infinito!
Il surf una volta praticato da un po’ diventa virale nella tua testa, non smetti di pensare alle onde, diventa quasi un ossessione, il surf ti cambia radicalmente…Ti cambia modo di pensare, ti cambia modo di vivere, ti cambia il tuo stile di vita e alla fine scopri che…iniziato il surf, sembra che tu abbia una nuova vita, sembra che tu sia rinato, come se ti dessero un’altra possibilità, e cominci a voler viaggiare, a vedere video su video, recenti e meno recenti.
Il surf è condivisione, condividi le lunghe attese nei giorni di piatta coi tuoi amici in attesa di un imminente swell, condividi quei momenti in cui entri con 20 cm e la muta gelata (usata già in mattinata) mentre c’è vento forte da terra che ogni onda che chiude, ti fa venire i brividi…Condividi le cazzate che si dicono in acqua, che se il periodo è lungo e lo swell è inesistente diventa un confessionale…Condividi i wipeout, ci ridi sopra, e ridi dei wipeout altrui.
Riassumendo condividi sia momenti belli che brutti…Detto questo…mi piace viverlo così il surf!

Il tuo surfista preferito?
M:
Il mio surfista preferito è sempre stato Kelly Slater ma non per la sua popolarità, ma perché quando cerco di fare le manovre cerco di seguire il suo stile e i suoi movimentiinsomma vorrei diventare come lui, è il mio idolo.
L:
Ad essere sincero non ho nessun surfista preferito, devo dire che come stile di vita, quello di Rob Machado si avvicina molto al mio!

Lo spot dove sogni di andare e perché.
M:
Vorrei andare alle Hawaii e surfare tutti gli spot che ci sono, perché ci sono stati tutti i più grandi surfisti. Il mio sogno è girare il mondo per surfare.
L:
Desidero visitare qualunque spot esistente, comunque lo spot in cui vorrei andare (una volta diventato molto bravo) sarebbe Pipeline! Tutti i più forti ci sono stati almeno una volta! Ed io vorrei rendere omaggio a questo luogo!

So che hai un motto/soprannome, qual è? Com’è nato?
M:
Il mio motto è: fare tanti SURF TRICKS. Il mio soprannome e chirichetus perché alle 11:00 di domenica me ne vado a messa.
L:
Il mio motto ed il mio sopranomme sono stati creati in acqua. Il mio motto è: “precedenza al parents”, è stato creato da Roberto clemente, un mio amico surfista, è stato creato perché ho sempre voglia di prendere onde principalmente grosse e non ne voglio lasciare mezza!
Il mio soprannome è “parents”, creato un po’ da tutti i miei amici surfisti, il cognome Pareti non gli piaceva, semplicemente l’hanno cambiato e suona decisamente meglio!

Grazie mille! Saluta e ringrazia chi vuoi.
M:
Ringrazio la mia JS e ringrazio Lilly wax. VIVA GLI OFF THE LIP!
L:
Partendo dal fatto che, dove vado a surfare io viene anche Marco Lepori e dove va Marco Lepori vado io, non ho una crew specifica, dato che a Varazze c’è una sorta di composizione di gruppi surfistici, quindi se surfi con 2 o 3  amici di conseguenza vieni un po’ guardato male da altri 2 o 3, quindi io scrivo un po’ a tutti e decidono loro se venire o no, visto che sono molto socievole e gentile. Sto un po’ con tutti. Nessuno escluso, apparte Marco Lepori il famoso falso surfer di varazze hahahahhaha. Saluto tutti quelli che hanno avuto voglia di leggere fin qui! 🙂 Ci vediamo in acqua!

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf