Foto Martina Folco Zambelli | HLMPHOTO
La nuova Wilier Rave SLR ID2 segna un punto di discontinuità evidente rispetto al modello precedente. Cresce nelle sezioni, affina le forme e chiarisce una volta per tutte la propria identità: questa è una gravel race bike, pensata per andare forte e farlo senza compromessi. L’obiettivo è dichiarato e riguarda la prestazione pura, con soluzioni tecniche aggiornate, una luce per pneumatici che arriva a 52 mm e un’impostazione che guarda alle gare gravel del panorama UCI.
| Leggi anche “Wilier Rave SLR, need for speed” , la prima generazione |
Il range di prezzi è piuttosto ampio e si sviluppa verso il basso, per ampliare la fascia di accesso: si parte infatti da 4.400 per arrivare a 10.700, con la versione top di gamma montata Campagnolo Super Record 1×13, wireless con misuratore di potenza. Grossa novità: di serie arrivano coperture da 50 mm, un dettaglio che racconta più di molte parole l’evoluzione del progetto. I 42 mm della prima Rave SLR oggi sarebbero un limite, soprattutto sui percorsi più esigenti e veloci, visto che la generazione ID2 nasce proprio per rispondere a questo scenario.
Design e telaio

Dal punto di vista estetico la Rave SLR ID2 non passa inosservata. Il Pixel Green della nostra versione, si ispira ai monitor CRT e ai laser dei rave ed è una scelta decisa, che accompagna forme altrettanto riconoscibili. I foderi posteriori sono ribassati, con molta luce fra di loro e conferiscono al carro un aspetto assai simile a quello di una bici da strada top.
Il tubo obliquo adotta un profilo aerodinamico particolare e di tendenza: stretto nella zona del tubo sterzo, più largo nella parte centrale e nuovamente rastremato verso il movimento centrale. Una soluzione che richiama alcune delle gravel aero più avanzate, 3T in primis e che punta a ridurre la resistenza frontale, gestendo meglio i flussi d’aria intorno alle borracce.
L’insieme è molto curato e lo dimostrano anche i dettagli grafici e le finiture delle ruote Miche Graff Aero 48 (una piacevole presenza, che mostra il salto tecnologico dello storico marchio, di proprietà di Wilier). Gli inserti verde neon su forcella e foderi posteriori spezzano l’equilibrio generale dello schema cromatico.
Il dato di peso è interessante e riflette anch’esso l’evoluzione del progetto: 8,340 kg (rilevati…) per la bici in taglia L, con pneumatici da 50 mm in configurazione tubeless. Siamo a qualche etto in più rispetto al peso piuma della generazione precedente, un risultato dovuto proprio alla riprogettazione del telaio (il cui peso dichiarato da Wilier è di 900 g), che ha portato a una maggiore luce gomme, all’incremento della rigidezza e alle nuove sezioni figlie del lavoro fatto sull’aerodinamica.
Specializzazione senza compromessi
La Rave SLR ID2 mette da parte ogni ambiguità, rispetto alla generazione di cui è l’evoluzione. Il modello precedente dava l’impressione di essere una bici da strada ottimizzata per l’offroad, con l’obiettivo di coprire più situazioni attraverso soluzioni pensate sia per l’asfalto sia per lo sterrato. Una bici versatile, ma senza una reale personalità dominante.
La ID2 cambia approccio e non scende a compromessi: è una gravel race bike progettata per velocità, efficienza e guida aggressiva. La luce per gli pneumatici sale a 52 mm, il supporto per il deragliatore scompare (la “doppia” è sacrificata per permettere di allargare i foderi) e le superfici aerodinamiche sono ulteriormente sviluppate. Ci sono due punti di fissaggio sul top tube, manca invece un vano di stoccaggio. Il carattere è sportivo e orientato alla competizione, agli antipodi da un’idea di Gravel “rilassato” o di scoperta e viaggio.


Allestimenti e componenti di pregio
La bici che abbiamo pedalato per alcune settimane e che abbiamo portato anche sulle strade della Novaremberg (100 km di piattoni da fare a testa bassa), incarna la visione Wilier del gravel racing anche in termini di allestimenti. Trasmissione a parte, la scelta dei componenti è orientata su prodotti di alta gamma made in Italy, alcuni sviluppati in house, come cockpit e ruote. La nostra Rave SLR ID2 era montata SRAM Force 1×13, con guarnitura da 40 e cassetta 10-46, combinazione che ci ha garantito una spaziatura ideale per trovare sempre la giusta cadenza di pedalata e l’agilità necessaria per affrontare anche gli strappi più secchi.
Il bel cockpit integrato F-Bar, in fibra di carbonio, è sviluppato da Wilier e non è una novità per chi ha avuto il piacere di pedalare anche la Filante SLR. Ha attacco manubrio da 114 mm e manubrio da 390 mm sopra e 420 mm sotto, quindi con offset è di 15 mm per lato.
Interessanti e pregevoli anche le ruote. Sono le nuove Miche Graff Aero 48 in fibra di carbonio, prodotto top del marchio italiano, che sottolineano l’indole veloce del progetto. La larghezza interna del canale è 27 mm e ben si sposa con gli pneumatici Vittoria Terreno T50 Mixed montati di serie. La misura è notevole: si tratta infatti di un 700 × 50 C, una scelta coerente e quasi obbligata con questo tipo di ruote, per offrire volume (e comfort), trazione e controllo sui fondi più difficili.
Tante versioni
La gamma Rave SLR ID2 comprende ben dodici allestimenti e quattro colorazioni: Pixel Green, Glitch Black, Neon Purple e Byte Cream, ognuna con una sua storia curiosa e interessante, che vi invitiamo a leggere sul sito Wilier… I prezzi partono da 4.400 euro per la versione montata Shimano GRX 1×12 meccanico e arrivano ai 10.700 euro della top di gamma. Per chi lo volesse, è anche disponibile il solo frame kit con cockpit F-Bar, al costo di 4.200 euro.
Le versioni più accessibili montano cockpit tradizionali in due pezzi e ruote Miche in alluminio con profili più bassi, pensate per un utilizzo più trasversale. Al momento non è prevista una configurazione 2x: l’assenza del supporto per il deragliatore anteriore è una scelta coerente con la filosofia 1x e con la massima luce gomme.
Sportiva ma equilibrata



La geometria conferma l’impostazione sportiva. In taglia L il rapporto stack/reach è di 1,47, una misura che promette una posizione aggressiva ma non estrema. I foderi posteriori da 421 mm e l’interasse compatto contribuiscono a una guida reattiva e a un’accelerazione pronta: la scelta di Wilier sì è orientata infatti verso una geometria racing classica, votata alla prestazione e alla precisione di guida.
In sella, la Rave SLR ID2 restituisce subito una sensazione di coerenza. Il pregevole cockpit integrato, in fibra di carbonio, offre una postura naturale, anche se piuttosto caricata sull’avantreno: 390 mm nella parte alta e 420 mm in presa bassa, con 114 di lunghezza attacco, rappresentano un buon compromesso tra efficienza aerodinamica e controllo.
La guida è precisa e prevedibile. Nonostante le coperture da 50 mm, la bici non paga in agilità e comunica sicurezza anche nei cambi di direzione rapidi. In discesa il telaio mantiene una buona rigidezza, mentre il volume degli pneumatici contribuisce ad assorbire le asperità, aumentando stabilità e confidenza.
Quando ci si alza sui pedali la risposta è immediata e la Rave risponde senza incertezze. La trasmissione della potenza è diretta e l’accelerazione risulta efficace sia su sterrato sia su asfalto. Le gomme larghe sorprendono per scorrevolezza, permettendo di mantenere velocità elevate anche nei tratti in cui non si smette di spingere sui pedali.
Conclusioni

La Wilier Rave SLR ID2 si rivolge a chi cerca una gravel bike precisa, reattiva e orientata alle gare, che trova il suo terreno di caccia nelle competizioni UCI Gravel Series. Allo stesso tempo, chi desidera una gravel sportiva, moderna e con una forte personalità può trovare nella ID2 una compagna efficace e sorprendentemente confortevole. Con questa bici, Wilier compie una precisa scelta di campo: il progetto Rave si specializza e abbandona l’approccio all-road che lo aveva caratterizzato nella prima versione. Il risultato è una gravel race bike veloce, precisa e più versatile di quanto la scheda tecnica racconti. Ha carattere da vendere e garantisce prestazioni notevoli. E non si dimentichi che la versione d’ingresso, con Shimano GRX 610 1×12, cockpit Ritchey e ruote Michel Graff in lega, costa 4.400 euro.
Ci piace
- Finiture e qualità percepita
- Tanto carattere, anche nelle colorazioni
- Molto spazio per le gomme
- Reattiva, agile e capace di mantenere la velocità
Si può migliorare
- Ora che tutte le bici di questa categoria portano in dote un vano di stoccaggio nel tubo obliquo, ce lo saremmo aspettato anche sulla nuova Rave
SCHEDA TECNICA

- Telaio: Fibra di carbonio, monoscocca HUS Mod + polimeri di cristallo liquido
- Forcella: Fibra di carbonio, monoscocca HUS Mod + polimeri di cristallo liquido
- Gruppo: SRAM Force XPLR, 1x13V, guarnitura 40, cassetta 10-46
- Cockpit: integrato F-Bar in fibra di carbonio, attacco da 114 mm, manubrio da 390 mm con offset di 15 mm
- Ruote: Miche Aero Graff carbon, fibra di carbonio, profilo 48 mm, canale da 27 mm
- Gomme: Vittoria Terreno T50, 700 x 50 mm (max. 52 mm), montaggio tubeless
- Peso (rilevato): 8,340 kg
- Prezzo: 7.800 euro (4.200 euro il frame kit con cockpit F-Bar)
GEOMETRIA (taglia L)
- Stack: 579 mm
- Reach: 393 mm
- Foderi: 421 mm
- Interasse: 1.031 mm
- Angolo sella: 73,5°
- Angolo sterzo: 71,2°
- Taglie: XS, S, M, L, XL, XXL




