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Il Bike Festival dei record

di - 05/05/2023

La 29sima edizione della rassegna bike chiude all’insegna dei grandi numeri: la forte partecipazione e gli oltre 2.000 iscritti alle varie competizioni confermano l’attrattività della manifestazione. Nel 2024 si terrà l’edizione del trentennale, che si svolgerà dal 2 al 5 maggio.

Numeri incredibili

Un’edizione che ha di certo superato ogni aspettativa: oltre 70.000 i visitatori registrati – record assoluto per l’evento -, che hanno popolato l’area expo (quest’anno di 25.000 m² di superficie) durante le quattro giornate di festival per scoprire le novità di 350 brand presso gli oltre 200 stand. La giornata con maggiore affluenza è stata quella di sabato 29 aprile, culminata la sera stessa con l’Open Night che ha animato l’area espositiva con musica, street food e molto divertimento fino a tarda notte.

Un grande risultato anche dal punto di vista dell’iscrizione alle competizioni in programma con 2.000 partecipanti: la FUNduro ha registrato 150 partecipanti così come la Specialized Lake Bash (la nuovissima gara dedicata al Gravel), mentre la Scott BIKE Marathon – che da quest’anno rientra nella categoria HC C1 dell’UCI e quindi tra le gare più importanti del mondo MTB – ha visto ai nastri di partenza 1.300 biker, molti dei quali di categoria elite, provenienti da più di 25 nazioni. Per chiudere con la Bosch eMTB Challenge supported by Trek, che ha avuto 200 atleti alla partenza, raggiungendo il sold-out.

Lo Junior Trophy invece è stato affrontato da ben 400 piccoli biker, suddivisi in sei categorie in base all’età (dai 3 ai 14 anni), concludendo di fatto l’edizione di quest’anno.

Riva del Garda si conferma, ancora una volta, come la capitale della Mountain Bike, oltre a essere meta indiscussa per tutti gli appassionati: in una recente intervista al Campione del Mondo strada, Remco Evenepoel, uno dei favoriti all’imminente Giro d’Italia e vincitore dell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi, ha ricordato le sue vacanze giovanili con la famiglia proprio a Riva.

Il Gravel fa il suo ingresso

Specialized Lake Bash, il primo evento Gravel nella storia del festival, ha preso il via dalle rive del Lago di Garda. Ogni biker ha potuto decidere se affrontarla come gara o come tour, in quanto il tempo è stato cronometrato solo in specifici settori contrassegnati. Questa modalità ha perciò consentito ai partecipanti di pedalare insieme, gustare le specialità locali presso i ristori e soprattutto ammirare la natura circostante dall’immensa vista sul Lago di Garda sulla prima salita al blu turchese del Lago di Tenno, dall’altopiano di Fiavé all’incantevole Valle del Sarca con il sentiero che porta al Lago di Cavedine.

Sul percorso lungo (Epic Gravel Challenge), di 101,9 km, ci sono state infatti solo tre frazioni cronometrate ai fini della classifica: presso il Lago di Tenno dal chilometro 12 per 3,77 km di lunghezza e 248 metri di dislivello; a Comano dal km 40 per 4,5 km di lunghezza e 230 metri di dislivello e a Dro dal km 77 per 1,93 km di lunghezza e 20 metri di dislivello.

Per il percorso breve (Juicy Gravel Challenge) di 68,9 km, invece il cronometraggio era previsto solo a Dro dal km 43 per 1,93 km di lunghezza e 20 metri di dislivello.

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.