Da bull ci ha lasciati ieri all’età di 84 anni.
Da un post Facebook di suo figlio Jed Noll, apprendiamo la triste notizia che Greg Noll, icona universale del surf, è morto per cause naturali il 28 giugno 2021 a Crescent City, in California.
Nel post di Jed c’è scritto: “Invitiamo tutti i nostri amici e familiari a celebrare la sua vita condividendo questo post e le tue storie, immagini ed esperienze attraverso la tua piattaforma preferita.
Aloha. La famiglia Noll”.
La redazione 4surf si unisce al dolore della famiglia Noll e all’appello di Jed. Abbiamo pensato di ripercorrere la vita di colui che per la prima volta nella storia surfò Waimea Bay nel 1957 insieme a Mike Stange, Pat Curren, Mickey Munoz ed Harry Schurch.
Chi era Greg Noll
Greg “Da Bull” Noll nasce a San Diego l’11 febbraio 1937 dai genitori Grace e Robert Lawhead. Dopo il divorzio nel 1940 la madre si trasferisce con il figlio a Manhattan Beach, dove incontra Ash Noll che diverrà un ottimo padre per il piccolo Greg, dal cui patrigno prenderà anche il cognome.
Sin dal trasferimento a Manhattan Beach a 3 anni il piccolo Greg sviluppa grande affinità con l’elemento acqua, ma è a 10 anni il suo battesimo con il surf da onda, quando sin da subito guadagna la fama di “ragazzino senza paura” ricevendo protezione e supporto dai surfers locali più grandi.
Con gli anni Greg inizia a cercare emozioni più forti su onde sempre più grandi e per lui sarà fondamentale l’incontro con Mike Stange nel 1954, surfer abile e coraggioso con cui inizia l’avventura di ricerca di onde sempre più grosse. Poche settimane dopo i due decidono di trasferirsi su quella che al tempo era considerata la costa con le onde più grandi del pianeta, la north shore hawaiana.
I due Haole (termine hawaiano per indicare coloro che non sono nativi hawaiani o polinesiani, sinonimo di straniero), iniziarono a farsi conoscere per il coraggio di surfare spot finora inavvicinabili, partendo proprio dalla North Shore di Oahu.
Ogni sua impresa aveva sempre lo stesso copione: inizialmente, prima di entrare in un nuovo spot con onde enormi, tutti dicevano “quello è matto, là fuori non ne uscirà vivo…”, salvo poi vedere “Da bull” surfare con successo la prima onda; dopodiché entravano tutti in mare per surfare quelle onde ritenute fino a poco prima insurfabili o letali.
E nel novembre 1957, quando Noll aveva solo 20 anni, arrivò il grande giorno di Waimea. Nessuno voleva surfare Waimea, anzi già solo sentirla nominare incuteva terrore dopo che nel 1943 Dickie Cross tentò l’impresa. Il surfista morì travolto da un gigantesco close out e il suo corpo non fu mai trovato.
Ma Greg non era tipo da farsi intimidire e così successe tutto in modo naturale, come ha raccontato in un’intervista. Queste le sue parole: “Eravamo lì, sul promontorio, come quasi ogni giorno, ad osservare quei fantastici muri d’acqua che si frangevano nella baia e, a un certo punto, ho semplicemente deciso che ne avevo abbastanza di stare a guardare, così sono sceso sulla spiaggia, ho incerato la tavola e ho remato fuori.”
Dopo quel giorno la figura di Noll fu indissolubilmente legata a quell’onda. L’immagine scattata da John Severson [leggi qui la storia di un’altra leggenda] di fronte all’onda di Waimea, con indosso i suoi immancabili pantaloncini bianchi e neri da carcerato e con la tavola appoggiata sulla spalla destra, è divenuta icona inconfondibile e universale del surf.
Altre grandissime imprese sarebbero seguite negli anni successivi, partendo da quella del 1964 quando Noll surfò per la prima volta nella storia l’Outer reef di Pipeline.
Il big wave rider remò il Third Reef di Pipeline, centinaia di metri dalla spiaggia del famigerato spot, per poi partire su un’onda di set gigante.
Nel 1969 a Makaha Beach, sempre alle Hawaii, Noll ha cavalcato quella che i surfisti presenti hanno definito l’onda più grande che qualcuno avesse mai surfato fino a quel momento.
Ma Greg Noll non era soltanto un leggendario big wave rider, era molto più di un surfista. Era anche un imprenditore che ha contribuito a trasformare lo sport con le sue tavole da surf Greg Noll (@nollsurfboards), che sono state tra le prime ad essere costruite in legno di balsa.
Sin da ragazzino Noll apprese l’arte dello shaping trascorrendo gran parte del suo tempo libero nella bottega di Dale Velzy, il primo shaper professionista di tutta la California.
Greg è anche apparso in numerosi documentari sul surf, ha lavorato come fotografo nel film “Surfari” del 1967 ed è stato la controfigura di James Mitchum nel film “Ride the Wild Surf” del 1964.
La sua ricerca di onde grandi è stata sfrenata tra gli anni ’50 e gli anni ’60, quando ha viaggiato dalla California meridionale al Messico, all’Australia e alle Hawaii.
Sono state le onde imponenti che ha surfato, insieme a un modo schietto ma amichevole, a fare la grande reputazione di Noll.
In quel periodo non c’era più modo di fermare il surfista che era immediatamente riconoscibile nei suoi caratteristici pantaloncini “jailhouse” in bianco e nero.
Ha iniziato a indossarli, ha affermato una volta, così che la gente in lineup capisse subito che era lui su un’onda e si togliesse di mezzo.
Poco dopo l’impresa storica a Makaha Beach del 1969, della quale purtroppo non esiste materiale fotografico o video, Noll lasciò improvvisamente il surf e uscì dai riflettori mondiali.
Noll chiuse la sua fabbrica di tavole a Hermosa Beach e si trasferì nel nord della California, dove divenne un pescatore commerciale di successo e in seguito una guida di pesca sportiva.
Successivamente i motivi di questo abbandono improvviso sono divenuti abbastanza chiari.
Noll era scontento di ciò che i famosi film “Beach Party” degli anni ’60 avevano fatto dell’immagine legata al surf. I film hanno inondato la costa della California meridionale con persone che non sapevano fare surf, intralciando coloro che lo praticavano nella vera essenza di questo stile di vita.
Un altro motivo era quello legato all’avanzare della sua età, Greg non avrebbe mai accettato di surfare a un livello più basso. Il suo carattere non gli avrebbe mai permesso di vedere il suo surf declinare a causa dell’età.
Era sempre stato così, o tutto o niente.
Alla fine degli anni ’80, tuttavia, iniziarono ad arrivare commissioni per shapare tavole da surf su misura. Noll decise così di aprire un piccolo negozio nel suo garage per realizzarle, mettendo suo figlio Jed, allora adolescente, a lavorare con lui.
Nel 2009, suo figlio ha aperto Noll Surfboards a San Clemente e ha messo il padre al lavoro progettando una linea di tavole personalizzate per veri collezionisti.
Noll affermò in un’intervista: “Questo lavoro mi dà la possibilità di lavorare con mio figlio e condividere ciò che so sull’oceano, sulle tavole e sulla storia”.
Perchè il soprannome “Da Bull”?
Da giovane Noll aveva un fisico da bodybuilder, questo unito al suo stile di surf da testa di toro, definito dagli altri surfisti, gli è valso il soprannome.
Sebbene disdegnasse i film di “Beach Party”, Noll ha riconosciuto che fuori dall’acqua potrebbe essere lui stesso un scatenato festaiolo.
Tra le sue frasi celebri c’è quella sul suo inizio col surf: “Ho iniziato a fare surf perché era più divertente che lavorare”.
Durante la sua carriera imprenditoriale, sfruttando la sua eclettica personalità per il brand Noll Surfboards, aprì 63 Surf shop solamente in Florida.
Dopo l’allontanamento dal surf commerciale cambiò vita dedicandosi alla famiglia e alle amicizie, cominciò a frequentare più assiduamente il suo amico storico Mike Stange andando spesso a pesca insieme e sviluppando il lavoro in questo settore.
Più recentemente, nel 2010, lui e suo figlio Jed hanno lanciato una linea di abbigliamento da surf.
Ed è lo stesso Jed che ieri ha diffuso la triste notizia.
R.I.P. Legend
“This post contains sad news.
It is with a heavy heart the Noll family announces the death of our patriarch, Greg Noll.
Greg died of natural causes on Monday June 28th, at the age of 84.
We invite all of our friends and family to celebrate his life by sharing this post and your stories, pictures and experiences through your preferred platform.
Aloha
The Noll Family”