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Buscando por Panama, in America Centrale con Davide Lopez

di - 16/07/2022

Panama è il Paese che collega l’America centrale a quella meridionale ed è famosa per l’istmo che rappresenta il punto in cui, come dicono i panamensi, gli oceani Atlantico e Pacifico si baciano. Il Paese infatti è lungo e stretto e si affaccia su entrambi gli oceani, a nord in quello Atlantico e più precisamente nel Mar dei Caraibi, a sud nell’immenso oceano Pacifico.
Attraverso il famoso Canale di Panama, opera idraulica artificiale che collega i due oceani creando una strategica via commerciale per le Navi, negli anni il Paese è cresciuto molto economicamente. Il traffico marittimo, grazie a questo canale, ha fatto passi da gigante nei collegamenti tra continenti permettendo alle navi di evitare la circumnavigazione dell’America meridionale fino a capo Horn o allo stretto di Magellano.

Ma lontano dall’area commerciale del Canale e dalla capitale Panamà, il Paese dell’ “abbondanza” è ancora piuttosto povero, anche se allo stesso tempo possiede un’altra ricchezza, quella dal punto di vista naturalistico.
Grazie ai suoi tredici parchi nazionali, tre parchi marini e varie riserve forestali Panama custodisce un vero tesoro dell’ecologia. A questi si aggiungono i quasi quattrocento atolli dell’arcipelago San Blas, vicino alla Colombia, e l’arcipelago di Bocas del Toro, vicino al Costa Rica.

Ed è proprio da Bocas del Toro che è partito il viaggio di Davide Lopez (@dedelopezz) e Leonardo Bellè (@doppiabi), un surf trip d’esplorazione lungo una costa dal potenziale surfistico immenso. I ragazzi hanno trascorso due mesi a Panama, inseguendo la stagione delle onde prima lungo la costa caraibica per poi spostarsi, all’arrivo degli swell migliori, su quella dell’oceano pacifico.

Le difficoltà logistiche in un paese dell’America centrale non mancano mai, soprattutto per spostarsi con l’auto a noleggio verso le isole di Bocas Del Toro. Dimenticate la semplicità nel salire sul traghetto Grimaldi Lines e arrivare in Sardegna dopo poche ore, qui per raggiungere le isole gestite prevalentemente da una popolazione cinese, che presenta ben altre “necessità” lontane da quelle turistiche, bisogna avere molta ma molta pazienza.
Ma una volta raggiunta Bocas Del Toro in auto si acquisisce un vantaggio esclusivo rispetto ai pochi surfisti in giro, infatti muoversi e raggiungere gli spot diventa estremamente più facile e veloce, evitando taxi e taxi-boat e risparmiando tempo e denaro.

I mesi di Gennaio e Febbraio per l’oceano pacifico rappresentano la bassa stagione per le onde, mentre i Caraibi offrono molta più frequenza di swell essendo per questi la “high surf season”.
E non appena le mareggiate caraibiche hanno iniziato a spegnersi i ragazzi hanno cambiato costa, guidati da chi questa terra l’ha vissuta e vista cambiare, ma l’ha sempre chiamata Casa.
Scegliere una guida locale è stata la scelta vincente sotto molteplici punti di vista per i ragazzi. Così Davide Lopez, Bruno Bellezza e per gli amici che si sono aggiunti al viaggio in varie fasi, hanno potuto godere del sogno di ognuno di noi, quello di surfare onde semi-deserte e di ottima qualità. Ad accompagnare Dede e Bruno troviamo nel video Eric Demartini, Leonardo Nardini e Naomi Terlini, una cara amica che purtroppo se ne è andata e a cui è stato dedicato tutto il lavoro.

“Panama è un posto incredibile per le onde sia nei Caraibi sia nel Pacifico, che possono anche alternarsi. Il quantitativo di onde è davvero spropositato! La cosa più bella del paese è che gran parte di esso è ancora vergine, ci sono molte comunità indigene autosufficienti, che non hanno nulla. Il localismo in gran parte del Paese non esiste, salvo solo un paio di posti tipo la spiaggia di Santa Catalina. La popolazione locale ci ha accolto a braccia aperte, è stato davvero bello lasciare qualche regalo alle popolazioni indigene, hanno tutti mostrato molta gratificazione. Dal punto di vista del clima fa decisamente caldo, mentre la movida è rappresentata da quella “vibra” meravigliosa tipica del Centro America.” – queste le parole di Dede Lopez, team rider @twinsbros e surf coach alla  @thepiersurfschool, parlando del viaggio.

Ecco le tavole @twinsbros utilizzate da Davide Lopez nel viaggio:

  • Ice fish 5.11, per i tubi più pesi
  • Zero 5.8, tavola per onde con più manovre
  • Ajeje 5.4, all round per i beach break [leggi qui]
  • Big uncle 6.4

Non c’è molto altro da aggiungere, godetevi il video editato da @doppiabi e per info o curiosità non esitate a passare alla The Pier Surf School per parlare con i protagonisti.

Dedichiamo questo video a Naomi Terlini che ha fatto parte di tutto ciò e ci manca tanto.

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf